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FORSE NON È PIÙ NEL KANSAS
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5 domande a “Joolie”



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Ci sono persone che hai sempre sotto gli occhi: le vedi, le conosci, le saluti, sai cose per sentito dire, ma non hai mai approfondito la conoscenza…Eppure ti incuriosiscono. E’ quello che è capitato a me con questa giovane ragazza di la Spezia, ma che vive a Firenze da molti anni. Sempre incrociata a serate e manifestazioni, scambio di saluti ma niente di più. Fino allo scorso anno, che ha cominciato a frequentare un corso da me organizzato e qui le occasioni di scambiare quattro parole sono state più frequenti.

Si chiama Giulia Borella, in arte “Joolie“, ha 24 anni, è laurata in Scienze della Comunicazione e da otto anni è ballerina di breakdance. Ha partecipato a numerosi spettacoli teatrali e televisivi, gare nazionali ed internazionali. La sua passione e la sua tenacia l’hanno portata a crescere professionalmente e dal 2007 è diventata atleta Nike.

Un percorso ed un “amore” per la breakdance (ambito tipicamente dominato da maschi) sul quale ho voluto saperne di più.

M- Giovanissima e “fiorentina” da un po’: parlami un po’ di te e di come/quando ti sei avvicinata all’hip hop…

J- “Ups..nn sono proprio fiorentinissima.. diciamo orgogliosamente adottata!!!
Il mio percorso è iniziato abbastanza presto: verso i 14 anni sono entrata in contatto con ragazzi che dipingevano e cantavano, da li mi sono incuriosita ed ho iniziato ad interessarmi a questo mondo. Inizialmente mi sono informata su come perché e cosa fosse, poi piano piano (ero molto timida!!) ho provato a disegnare e a scrivere testi (cosa che faccio tutt’ora come passatempo) ma mai e poi mai mi sarei immaginata di arrivare a ballare. Il breaking mi sembrava troppo fuori dalla mia portata sia per la difficoltà fisica che per il fatto che includesse il doversi esibire in mezzo ad un cerchio da soli con tutti gli occhi puntati addosso.. l’idea per me era terrificante! Poi ho, più per curiosità che per altro, provato ad imparare qualche passo da sola in casa, ho iniziato a frequentare i portici di Piazza della Repubblica dove ballavano ( e ballano ancora) i bboys, e mi sono ritrovata ad allenarmi sempre più seriamente fino a rimanere incastrata da un amore folle!!”

M- Di tutti gli stili di danza, proprio la breakdance: come mai questa scelta?

J- “Non ti saprei dire.. colpo di fulmine? Credo che sia stato più che altro un incontro del destino: io e il breaking ci siamo sbattuti contro e non ci siamo più separati! Non c’è mai stata la fase in cui ho detto “ora voglio imparare a ballare breaking” anche perché prima di tutto mi sono avvicinata all’ambiente e solo in un secondo momento alla disciplina e in più è stato un processo abbastanza inconsapevole di avvicinamento: scoperta, conoscenza, innamoramento, dipendenza, simbiosi (ne parlo come se fosse un fidanzato!!ahahah)!! Diciamo che è da molto tempo a questa parte l’unica costante e punto centrale della mia vita e per questo non riesco proprio a considerarla come una semplice passione o come un hobby.. è parte di quello che sono.”

M- E’ una disciplina al 90% maschile. Come si trova una “signorina” come te in questo mondo? Pensi che ci sia ancora discriminazione o si sta muovendo qualcosa?

J- “È stato sempre molto difficile vivere in questo ambiente, non posso negare il fatto che ci sia molto maschilismo e che le ragazze (in Italia soprattutto) siano viste con occhi diversi. Lo dimostra il fatto che ovunque una ragazza entri in un cerchio gli applausi iniziano ancora prima che abbia ballato…demoralizzante direi!! Io orgogliosa come sono ho sempre sofferto molto questa discriminazione e mi sono sempre schierata contro di essa. È anche vero che dipende molto da come tu ragazza ti poni all’interno di questo ambiente, molte si adagiano su questo fatto e lo accettano, io ho sempre cercato di andare oltre i miei limiti e di dimostrare (prima di tutto a me stessa) che non c’era nessuna differenza tra me e un bboy. È vero che, soprattutto dal punto di vista fisico, non è lo stesso per un maschio ed una femmina, ma come in ogni cosa basta essere consapevoli delle proprie debolezze e valorizzare quelli che sono i punti di forza.. trovare la propria direzione per fare della diversità qualcosa di speciale.
Oggi però sono felice di poter dire che le cose stanno cambiando, soprattutto all’estero le bgirl sono tenute molto più in considerazione, si stanno sviluppando realtà molto grandi e riconosciute come ad esempio quella del We Bgirlz in Germania e ci sono sempre più ballerine veramente forti. Sembra che tutti stiano iniziando a rendersi conto che non scherziamo…speriamo sia solo l’inizio della nostra rivincita!! =)”

M- Cerchi, Battles e Sfide: bisogna essere molto competitivi per essere una b-girl?

J- “Credo che questo sia un dato di fatto, che si parli di bboy o bgirl. La sfida e il cerchio sono l’abc del breking, la vera essenza, sono momenti che devono per forza essere vissuti per permettere la completezza del ballerino/a in quanto è li che il breaking è nato ed è solo li che si può capire lo spirito di quest’arte. Il cerchio e la sfida sono i momenti in cui provi le emozioni più forti, in cui metti in gioco il tuo lavoro, in cui condividi con gli altri la tua passione, in cui ti confronti, ottieni conferme o accusi batoste, sono una parte fondamentale ma certamente non la sola. Per quel che riguarda la competitività il bboy/bgirl è competitivo per natura, la sfida è alla base del breaking da sempre prima di tutto come elemento di confronto, crescita e di ricerca di stimoli e io reputo sia per questo essenziale. Ma a mio avviso la forza di volontà, la voglia di superare se stessi e la determinazione sono caratteristiche più importanti.. la sfida è prima di tutto e soprattutto con se stessi, con i propri limiti e con i propri sogni.”

M- Hai partecipato e vinto tantissimi contest, sei sponsorizzata da Nike, stai diventando conosciuta in giro…Ma da grande cosa vuoi fare???

J- “Ahah…domanda sbagliata nel momento sbagliato!!! Sinceramente sto attraversando un periodo di crisi esistenziale. Mi sono appena laureata e sono costantemente pressata dalla domanda: che strada scegliere? Passione o ragione? Vorrei vivere di quello che è da sempre il mio più grande amore ma allo stesso tempo sono tristemente cosciente del fatto che oggi in Italia è molto difficile crearsi un futuro stabile con il breaking. Fortunatamente nell’ultimo anno le mie prospettive sono cambiate, soprattutto da quando ho iniziato a lavorare con la mia compagna (Cugi) in svariati progetti, tra i quali la collaborazione con Nike è certo l’elemento fondamentale, e da quando “sembra” che il mondo stia iniziando a prendere più seriamente questo genere di danza. Oggi vedo il mio futuro di ballerina più possibile di ieri, e questo unito al fatto che sono una testarda unica credo mi porterà a continuare ad inseguire il mio sogno.. almeno per ora! Mi fai l’in bocca al lupo? =)”

M- I tuoi 5 “passi” preferiti…

J- “Nessun passo preferito o forse troppi passi preferiti….JUST DANCE!”

In bocca al lupo Joolie…=)

Se volete dare un occhio alle sue evoluzioni:
www.myspace.com/bgirljulie