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Clemens Behr: La street art diventa tridimensionale



Nella street art si può superare anche la frontiera del 2D. Questa è la sfida di un ragazzo tedesco, Clemens Behr, che con le sue installazioni in cartone e materiali riciclati, crea nuove architetture urbane addosso ai muri. Lo spazio viene totalmente alterato e segmentato, perchè per lo più si tratta di concrezioni regolari e dalla forma geometrica.

Come dei transformers, queste strutture combattono per arrogarsi un pezzo di cielo (o di terra), contro lo stereotipo della street art intesa in senso bidimensionale, e dunque non invasiva. L’operazione che Behr compie è più ardita e ingombrante, ricorda esteticamente le opere del tempo del costruttivismo, ma è violentemente futuristica nel senso comune del termine.

Le città assumono un aspetto meccanomorfo al suo passaggio, grazie alla combinazione tra graphic design ed architettura. Questo gioco particolare, che a livello visivo stordisce lo spettatore, è la risultante di un lavoro puntuale e quasi di cesello. Da Berlino verso l’infinito ed oltre, direbbe qualcuno, citando la Pixar.


 
SOPRA – Due opere installate abusivamente nel 2011 in una stazione della metropolitana e su un tetto di New York. SOTTO – Due opere installate su commissione a Marrakech, in Marocco, in occasione dell’Awaln` Art Festival; un’opera installata presso il museo Kunshalle, a Recklinghausen, in Germania; un ritratto dell’artista; due immagini di un’installazione realizzata presso la galleria Seize di Marsiglia.


Per saperne di piu’…
Il sito di Clemens Behr: http://www.clemensbehr.com