Allora, devo fare una premessa: io di Menti Criminali ne ho sentito parlare per la prima volta sulle pagine di Aelle negli anni ’90 ed ho avuto modo di approfondire solo agli inizi del millennio; quando internet è entrato anche nella quotidianità della provincia più remota che c’è e nella quale ho sempre vissuto.
È stato per me uno di quei nomi posti sull’intoccabile trono dei protagonisti dell’era delle Posse, periodo decisivo per lo sviluppo dell’Hip Hop e del Rap italiano nel quale non mi sono trovato invischiato per questioni sia anagrafiche che geografiche. Ne sono state dette tante su quel periodo, io l’ho sempre idealizzato come il lato più vero della nostra storia, condividendone gli ideali ed ammirando quanto ha contribuito a creare.
Quindi, ora che mi accingo ad intervistare le Menti Criminali, non posso non cominciare dichiarando apertamente che sto godendo come un riccio.
Non posso trattenermi dal porvi una domanda che probabilmente vi avrei fatto agli inizi della vostra carriera, quando la mia giovane età sarebbe stata la giusta scusante per la sua banalità; ma a 41 anni sono ancora un bambinone.
Il nome Menti Criminali, che vi distingue da ormai 30 anni, come è nato? Quel “Criminali” che significati ha assunto nel corso del tempo e quanto ha influito sul vostro percorso artistico oltre che militante?
A.N.D.
Grazie per la domanda, non è una cosa banale portarsi dietro un nome per così tanto tempo e tu ci dai di nuovo l’occasione per spiegarlo.
La storia arriva sicuramente dai nostri primi ascolti, in primis da Boogie Down Productions, che con “Criminal Minded” ci aveva colpito molto, ma poi la scintilla di utilizzarlo come nome venne ascoltando “È quello che siamo” di Onda Rossa Posse che rappavano “Menti criminali per non dargli pace E ancora, ancora NCOT, che sta succedendo? Un uragano attento. Non spezzarti il fiato in gola è il rap…”.
Rispetto al significato ti posso dare un altro riferimento con ICE T e la sua “Lethal Weapon” “I just cold lamp and vamp you with the shotgun Cops try to flex.. but guns they’ll never find.. My Lethal Weapon’s my mind!”
Noi nei primi ‘90 da ragazzi di provincia di Ascoli Piceno ci sentivamo dei criminali perché usavamo la MENTE; perché usavamo il rap come arma contro l’ignoranza imperante del vuoto che avevamo intorno. A oggi ci piace ancora perché chi dovesse ascoltarci per la prima volta potrebbe pensare a qualcosa di gangsta, trap, drill (?) e invece magari si trova spiazzato dalle nostre tematiche.
Avete iniziato da studenti ad Ascoli Piceno, in un periodo in cui l’Hip Hop era in fermento nelle grandi città. Chi sono le Menti Criminali oggi? Cosa fate nella vita?
LARSEN
Io sono un prof universitario di Matematica e questo è davvero criminale! Poi, oltre alle Menti, faccio altre canzoni con altri producer, anche in Inglese, sotto il nome di Amusin Projects, spaziando dal Trip Hop e al Lo-Fi, in sperimentazione continua. Mi piace molto collaborare con beatmaker e rapper che provengono da esperienze
diverse e mescolare il sangue.
FAZ
Una passione che ci ha uniti, oltre al rap, è stato il cinema. Come raccontiamo nel documentario sulle origini del rap italiano “All’Assalto”, passavamo interi pomeriggi ad ascoltare rap ma anche a realizzare improbabili cortometraggi horror… Io ho tentato di continuare comunque di trasformare quella passione in professione e oggi
lavoro nel campo della tv come autore, e come regista di documentari.
A.N.D.
Io vivo a Firenze, sono architetto e mi occupo di acustica ambientale, ciò comunque mi permette di smanettare con mixer, casse suoni, ma soprattutto lavoro anche con C.A.T. Cooperativa Sociale, che ormai da tanti anni mi permette di usare il rap come strumento educativo sia all’interno dei Centri Giovani comunali con lo
studio Sala Gialla che anche nel carcere con il progetto “Sbarre Mic Check”… Insomma non mi sono arricchito col rap, ma è nella mia vita di tutti i giorni e cerco il più possibile di passare questa passione alle nuove generazioni.
È da poco uscito il vostro nuovo lavoro, “AssembraMenti”, dove troviamo molte più collaborazioni rispetto ai vostri dischi precedenti, quasi a voler sovvertire le sorti di questa pandemia che ci vuole tutti a distanza di sicurezza. Perché questa scelta?
FAZ
Abbiamo sempre creduto nella condivisione e nella collaborazione… pensiamo che arricchisca il lato creativo, ma anche umano. Abbiamo registrato i primi brani con Kento e M.C. Shark… e poi ci siamo detti “Perché, durante questo periodo che ci vorrebbe tutti separati, non realizziamo un album dove ogni brano ha un featuring?”
E così abbiamo proceduto, in maniera molto naturale, a chiamare a raccolta le persone che nel corso degli anni abbiamo conosciuto e con le quali si è creata una qualche chimica creativa. Avremmo voluto lavorare anche con altri artisti che conosciamo… speriamo di recuperarli in un prossimo progetto.
Il disco si apre con “Elezione Naturale”, una intro a dir poco meravigliosa: mille volte ho pensato “Se rinasco voglio rinascere gatto!”. L’idea del succedersi delle specie dominanti è chiaramente una estremizzazione tesa a provocare, ma l’immagine che ne viene fuori è a dir poco fantastica!
Di fatto, però, credo di aver già intravisto, soprattutto nella classe governante, qualche esemplare di stercoraro al lavoro… Non vi pare?
LARSEN
Sicuramente! Beh, Ivan Talarico è un vecchio amico e apprezziamo da sempre il suo talento. Lui, come noi, è sempre attento alla realtà che lo circonda e cerca di raccontarla con il suo stile e i mezzi che ha scelto. È ironico fino all’estremo, graffiante, geniale. Le Menti e Ivan sono mondi diversissimi ma con obiettivi comuni, quindi la collaborazione è nata molto spontaneamente.
In “Tu non lo sai” vi troviamo affiancati da Donald D, che ovviamente non ha bisogno di presentazioni.
È quasi scontata la domanda su com’è nata questa collaborazione, quindi cerco di formularla in maniera diversa: come vi siete guadagnati il rispetto e la stima di questo pilastro della nostra kultura?
A.N.D.
Lo avevo conosciuto nel 2004 quando da poco si era trasferito in Italia e lo avevo intervistato per un documentario (https://youtu.be/QkM1M6KUiho). Negli anni siamo rimasti in contatto, sia per le mie esperienze in radio, sia per alcuni live, quindi quando si è presentata l’occasione abbiamo avverato un sogno facendo il pezzo con lui. Fatte le dovute proporzioni probabilmente Donald ha visto in noi la stessa passione Hip Hop che egli stesso ha vissuto e che non morirà mai.
Nel brano successivo, “Bolle di sapone”, ci raccontate la vostra crescita insieme a Claver Gold.
Com’è cambiata la vostra zona rispetto a quando avete cominciato voi? In che tipo di clima si trova immerso chi muove i primi passi nell’Hip Hop nelle Marche del 2021?
A.N.D.
Delle Marche in generale so poco, ma considerando che anche Fabri Fibra è marchigiano, ci sarà qualcosa nell’aria? Come ti abbiamo detto ormai noi MENTI siamo sparsi per l’Italia. Comunque conosciamo ancora bene la situazione di Ascoli, che amiamo visto che li ci sono le nostre radici… ma direi che in città imperversa ancora il nulla sociale, culturale e soprattutto politico di quando eravamo ventenni.
Li i ragazzi non hanno nulla, e ciò porta anche a un invecchiamento e spopolamento. Noi ci siamo salvati grazie alla fuga “universitaria” tra Roma, Milano, Bologna e Firenze. Ma ripensandoci dobbiamo anche ringraziare quel nulla di “Provincia di piombo” perché forse ci ha dato quella voglia di emergere e di ricerca di originalità che è la stessa che ha portato persone come Claver Gold a brillare nel panorama nazionale o alla creazione di realtà forti come la Glory Hole Records. Fare il pezzo con Claver con la produzione di Gian Flores, è stata la ciliegina finale su tutto il disco, infatti è proprio l’ultimo pezzo che abbiamo chiuso.
Dalla realtà al sogno: con Sibilla ci tuffiamo in un ambiente dai contorni confusi, quasi onirici. Com’è nato questo pezzo?
FAZ
Come già accennato, fin da giovanissimi, siamo stati attratti da tutto ciò che è bizzarro, oscuro, misterioso… sia che si esprima in un film, che in una canzone, in un romanzo o nella cronaca, che spesso supera ogni fantasia. Tutto ciò si è sempre riflesso nei nostri pezzi… già nei primissimi anni ’90 realizzavamo brani come “Psicopatico” o “Zona morta”… è una tendenza che non abbiamo mai abbandonato.
Il brano “Sibilla” prende ispirazione proprio dai territori montani che circondano le zone di Ascoli Piceno: i monti Sibillini sono direttamente legati alle leggende della maga Sibilla, e sono carichi di racconti e misteri.
Siamo cresciuti in quei territori e tutto ciò ce lo portiamo dentro.
LARSEN
La Sibilla custodisce segreti da tempo immemore… dobbiamo entrare nelle sue grazie per trovare l’alchimia giusta per i pezzi. Reale e leggendario si fondono continuamente anche grazie alla produzione di A.N.D. che è stata arricchita dal contributo da Tiziano Tarli, attivo nel gruppo rock Zac, che ha suonato il theremin ed ha cantato il ritornello.
Con Cuba Cabbal, altro pezzo da 90, ci cantate le lodi de “La Genziana”.
Io (che sono iscritto agli astemi anonimi) vivo in Garfagnana, qui si fanno la birra di farro, il nocino e la grappa, la genziana no. Ne ho sentito cantare le lodi allo sfinimento anni fa da un anziano signore che se la faceva in casa, come da tradizione di famiglia. Ve la preparate anche voi o siete solo estimatori?
FAZ
La collaborazione con Cuba si rinnova ad ogni progetto. Lo abbiamo conosciuto tra il ’90 e il ’91 ed insieme a lui e a Lou X abbiamo subito intrattenuto una lunga complicità.
LARSEN
Cuba se la prepara da solo, certo, io invece purtroppo non ho mai imparato. Quella fatta in casa è mediamente molto meglio, ma anche qualcuna prodotta industrialmente è buona. Anche la genziana ha degli aspetti magici e misteriosi, se sentite bene il pezzo li scoprirete.
Prendi il cielo nelle maniiii…. “Shamani Urbani” è il naturale passo successivo al misticismo di “Sibilla” ed all’estasi da abuso di “La Genziana”. Chi è Fen.ics? Non la conoscevo, ma ascoltando la canzone mi immagino una dea orientale in posizione di meditazione col microfono in una delle 4 mani….
A.N.D
Fen.Ics è una dea psichedelica, vero! Ci siamo trovati proprio bene con lei sia come persona che come tematiche. L’ho conosciuta nel 2018 proprio perché ho prodotto gran parte di “R.Evolution” (Link Spotify) del suo disco di esordio per Sbarre Mic Check. Andatevelo a cercare.. spacca!
“THC” con Nano3, il messaggio è chiaro in pieno stile Menti Criminali. In Italia si fa un passo avanti e tre indietro sul tema delle droghe leggere, avreste qualcosa da suggerire a chi ci governa?
LARSEN
La nostra è una provocazione, ma purtroppo è vero che sono più di 30 anni che le diciamo queste cose, a qualsiasi tipo di governo. A questo punto penso che non cambierà mai nulla, assolutamente nulla.
A proposito del pezzo, è stato davvero divertente collaborare con Nano3, personaggio molto originale, naif e amato da tutti e tutte in Toscana.
Con Kento dite “Basta” alla musica che non comunica e che non aiuta, ma anche a quella che rassicura: della serie andrà tutto bene sì ma un cazzo!
Non si può far finta che vada tutto bene con la solita canzonetta d’amore di sottofondo, la musica deve scuotere gli animi e svegliare le menti. Per le Menti, quale è il problema più importante da affrontare in questo 2022 che sta per arrivare?
FAZ
Ho l’impressione che ciò che è accaduto negli ultimi due anni non sia una fase transitoria. Spero di sbagliarmi, ma probabilmente ci dovremo adattare a una nuova modalità di pensare il futuro, cosa che coinvolge prima di tutto l’aspetto sanitario, quindi quello professionale e poi quello dello svago… Siamo ancora completamente immersi in questa nuova realtà e il 2022 sarà forse l’anno in cui prendere coscienza di ciò che potremo riconquistare e di ciò che forse dovremmo abbandonare.
A proposito di musica che non comunica, ci date un esempio di come la musica dovrebbe essere con “Tempo Violento”, descrizione nuda e cruda della pandemia su una base crossover carichissima.
Questa pandemia ci ha diviso più di quanto lo fossimo prima, vedo gente che anni addietro condivideva ore al bar litigare fra loro sui social per i vaccini e per il green pass, noncuranti di problemi enormi, come scelte economiche sbagliate che hanno portato a raddoppiare il prezzo del metano e di tutti i prodotti ad esso legati ricadendo indirettamente sui nostri portafogli.
Ci stanno inducendo ad una guerra fra poveri o siamo noi che guardiamo il dito e non ciò che indica? Quale è la vostra posizione sulla questione pandemia, vaccini e green pass?
LARSEN
Io sono molto molto critico su tutte le politiche restrittive di questi anni: il lockdown, il coprifuoco, lo stato di emergenza, la DAD… È stata ed è tuttora una tortura collettiva, senza risolvere nulla dal punto di vista della pandemia. I danni fatti in alcuni campi (Musica ed eventi compresi) sono praticamente irreparabili.
Anche socialmente, un disastro, non ci si fida più neanche a stringersi la mano. A me questo mondo non piace affatto. E non vado oltre.
A.N.D.
Il pezzo è nato in zona rossa e abbiamo approfittato delle momento per bloccare quelle sensazioni mentre le vivevamo. Il sound è nato grazie a Weird Uncle Betty che ha suonato delle chitarre da paura, poi avevamo talmente tante tracce che per un umile beatmaker come me era troppo da gestire e allora abbiamo chiamato al mixaggio un pro come Ale Sportelli che nel ‘94 aveva mixato “Provincia di Piombo”… un altro loop temporale…
Per la situazione covid partiamo dal fatto che le crisi le pagano sempre i poveri, ed è quello che stiamo vedendo purtroppo. Qua nel mondo occidentale stiamo cercando di salvare il salvabile con i vaccini, in Africa si fa poco o nulla, come facilmente prevedibile… perché le big pharma non sbloccano i brevetti dei vaccini per continuare a guadagnarci all’infinito. Detto ciò rinunciare al vaccino e rischiare di finire in terapia intensiva… non so… che ti devo dire… io personalmente non lo capisco.
Conosco un sacco di gente che si è sparata parecchie droghe legali e illegali, ma ora col vaccino ha paura della puntura. In linea di massima mi sembra una roba tipo religione o superstizione. Non si fidano della scienza e dei dottori, la pensano così. Che ci vuoi fare?
Senza spoilerare, ma se proprio lo vuoi sapere è tutto spiegato alla fine del pezzo… è colpa delle Menti Criminali.
“Anteguerra”, il viaggio continua, nell’iperspazio e nella testa.
Di quale guerra stiamo parlando? E soprattutto di quale viaggio? (Marzullo esci da questo corpo)
FAZ
Il pezzo è prodotto e scratchato da Deva, il boss di Aldebaran Records, che qui, dopo tanti anni, torna anche a rappare. Raccontiamo di una guerra che tutti quelli che si sentono diversi devono combattere quotidianamente, ma lo facciamo utilizzando metafore e atmosfere vicine all’universo Sci-Fi. Ci piaceva creare citazioni sospese tra la fantascienza e il medioevo “Come meteoriti… cenobiti negli spazi infiniti”!
“Resta il nero”, la notte avvolge il testo ed il beat di questo pezzo. Ce lo volete spiegare?
FAZ
Durante la notte tutto ciò che abbiamo visto durante il giorno muta e si trasforma, ed è un momento in cui si fanno i conti con sé stessi. Poi, in base al mio carattere ciò che si tinge di nero mi cattura sempre di più… a volte mi piace costruire dei brani che siano come piccole stanze scure dove andare a nasconderci. Mi piace pensare che anche chi ascolta possa trovare rifugio in un posto così.
Queste intenzioni sono state abbracciate anche da Fidel Kato, amico e attivista musicale instancabile, presente nel pezzo.
Con MC Shark in “Amici alkemici” riprendete il suono orientaleggiante di “Shamani urbani” giocando molto con le parole, soprattutto nel ritornello. La chimica con Shark è consolidata da anni, com’è nata?
FAZ
Shark è un’istituzione nel mondo Hip Hop italiano e lo conosciamo praticamente da sempre. Era giunta l’ora di fare un pezzo insieme. Una cosa che ci ha sempre meravigliati dell’universo rap italiano è che le nuove generazioni sembrano dimenticare totalmente i personaggi da cui tutto ciò è partito.
Questo non succedeva, per esempio, nel punk, o nel rock… non so se è solo una nostra impressione, ma in quei generi musicali c’è più memoria, forse anche più rispetto per chi si è battuto per affermare una cultura all’inizio trascurata. Diciamo questo senza alcuna autoreferenzialità, sia ben chiaro, ma ci piacerebbe vedere più continuità tra passato e presente, anche nel mondo musicale.
“Doni dallo spazio”, già vi immaginavo fra le stelle, invece vi trovo sui fondali fra i pesci… Com’è la storia? Discendiamo dai pesci?
FAZ
“Doni dallo spazio” è stata una mia follia, e che le altre Menti in qualche modo mi hanno appoggiato.
Personalmente mi piace andare a pesca… è un’attività che, se praticata in maniera virtuosa, diventa quasi una pratica meditativa. Ti mette direttamente in contatto con la natura, te la fa conoscere e rispettare, ti mette di fronte a una serie di scelte… insomma, la pesca può nascondere decine di metafore… non credo siano mai stati fatti pezzi rap esclusivamente dedicati alla pesca, e quindi perché non tentare?
Per rendere il brano ancora più bizzarro e misterioso ho chiamato un bravissimo sassofonista che avevo conosciuto tanti anni fa, Massimo Semprini, che con il suo assolo ha regalato un’anima ancora più originale al tutto.
Oltre che in streaming sulle varie piattaforme online ed in MP3, troveremo “AssembraMenti” anche in copia fisica? Sapete, sono un feticista del supporto materiale, io la musica la devo toccare, leggendo il libretto mentre la ascolto….
FAZ
Anche noi siamo dei feticisti degli oggetti. Non siamo collezionisti, ma indubbiamente ci piace immaginare la musica anche come oggetto.
Per il precedente album “Presenze dall’oltrespazio” avevamo ideato una limited del CD come fosse una vecchia VHS… il CD era contenuto in una custodia di una videocassetta con tanto di copertina del disco realizzata come fosse una locandina di un B-Movie. Le grafiche di “AssembraMenti”, invece, le abbiamo affidate a Giorgio Credaro, un bravissimo illustratore.
Per la distribuzione fisica abbiamo fatto una scelta insolita e ci siamo affidati a un’etichetta che distribuisce film in DVD e Blu Ray, la Home Movies. In questo modo continuiamo la vicinanza delle Menti al mondo del cinema, una caratteristica che portiamo avanti fin dalla nascita del nostro gruppo.
Grazie per l’intervista ci hai dato modo di riflettere e di guardare a quello che abbiamo fatto sotto un’altra visione. Buon Ascolto.
Le tracce “Tu non lo sai” e “Tempo violento” sono presenti in Keep Playin’, la Rap Radio Playlist di Goldworld!
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