E’ stata una lotta.
Una lotta contro il tempo, una lotta contro la gente che non se ne andava più, una lotta contro la smania di essere in un posto e voler essere in un altro. E’ stata dura reggere fino all’una e mezza, è stata dura cambiarsi sul luogo di lavoro con capo e colleghi che ti fissano e fanno battute, è stata dura ricordarsi la strada per giungere al Viper…ma alla fine ce l’ho fatta.
Sì, lo so, sono arrivata alle due e mi sono persa metà della festa…Ma l’importante è esserci arrivati, no?
Comunque l’ambiente era già (giustamente) surriscaldato: molta gente in pista a dimenarsi, moltissima gente nella saletta di sotto a ballare come matti, altrettanta gente dalle parti del bar a continuare a bere.
Dopo un primo attimo di smarrimento e di facce sconosciute, ecco che i primi volti amici si affacciano dalla balconata: Rena&Signora e Simo, intenti a confabulare nonostante la musica a volume stratosferico. Colgo l’occasione per importunare il trittico con cinque minuti delle mie storielle/richieste/comunicazioni di servizio (lo so, sono senza pietà, non lascio in pace nessuno nemmeno il sabato sera..ihihih).
Proseguo al piano superiore e trottolando verso il bar incrocio Omar intento a ragionare con gente (è il primo uomo che chiacchiera quanto una donna), Nuri con una macchina fotografica in mano (strano), Lorenzo con un bicchiere in mano (stranissimo)…Ogni persona che incrocio mi offre da bere: forse infastidisco ancora così sobria a quesll’ora di notte ed in quel clima di festa???
Mah…
Mi affaccio dalla balconata e sul muro difronte mi accorgo delle foto che vengono proiettate: mi perdo per un attimo in quello scorrere incessante di immagini. Cinque anni di vita, di Gold e di tutti, ormai trascorsi, passati, lasciati indietro…Fanno sorridere, fanno pensare, fanno ricordare, fanno…ops, eccomi! Mi gongolo nel mio musino formato gigante ritratto egregiamente da Davide e penso che è stato davvero bravo a farmi quella foto (grazie)!
Decido di scendere in pista a saltellare e soprattutto a cercare quella disgraziata di Sara…la trovo saltellante anche lei e con bicchiere in mano (che gentilmente mi cede perchè lei è già “full”). Non so se era per l’alcool o per i precendenti della serata, ma la parlatina ha avuto la meglio sul ballo…e via con le superciane da saturday night! Veniamo ripetutamente interrotte da personaggi satelliti che ci gravitavano intorno, dopotutto, il luogo non era troppo per confessioni tu-per-tu.
Quindi continuiamo a girare, incrociando Emi, Davide, Marco, Deiv, Danex riemerso dal sottosuolo…
Al mio minuto orecchio a sventola sono giunte voci che la festa non è stata un gran che, che la musica non era il massimo, che la gente non era tanta. Non voglio inabissarmi in tecnicismi che non mi competono (in fondo sono arrivata veramente tardi) e forse, risentendo dei miei sbalzi ormonali, mi faccio guidare dal momento sentimentale…però, quando ci si incontra tutti insieme, persone vicine ma lontane, unite per un’idea ma separate dalla vita quotidiana, ed il mood tra la gente è giusto, la festa E’ festa.
Però una cosa mi è mancata.(e sono sicura non solo a me)
Un incontro, un personaggio con il quale avrei voluto davvero scambiare quattro chiacchiere davanti ad una bevuta…
Dovranno mica passare altri cinque anni prima di incontrarci???