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L’Elfo | Da “Ignorapper” a “Milord”



Sangue catanese.

Luca Trischitta, classe ’90, da sempre riconosciuto come L’Elfo è votato alle arti della scienza della doppia H dal 2003. Inizia a esprimersi come writer e dal 2007 come freestyler, diventando campione del Tecniche Perfette nel 2009 e nel 2012. L’Elfo da allora non si è mai fermato e ha ampiamente concretizzato uno stile unico e raro, un saper essere artista di spessore prendendosi la libertà di offrire innovazioni che hanno influenzato e arricchito non solo la scena Underground.

Dall’utilizzo di un dialetto che ci ha raccontato la radice dell’anima siciliana, al donarci una penna cruda e minimalista che ha incastonato perle nere sui beats imponenti di Funkyman, L’Elfo condensa una poetica fatta di metafore esperienziali che vibrano di vita vera: nuda e ruvida. Capace di accarezzare l’anima con l’intensità di una mano che lascia il segno. La sua vibrazione vocale assurda raggiunge un basso sotterraneo che nel tempo ci ha abituati a fare i conti con la “pesatura delle cose”. Ma le sue sperimentazioni vocali e poetiche stanno aprendo nuove vie d’interpretazione emotiva che proprio ora inaugurano un mood ulteriormente integrato.

Il filo conduttore da “Ignorapper” a “Milord”.

Da “Ignorapper” a “Gipsy Prince”, “Vangelo II Luka” e in ultimo “Milord”, L’Elfo ci ha raccontato la vita con gli occhi, con il cuore e con la mente di chi trasuda realtà intima. Pur senza svelare troppo il lato personale, queste tre componenti di partenza hanno dato forma ad un mood scapestrato, spudorato, a tratti insolente e ossessivo; ma dannatamente amabile, irrinunciabile e fortificante. Qualcosa che emana bontà del cuore e bellezza senza utilizzare per forza parole buone e belle. L’Elfo ha sfoggiato le sue armi ogni volta, in ogni singolo pezzo: lame d’oro che incidono sulla pelle un racconto di immagini vitali e mortali insieme.

“Ho cercato come un disperato di stare tranquillo e di non fare danni.
Questi mostri che hanno villeggiato nel mio cuore nero hanno fumato grammi.
Parassiti sul mio corpo morto ne approfitteranno come nella giungla.
Una tigre col viso sfregiato, con un occhio grigio vasto come il nulla”

Brano “Come Gesù” – Album “Vangelo II Luka”

La cosa estremamente interessante è che non punta il dito verso l’esterno senza essersi messo sotto scacco lui per primo. Come dicevo all’inizio quella de L’Elfo appare una pesatura severa di tutti i meriti e le colpe; di tutti i successi e le insoddisfazioni, di tutte le certezze e le insicurezze. Da “Ignorapper” a “Milord” abbiamo camminato al suo fianco. A volte ci siamo caricati a mille, altre ci siamo arresi al dolore, altre siamo letteralmente impazziti. Di certo con L’Elfo abbiamo vissuto una vita al limite tra la dannazione e la redenzione; in un continuo interscambio delle parti, come a dirci che “la cosa più bella potrebbe anche ucciderci”.

LElfo-Ignorapper-Milord-Goldworld-2

“Milord”

Ed è proprio da questa massima che prende vita il discorso di “Milord”, che appare nella sua forma come una narrazione a episodi che ricorda le serie tv anni ’80. Un racconto che funziona come un assaggio assolutamente inaspettato della parte più sensibile di L’Elfo. “Milord” è un discorso intimo elaborato su più fronti e nei minimi dettagli: dalle scenografie alle interpretazioni video, dalle sonorità, ogni volta diverse, alle sfaccettature poetiche intime, fino ad arrivare a una sperimentazione vocale che utilizza il ritornello per dare ampio respiro alle emozioni sommerse.

“Milord” ci porta nelle stanze più intime di Luca, quelle di cui troviamo qualche frammento qua e là nella sua discografia precedente, ma che non sono mai state completamente aperte. Perché, proprio ora che il suo mood si è radicato ed è stato riconosciuto ufficialmente, L’Elfo si apre allo scenario più scomodo: un’intimità che mette in luce la sua vulnerabilità d’anima?

“Quello che spaventa un uomo frate è rimanere solo,
non avere più nessuno accanto quando spicchi il volo.
Tutti gli altri che ne sanno, puntano soltanto il dito,
queste troie vogliono indossarmi come un bel vestito.
E mi sento un po’ smarrito, come chi non trova casa.
Come chi non ha fratelli, come chi vive per strada.”

Brano “Birra e Fumo”- Album “Gipsy Prince”
L’Elfo “Milord” su Spotify

Il Crash

C’è stato un evento che in qualche modo ha segnato il giro di boa in quella che per L’Elfo era una corsa da lasciare senza fiato. Lui stesso svela nelle ultime interviste, estremamente sincere, di aver abusato del suo gettone vitale fino al giorno in cui un’ischemia gli ha dato l’ultimatum.

Aveva concluso da una settimana le registrazioni dell’Ep “Milord” e l’ironia della sorte lo ha messo nella condizione di vivere concretamente molte delle riflessioni contenute in quel viaggio, come fossero premonizioni. L’altra cosa incredibile è che l’ischemia ha rivelato qualcosa di ben più grave.

Grazie a quell’evento Luca ha scoperto di avere un buco sul cuore che pesava come una falce nella sua vita probabilmente da sempre. L’ intervento repentino dei medici gli ha consentito di “aggiustare” quel buco e nell’arco di poco tempo è riuscito a riprendersi del tutto, senza riportare il minimo danno. Queste sono cose di uno spessore che va oltre quello che conosciamo. Luca ha toccato la sponda oscura del fiume che divide il vivere dal morire. Ha incontrato la nera signora e ha potuto attivare una risoluzione concreta e vitale.

“Non abbiamo affetto e lo cerchiamo nelle droghe
poi la vita chiede il conto e ci dice game over,
io volevo continuare sì, un altro gettone,
poi ritorno ed è occupata la cazzo di postazione.
Vabbè non ho fortuna, non è la prima volta,
le porte in faccia sono la mia tipica batosta”

Brano “Scuola” – Ep “Milord”

La riflessione.

Pensare che proprio la stesura di “Milord” è un’analisi sincera e nuda delle ferite del cuore rende ancora più potente l’operazione salva vita dei medici. Potremmo definirlo un passaggio rituale al termine di un processo artistico veramente speciale. “Milord”, che prende spunto dall’anime di “Saylor Moon”, è un personaggio magico e protettore, i cui poteri sono emersi grazie al contatto con il male. Nell’incontro con la malattia e la morte potenziale Luca ha dovuto per forza fare un patto con sé stesso: volersi bene, amare il dono della vita e desiderare il meglio.

È vero non mi tratto bene, sono più bravo a voler bene invece di star bene.
Adesso che i miei mostri sono fuori dall’armadio, non è che sono triste, sorrido al contrario.
Opere d’arte nel mio cuore che batte tu sei la mia speranza come l’acqua su Marte”

Brano “Saturno” – Ep “Milord”

“Milord” è un percorso di cura delle ferite, dei sensi di colpa e delle fragilità dell’anima che si relaziona all’esterno. In ogni episodio L’Elfo recupera un frammento d’anima che era rimasto incastrato in esperienze dolorose o complesse e si rende responsabile della sua guarigione integrale. In ogni brano L’Elfo prende consapevolezza del suo bisogno di amare e di essere amato; e ogni volta fa i conti con quelle parti di sé che hanno vincolato l’appagamento di questo bisogno.

“Chiudo sto cuore e scrivo fragile, volevi solo le mie pagine,
nessuno mi sembra affidabile, fidarsi non è immaginabile.
L’ultima cosa che voglio è vedere il mio cuore che diventa pietra,
voglio provare cose allucinanti tipo un’emozione però che sia vera.”

Brano “Fragile” – Ep “Milord”
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Conclusione

Poteva uscirne un racconto fin troppo serio e pesante; ma il sangue catanese e il senso d’ironia de L’Elfo hanno espresso invece un mood che armonizza alla grande il peso alla leggerezza. “Milord” utilizza principalmente la metafora del “Io e Te”, ma come tutte le metafore si può ampliare alla relazione con il mondo esterno, compresi gli ascoltatori. L’Elfo si è giocato carte e numeri completamente nuovi senza perdere i tratti che lo contraddistinguono.

Una sorta di esperimento che gli darà modo di valutare il grado di accettazione e comprensione delle sue verità sommerse. Attraverso una sperimentazione creativa che ha messo in gioco tutto il possibile, L’Elfo si è lasciato andare e ci ha mostrato le sue stanze private e il suo sogno di relazione con una realtà che ha tante facce. In tutto questo lavoro è stato affiancato da un Team di professionisti creativi sia nelle produzioni, by Angio & Erre, che nella regia, di Graziano Piazza, per Magnitudo (Powered by Time Records).


Le tracce “Insonnia”, “Fragili”, “Scuola”, “Saturno” e “Uzi” sono presenti, o sono state presenti, in Keep Playin’, la Rap Radio Playlist di Goldworld su Spotify!
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