Cos’è e come funziona la VR lo sappiamo già.
A questo, però, possiamo aggiungere un ulteriore livello di spiegazione: i DoF.
Il suo acronimo sta per Degree Of Freedom (gradi di libertà) e si riferisce al movimento e orientamento del corpo e della testa su 6 assi nel momento in cui interagiamo con la Realtà Virtuale: 3 assi direzionali e 3 di rotazione.
3DoF e 6DoF: che differenza c’è?
Ciascuna di queste assi prende il nome di DoF e si dividono in due categorie:
- Il visore base utilizza 3DoF:
Inclinazione in avanti e indietro sull’asse X, rotazione a destra e sinistra sull’asse Y e inclinazione da un lato all’altro sull’asse Z.
Quindi un oggetto ruota su questi tre assi. Il visore rileva il lato in cui siamo rivolti e asseconda i movimenti della nostra testa consentendoci di girare nello spazio virtuale restando però fisicamente fermi in un punto. - Lo spostamento del nostro corpo all’interno di uno spazio virtuale è invece possibile grazie a un visore con 6DoF, che comprende un movimento fisico da sinistra a destra sull’asse X, un sollevamento sull’asse Y, e un avanzamento sull’asse Z.
Il visore 6DoF permette così all’utente di camminare all’interno di stanze virtuali e mappate, e di guardare oggetti da tutte le angolazioni.
Eccovi un brevissimo tutorial riassuntivo:
Maggiore è il numero di DoF, maggiore è l’esperienza virtuale.
Certamente il tipo di esperienza che vogliamo comporta una scelta: per visioni più statiche, come quelle dei film, sono sufficienti 3DoF. Ma immaginiamoci adesso un’esperienza di gaming in 6DoF in cui poterci muovere e correre all’interno di un’area.