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Drago Vol.3 | Il fascino dell’abisso.



Terza tappa.

Siamo arrivati a “Drago Vol.3”, terza tappa del viaggio di Er Drago.

Dopo averci mostrato le arti raffinate del combattimento che hanno rotto qualsiasi guscio, ora ci guida a sorvolare quella che potremmo considerare la terra depressa. Chi conosce Er Drago sa che gran parte della sua energia propulsiva ha origine nell’attraversamento di questo scenario. Nel superamento di quelle fasi di luna nera che sono la terra fertile per le sue liriche.

Er Drago ha reso sempre esplicite le conversazioni con la sua ombra famelica, con quella parte di sé fuori controllo, capace di spezzare qualsiasi appiglio e inchiodare l’anima a seccare al sole. Allo stesso tempo, ci ha sempre resi partecipi delle profonde risoluzioni ottenute in quell’ambiente, che sa più di morte che di vita.

“Io sono un triste patologico dai fammi più male.
Puoi piantarmi un chiodo nella ghiandola pineale,
puoi passarmi un taglierino sulla spina dorsale
e disegnare tutto ciò che ti pare, ti pare, ti pare ah!”

Brano “KEPLERO”“Drago Vol.3”
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Er Drago“Drago Vol.3” (Cover by Doubi & Greta Greza)

Le due facce nell’ombra.

L’ombra, per sua natura, è talmente imperscrutabile e vasta che è in grado di ospitare nel suo mondo le due facce opposte della stessa medaglia. Il mondo sotterraneo e buio è il grembo che funge da incubatrice per le più grandi trasformazioni. Nell’ombra si conciliano le contraddizioni e si arriva allo zero assoluto, giusto quello che serve per riemergere con i connotati realmente evoluti. Er Drago deve aver compreso il potere di annullamento degli opposti, poiché in questo viaggio attraversa il buio entrandoci sia da vittima che da carnefice.

Emerge un sodalizio che lo porta a percepire il superamento del limite materiale e a sentire il sapore dell’immortalità. Questo gioco di ruolo in totale sdoppiamento e ricongiunzione gli consente di abbandonarsi tra le braccia di un abisso che lo affascina, lo persuade a lasciarsi andare e a non opporre resistenza. Il risultato è che non viene trascinato nel baratro ma lo osserva dall’alto, in quello stato di sogno che è pura sublimazione.

“Pallido come la Luna candido come la spuma,
artico il mio sangue languido che mi consuma.
Resterò immortale dentro i tuoi ricordi,
riguarda nelle nuvole i miei occhi”

Brano “MOLDAVIA” – “Drago Vol.3”

Il fascino dell’abisso.

Sarà per via della sua voce sussurrata e sensuale, o sarà merito di una poetica che sa trovare il giusto posto ai rubini rosso sangue; ma la fase Luna nera di Er Drago è talmente affascinante da corrompere le resistenze e far emergere la leggerezza della perdita dei contorni. “Drago Vol.3” è un inno all’instabilità dell’anima, alla ciclicità delle fasi di nichilismo e totale perdizione. In questo viaggio si percepisce l’abbraccio incondizionato tra la debolezza e la forza, tra la paura e il coraggio, tra il vivere e il morire.

“Perché il mio umore cambia come un cielo pazzo di Marzo,
puoi notare la tristezza sotto il sorriso falso.
Non sento niente sopra i vetri cammino scalzo,
perciò se vuoi accoltellarmi stai sicuro ringrazio ah! “

Brano ” KEPLERO”“Drago Vol.3”
Er Drago“Drago Vol.3” su Spotify

Er Drago si riaffaccia sull’abisso per l’ennesima volta ma con una consapevolezza così dettagliata da mantenere un filo salvifico. Questo gli consente di sorvolare in totale godimento quel mood che gli appartiene da sempre, ma che lo ha probabilmente inghiottito in passato. Er Drago è padrone indiscusso della sua centratura. Tutto ciò che riguarda la fase depressa trova il modo di prendere il volo e di stagliare i propri contorni nel cielo invece che nel fango.

“Misuravo i cieli, ora fisso le ombre sulla terra, la mente era nella volta celeste ora il corpo giace nell’oscurità.
La complessità delle forme geometriche in cui resto immerso mi connette alla matrice dei miei peccati e mi perdona.”

Brano “KEPLERO”“Drago Vol.3”
Er_Drago-Drago_Vol_3-Retro-goldworld
Er Drago“Drago Vol.3” (Retro by Doubi & Greta Greza)

Conclusione.

Come sempre l’autenticità e lo spessore del suo viaggio restano punti luce che disegnano una via maestra di risoluzione e addestramento dei poteri più indomabili dell’anima. In questo progetto le basi portano la firma di YDFWÑ, che ha saputo conciliare il peso dei contenuti alle atmosfere leggere del sogno.

Si parte da “Keplero” con contaminazioni di Metal Rock che esprimono lo spessore della dimensione insondabile, si passa a “Soldy”, che trascrive l’energia solare dei desideri di appagamento; fino ad arrivare alla delicatezza trasognante del tappeto sonoro di “Moldavia” che è arricchita dal feat. di Numi.

“Servirebbe del litio per alleviare il fastidio
Metamorfosi Ovidio, dei sentimenti l’eccidio.
La mia morte in loop come un Uruboro,
rotto come un Tuc sotto i denti di un castoro.”

Brano “MOLDAVIA”“Drago Vol.3”

Le tracce “KEPLERO” e “$OLDY” sono presenti o sono state presenti, in Keep Playin’: la Rap Radio Playlist di Goldworld su Spotify! Seguila per rimanere sempre aggiornato su tutte le ultime uscite musicali! (Link)