“Sete” il nuovo album di Mezzosangue.
Di punto in bianco come un fulmine a ciel sereno Mezzosangue esce allo scoperto con il suo nuovo lavoro, a ridosso di un tempo 16/12/2022 che precede di pochi giorni la nascita del Sole Invictus, Yule o Solstizio d’inverno. E, per ironia della sorte o per una sincronicità spiazzante, il racconto di questo nuovo viaggio epico è perfettamente accordato al tema arcaico del magico Solstizio d’inverno. Momento di rinascita profonda e interiore, completamente scollegata dalle influenze esterne e da ciò che possono essere le vecchie certezze interne. SETE ci proietta in un resoconto animico penetrante e liberatorio come mai prima d’ora. La resa dei conti arriva scaltra e nuda, così tanto spogliata dalle bende e dal sangue sulle nocche, che si stenta a crederci. Eppure la vibrazione vocale e il sound che mette le ali agli scheletri nell’armadio non lasciano dubbi.
“Metto a posto il cuore fuori da me stesso, non è un posto al sole ma è lo spazio aperto. Ed io lo so che più che amore vorrei amare più che solo ciò che non so dare, vorrei respirare questa fede, senza mai annegare nella sete.”
Brano “Sete” – Album “Sete” –
Responsabilità.
Qualcuno si lamenta perché non riconosce il buon vecchio Mezzo eppure ci sono tutti i pezzi che lo hanno costruito, ci sono tutte le sue perle e le sue skill, dalla lirica che pesa come un meteorite ai tanti riferimenti nascosti all’interno che ripercorrono un po’ tutto il suo viaggio. Ma come un Cubo di Rubik ‘sto giro Mezzosangue trova la configurazione “giusta” ovvero pacifica. Sì, perché più di tutto è la grande pacificazione con il passato e con il futuro che fa di lui il “Capitan Presente” di sé stesso, responsabile di ogni risoluzione e di ogni attenzione mirata al meglio.
Tanto che, quelle facce monocrome del cubo che hanno trovato il loro ordine ora sorridono a una vita di cui non è lecito possederne il controllo, ma è necessario averne fiducia per lasciarsi guidare e fluire in essa. Se già in ogni suo brano e in ogni lavoro Mezzo si è rivelato un Maestro di vita vera, quella più cruda e connessa alla carneficina viscerale e al corpo di dolore, ora stiamo andando oltre.
Oltre il dolore.
Un “oltre” di cui si è sempre percepito il profumo. Come un filo umanista in grado di elevare la sua sensibilità poetica dal basso del baratro alle stelle del cosmo in un istante. A questo giro non manca certo la consapevolezza di entrambe le polarità. La differenza è che avviene una connessione concreta tra i baratri e l’immensità, tra l’ombra e la luce, tra l’uomo e il divino. Una luce che arriva sulla Terra da sempre, ma che ci chiede di essere partecipanti attivi sulla scelta di come fare spazio per ospitarla al centro.
E quella Sete dell’inizio diventa assenza di certezza e coordinate, al punto di dissipare il dubbio esistenziale. Perdendo deliberatamente il controllo mentale e lasciando spazio ad un’apertura del cuore che ospita ciò che dev’essere. Mezzosangue si fa cassa di risonanza liberata da tutti i fogli accartocciati su sé stesso. Ricordi scomodi che trovano oggi un nuovo senso, forse non del tutto comprensibile dalla Terra e quindi oltre a una logica che possa inchiodarli al muro come trofei di guerra.
Il messaggio.
L’uomo che anima l’artista trova la via dell’accettazione e comprende il potere indissolubile di quel faro che si è accesso grazie alle grandi prove attraversate. La “Sete” diventa il bisogno primario e vitale che trova nella “Fede” verso la vita la più grande risoluzione. Mezzosangue apre il cuore e sceglie l’amore spinto dall’andare oltre la paura, abbraccia con leggerezza il suo “essere un disastro” e trova il coraggio di saltare dal trampolino.
“Maestra di origami la scrittura, tu cerchi cura lei trasforma i fogli in armatura. Il tempo distoglie lo sguardo non cura, ma insegna che il coraggio non è assenza di paura”
Brano “Visioni” – Album “Sete” –
Ridisegna le linee guida del suo viaggio, diretto a guardare il mondo in quel modo distaccato il tanto che serve a non sentirsi schiacciato dal peso. Il dolore e la rabbia che lo hanno reso il nostro più intimo Mezzosangue non sono scomparsi, ma sono sublimati in un entusiasmo nuovo, in una voglia di vivere e di co-creare la migliore visione. Il suo misticismo è fatto di carne e ossa, di sangue che è fuoco nell’acqua e di respiro che è spinta vitale verso il cielo. Questo era e sarà sempre “ogni fottuta volta, senza scendere a compromessi”.
“Io so che vuol dire mostrarsi e so che vuol dire spogliarsi, ma non voglio farlo come gli altri. No non metto a nudo solo l’Ego io d’Ego mi spoglio fino al vuoto, finché sono al buio come un cieco, solo allora vedo un mondo nuovo“
Brano “Misfist” – Album “Sete” –
Tappeto sonoro.
I tappeti sonori sono molto interessanti per la capacità di creare trame basse da buco in terra che man mano aumentano la tensione fino ad elevare, come in “Sete” e “Fede” disegnando quella verticalità preannunciata nell’intro del video di “Sete”. Grande apertura alla sperimentazione su beat insoliti a volte minimalisti e toccanti, che lasciano spazio al vibrato vocale. Altre volte carichi di energia ed elettricità. Ho trovato molto bella l’idea di terminare un brano lasciando una scia che viene raccolta da quello successivo, come la fine di “Dopo L’aurora” e l’inizio di “Fede”, con questa carezza di pianoforte che riempie il cuore.
Mezzosangue nell’incontro “casuale” con San Giuda ha avuto la possibilità di montare un puro sangue e lanciarsi al galoppo negli spazi illimitati dell’anima e delle nuove possibilità espressive. In uno spazio che fa da specchio ad un Anima Mundi reale, dove i recinti e le gabbie sono solo ostacoli che consentono la grande opportunità di giocarsela in un bel salto. La Fede è ciò che consente alla memoria dell’acqua in cui siamo immersi di trovare nuove combinazioni, nuovi valori e nuove visioni. Ma sta a noi portare in essere e in luce ciò che davvero merita. Come sempre grazie Mezzosangue per il tuo vivere l’arte come un atto psico-magico.
“Tu sogna in quarta dimensione e viaggia. L’immaginazione è co-creazione quando puoi davvero farlo con un cuore vero. Perchè è lui che parla in risonanza, è l’universo a dargli ciò che attrae davvero. Per cui dagli modo di sognare in grande e avere un grande scopo anche quando tutto appare finto e vuoto”
Brano “Amore o Paura” -Album “Sete” –
Le tracce “Misfits”, “Amore o Paura” e “Fede” sono presenti in Keep Playin’, la Rap Radio Playlist di Goldworld su Spotify!
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