L’esposizione L’arte della moda: l’età dei sogni e delle rivoluzioni 1798-1968 presso il Museo Civico San Domenico di Forlì, dal 18 marzo al 2 luglio 2023, si concentra proprio su questo rapporto unico.
La mostra, curata da Cristina Acidini, Enrico Colle, Fabiana Giacomotti, Fernando Mazzocca e diretta da Gianfranco Brunelli, presenta oltre 300 opere tra quadri, sculture, accessori, abiti d’epoca e contemporanei. Si tratta di un racconto che attraversa tre secoli, dal Settecento al secondo Novecento, che include oltre 100 artisti e 50 stilisti e couturier.
Le opere esposte rappresentano un rapporto tra arte e moda in cui l’arte riflette, crea e diventa moda, e la moda diventa parte delle arti.
L’abito è presentato come un segno di potere, ricchezza, riconoscimento e protesta, ma anche come cifra distintiva di uno stato sociale o identificativa di una generazione. La moda diventa opera e comportamento, l’arte diventa racconto e sentimento del tempo.
Tra le opere esposte, ci sono il Ritratto dell’avvocato Carlo Manna (1907) di Umberto Boccioni, il Ritratto di Emiliana Concha de Ossa (1888) di Giovanni Boldini, Grande composizione A con nero, rosso, grigio giallo e blu (1919) di Piet Mondrian, Donna e anemoni (1920-1921) di Henry Matisse, il Panciotto di Marinetti (1923-1924) di Fortunato Depero, il Delphos in seta con sopravveste in velluto (1920 circa) di Mariano Fortuny in dialogo con una Kore di tipo Eleusi della fine del II secolo, l’Abito da giorno “Linea Assira” (1961) di Germana Marucelli e un abito da sera inedito di Elsa Schiaparelli.
L’esposizione forlivese porta in Italia capolavori provenienti da importanti istituzioni museali internazionali quali, tra gli altri, il Musée d’Orsay di Parigi, la Galleria Belvedere di Vienna, il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra e la Klimt Foundation.
Prestigiosi anche i prestiti degli abiti e degli accessori provenienti da fondamentali case di moda come Giorgio Armani, Curiel, Prada, Christian Dior Couture, Archivio Storico Gucci, Maison Valentino, Lanvin, Max Mara; e da importanti istituzioni come Palazzo Morando | Costume Moda Immagine di Milano, Archivio Renato Balestra, il Museo Stibbert di Firenze, Centro di ricerca Gianfranco Ferré, il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti di Firenze, e il Museo Ferragamo di Firenze.
L’arte e la moda si sono influenzate a vicenda attraverso i secoli, dalla Rivoluzione francese alle avanguardie novecentesche. La moda è stata rappresentata, dipinta, scolpita e realizzata dai grandi artisti, che hanno reso l’abito un simbolo di potere, ricchezza, protesta e identità sociale.
L’arte ha riflettuto e creato la moda, che a sua volta è diventata parte integrante delle arti. L’abito non è solo un indumento che modella il corpo, ma anche un segno di riconoscimento e di appartenenza generazionale. L’arte e la moda sono diventate un racconto e un sentimento del loro tempo.