Negli ultimi anni, il panorama audiovisivo è stato radicalmente trasformato dalla proliferazione di contenuti brevi, come le serie TV o i reel di TikTok. Ma, andiamo per gradi.
L’ascesa dei contenuti brevi e ripetitivi
La massiccia diffusione delle serie TV ha abituato gli spettatori a contenuti frammentati e ripetitivi, in cui l’intrattenimento è diventato un prodotto di consumo veloce e facilmente digeribile. Lo stesso vale per i linguaggi super brevi dei reel, che hanno ulteriormente ridotto l’attenzione del pubblico, abituandolo a video di pochi secondi che si susseguono in maniera frenetica.
Il cinema d’autore: una direzione sempre più difficile
Parallelamente, il cinema d’autore ha intrapreso un percorso di ricerca sempre più complesso e di nicchia. Questo ha portato alla creazione di opere d’essai di difficile comprensione per il grande pubblico, che spesso non riesce a coglierne il significato profondo. La conseguenza è stata un’ulteriore diminuzione dell’attenzione e dell’apprezzamento per i film di qualità.
Riscoprire l’arte del vedere i film
Per contrastare la crisi dell’attenzione nel consumo di prodotti audiovisivi, è fondamentale riappropriarci dell’arte del vedere i film.
Ciò può essere realizzato attraverso diverse strategie:
a) Educare il pubblico: diffondere la cultura cinematografica, promuovendo l’educazione al cinema nelle scuole e organizzando eventi e incontri che permettano agli spettatori di approfondire la loro conoscenza della settima arte.
b) Sostenere il cinema indipendente e d’autore: favorire la produzione e la distribuzione di film indipendenti e d’autore, attraverso finanziamenti, premi e festival, può contribuire a creare un’offerta più variegata e stimolante per il pubblico.
c) Promuovere la lentezza: incoraggiare gli spettatori a prendersi il tempo necessario per apprezzare i film, rallentando il ritmo di consumo e privilegiando la qualità rispetto alla quantità.
d) Creare sinergie tra nuovi media e cinema: invece di considerare i nuovi linguaggi come nemici, il cinema può sfruttarli come strumenti per diffondere la cultura cinematografica, ad esempio attraverso l’uso di piattaforme come TikTok per condividere brevi estratti di film, recensioni e approfondimenti. Questo potrebbe attirare un pubblico più ampio e interessarlo al mondo del cinema.
e) Favorire la formazione di cineclub e gruppi di discussione: creare spazi di incontro, sia fisici che virtuali, dove gli appassionati di cinema possano scambiare opinioni, confrontarsi e approfondire le loro conoscenze, potrebbe rafforzare il senso di comunità tra gli spettatori e stimolare la curiosità verso il cinema d’autore e indipendente.
f) Organizzare eventi e rassegne cinematografiche tematiche: la programmazione di cicli di film e rassegne tematiche può aiutare gli spettatori a scoprire nuovi registi, generi e movimenti cinematografici, contribuendo a diversificare l’offerta culturale e a mantenere vivo l’interesse per il cinema.
In conclusione, la carenza di attenzione del pubblico verso i prodotti audiovisivi e la crescente difficoltà nel vedere e apprezzare i film sono fenomeni preoccupanti che richiedono un impegno collettivo per essere contrastati. Riappropriarci dell’arte del vedere i film passa attraverso l’educazione, il sostegno al cinema indipendente e d’autore, la promozione della lentezza e la creazione di sinergie tra nuovi media e cinema. Per riscoprire la ricchezza e la complessità del grande schermo.
Il testo e le immagini contenute in questo articolo sono generate parzialmente attraverso intelligenza artificiale.
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