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Democrazia in diretta per tutti: Con il Liquid Feedback dei pirati



La democrazie e’ bella, ma qualche volta anche no…

Mentre alla vigilia delle elezioni e’ infatti normalissimo che i candidati si sprechino in promesse d’ogni genere, pur di accaparrarsi i nostri voti, e’ ben noto che al momento di governare tendono a fare un po’ come gli pare, o forse come conviene di piu’ a loro e ai loro amici, tradendo senza troppi scrupoli il “sacro” mandato degli elettori a colpi di inciuci.

In teoria, una soluzione a questo problema sarebbe un sistema di democrazia piu’ diretta, dove i cittadini vengono chiamati a votare ogni qualvolta c’e’ da decidere qualcosa, un po’ come succede con i referendum. Ma quando gli elettori sono decine di milioni questo e’ poco pratico e parecchio costoso, almeno usando i sistemi di voto tradizionali.

E poi nella prassi legislativa di una nazione moderna ci sono anche delle questioni molto complesse, che richiedono delle competenze tecniche e giuridiche specifiche, oppure provvedimenti piu’ settoriali che interessano solo pochi elettori. Il rischio di una proliferazione referendaria permanente e’ quindi quello che in molti casi la gente finirebbe per non partecipare, lasciando decisioni potenzialmente importanti nelle mani di piccole minoranze, oppure delle lobby piu’ organizzate nel mobilitare i loro associati.

Come si puo’ risolvere questo dilemma? I militanti del Piratenpartei, il partito pirata della Germania, nuova formazione politica in forte ascesa sopratutto fra i giovanissimi, stanno sperimentando ormai da qualche anno una soluzione tecnologica d’avanguardia. Si tratta del Liquid Feedback, una piattaforma software che al momento viene usata per elaborare tutte le strategie e gestire tutte le decisioni all’interno del partito, ma che ha il potenziale di rivoluzionare la partecipazione al processo democratico anche di un’intera nazione.

Liquid Feedback integra due funzionalita’. La prima permette di elaborare e discutere delle proposte. La seconda di votare per decidere se devono essere approvate oppure no. Ad un’analisi superficiale, la prima componente puo’ ricordare in qualche modo un “wiki’, ovvero un software come quello che sta dietro a Wikipedia, permettendo a qualsiasi utente della rete di creare e modificare dei documenti online. Qui le cose sono pero’ sostanzialmente differenti. Non solo perche’ i partecipanti si devono registrare (cosa che permette di limitare l’accesso ai membri del partito, e in una futura implementazione su scala nazionale agli aventi diritto al voto), ma anche perche’ a coordinare e regolamentare il lavoro non ci sono dei moderatori (come in Wikipedia) con piu’ poteri di tutti gli altri.

Per evitare un caos improduttivo, ogni proposta e’ gestita da chi l’ha avanzata per primo, ed il sistema favorisce la partecipazione di chi e’ d’accordo con lui (chi e’ contrario puo’ lanciare una proposta alternativa, e comunque esprimere un voto negativo al momento della decisione finale), offrendo un feedback continuo su come la comunita’ degli utendi giudica l’evolversi della stesura. Tutto questo tende a privilegiare la critica costruttiva, creando gruppi che collaborano per trovare la migliore soluzione, invece di scannarsi in risse senza fine. Il confronto fra proposte anche diametralmente opposte e’ rimandato al momento del voto, che comnque viene automaticamente disincentivato se chi ha lanciato la proposta si rende conto, attraverso il meccanism di feedback continuo, che non ha la possibilta’ di convincere la maggioranza a votare a favore.

Ancora piu’ intrigante e innovativa e’ la componente per arrivare alle decisioni. Qui c’e’ infatti una piattaforma di voto elettronico, ovvero un modulo ormai abbastanza standard in molti sistemi informatici (anche se in questo caso ci sono ovviamente maggiori garanzie per evitare brogli e manipolazioni). La grossa novita’ e’ che la piattaforma permette anche di delegare il proprio diritto di voto ad altri, su certe tematiche o certe proposte particolari. Questo vuol dire che se uno non ha il tempo o l’interesse per pronunciarsi su un argomento specifico, piu’ incaricare un’altra persona di sua fiducia a rappresentarlo. Questa delega e’ revocabile in qualsiasi momento. E il delegato puo’ delegare a sua volta a qualcun altro, aggregando cosi’ pacchetti di voti.

Se pensiamo a come funzionano le elezioni tradizionali, dove siamo costretti a scegliere un candidato o un partito e a dargli carta bianca di decidere per conto nostro per tutta la durata di un mandato che puo’ durare anni, le implicazioni sono davvero rivoluzionarie. Nel corso del tempo e’ infatti legittimo che uno possa cambiare opinione. Oppure decidere che il candidato che ha votato non sta facendo il lavoro che aveva promesso o che comunque uno si aspettava. Vi immaginate la gioia di potergli “levare” il voto?

Non solo, quando uno e’ costretto a mettere una croce su una scheda tradizionale, finisce spesso per scegliere una soluzione di compromesso. E’ infatti molto raro che uno sia completamente d’accordo con tutto il programma di uno dei partiti o dei candidati in lizza. Con un sistema come Liquid Feedback un elettore potrebbe invece delegare ad un partito il suo voto per quanto riguarda le questioni ambientaliste, ad un altro la politica estera, e ad un altro ancora le problematiche sociali e la tutela del lavoro, mantenendo ovviamente l’opzione di intervenire direttamente di persona per votare proposte che lo interessano in particolare o su cui si sente sufficentemente preparato.

I vantaggi di questo mix di caratteristiche dobrebbero essere evidenti a tutti. Favorire la partecipazione attiva di tutti i cittadini, ma senza subissarli con una tale mole di impegni da rendergli la vita impossibile. Mantenere il contributo positivo che gli esperti di certe materie possono offrire alla societa’ (grazie al meccanismo delle deleghe), ma evitare anche che questi si scordino che stanno lavorando per i loro elettori (visto che le deleghe gli possono essere revocate in qualsiasi momento). Garantire una maggiore trasparenza al sistema di elaborazine delle leggi, scoraggiando l’introduzione di cavilli e sotterfugi dell’ultimo minuto, grazie al fatto che il sistema registra e archivia ogni modifica, allertando la comunita’ di tutti quelli che hanno partecipato attivamente o meno alla stesura.

Liquid Feedback e’ un software Open Source, un’altra caratteristica fondamentale per assicurare a chi lo usa che non contenga “porte segrete” per manipolarne i risultati. Oltre che dal Piratenpartei tedesco e’ stato adottato da gruppi simili in diversi altri paesi. E dal 19 febbraio sara’ utilizzato anche dall’Associazione Partito Pirata qui in Italia.

Per saperne di piu’…
Il sito ufficiale del progetto: liquidfeedback.org/