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Coca-Cola Masterpiece: un viaggio attraverso l’arte e l’AI che ha acceso il dibattito



Sì, lo so, sono arrivato “dopo i fochi” (come si dice a Firenze), ma volevo unirmi anche io al dibattito sul nuovo spot di Coca-Cola realizzato con l’AI, un viaggio attraverso capolavori artistici, tecnologia e controversie.

Coca-Cola, l’iconico brand che ci ha abituati a pubblicità creative, ha tirato fuori uno spot che ha triggerato un po’ tutti: un filmato ambientato in un museo dove si susseguono i capolavori più noti della storia dell’arte, tra cui spiccano “Coca-Cola 3” di Andy Warhol e “La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer. Tra le mura di questo tempio dell’arte, un giovane studente lotta contro la noia e la mancanza di ispirazione, finché una magica bottiglia di Coca-Cola non atterra tra le sue mani e… voilà! La sua verve artistica è risvegliata!

Chiariamo subito che personalmente trovo la cosa geniale (giusto per collocarmi nella discussione), ma ovviamente ha anche acceso un dibattito.

Da un lato, ci sono coloro che ritengono che non sia appropriato per un prodotto commerciale utilizzare capolavori artistici per pubblicizzare se stesso. Dall’altro lato, ci sono coloro che pensano che lanciare zucchero liquido contro dipinti di enorme importanza non sia esattamente educativo. E poi ci sono quelli che danno credito a Coca-Cola per aver posto accanto ai giganti dell’arte moderna anche artisti meno noti dell’Africa, dell’India, del Medio Oriente e dell’America Latina.

Ad accompagnare lo spot “Coca-cola Masterpiece” c’è infatti anche una gallery online che illustra tutte le opere citate nello spot.

Il punto centrale è che Coca-Cola ha utilizzato l’intelligenza artificiale (lo spot presenta una combinazione di riprese tradizionali, 3D e Stable Diffusion, un modello #AI text-to-image e sicuramente tanti altri tool tradizionali per gli effetti visivi) per creare uno spot che unisce opere d’arte classiche e contemporanee a opere di artisti emergenti. E a discapito di tutti gli artisti che “si stanno opponendo” al fenomeno AI, c’è da dire che l’idea è abbastanza geniale, proprio perché (perlomeno dalla mia lettura), va a mettere il dito proprio nel mezzo della discussione più calda del 2023.

Una combinazione di arte e tecnologia che ci costringe a riflettere su come queste due discipline possano convivere e addirittura arricchirsi a vicenda.

In tutto questo, dobbiamo ricordare il legame speciale tra Andy Warhol e Coca-Cola. Warhol una volta disse: “Una Coca-Cola è una Coca-Cola e nessuna somma di denaro può procurarti una Coca-Cola migliore”, alludendo alla democraticità dei prodotti di massa. Quindi, anche se controverso, l’omaggio a Warhol nello spot ha un senso.

Il fatto è che questo spot, oltre a raccontare una storia divertente e coinvolgente, ci fa anche pensare. E, in fondo, non è quello che l’arte dovrebbe fare? Farci riflettere, provocare discussioni e persino indignazione?

Quindi, prima di decidere da quale parte della discussione schierarvi, vi invito a guardare lo spot e a fare un viaggio attraverso l’arte e la tecnologia. E mentre lo fate, ricordatevi che la prossima volta che sarete bloccati davanti a un foglio bianco, magari tutto ciò di cui avrete bisogno sarà una bottiglia di Coca-Cola un aiutino da parte di un AI per risvegliare la vostra verve creativa.