“Tutti vogliono un fenomeno, la storia di Fabri Fibra” è il titolo della nuova biografia scritta da Michele Monina pubblicata da Il Castello, marchio delle edizioni Chinaski, e uscita mercoledì 21 giugno.
Monina, conterraneo di Fibra, inaugura il volume proprio da questa comunanza di origini per analizzare e spiegare una fenomenologia, più che un artista. Nel suo stile colloquiale e diretto, prepara il lettore con un’analisi geo-antropologica di Senigallia, di Ancona e delle Marche. Quel background culturale dove nasce e si evolve il protagonista, diventando una delle personalità più controverse del panorama musicale nazionale. La provincia e l’impulso a fare rap dopo un concerto degli Assalti Frontali nel 1992 (“Le parole di Militant A arrivano in faccia a Fabrizio come un pugno. Da questo momento comincia ad appuntare su quaderni e diari le sue prime rime sgangherate”). Dalla prima formazione Uomini di Mare, al sostegno di Neffa (“Lui mi ha impostato la metrica, mi ha spiegato che dovevo lavorare più sulle parole lunghe che sulle brevi”) e il debutto solista del 2002 con l’album “Turbe Giovanili”.
Abbandonati i primi impieghi come ragioniere e operario, Fibra diventa quell’artista completo che più di ogni altro è riuscito a trovare una via italiana al rap. Tra paradossi e cinismo spietato, il rapper si distingue per il suo approccio politicamente scorretto e sarcastico sia nel comportamento che nella scrittura. Monina mette in evidenza le sue contraddizioni, talvolta espressione di una personalità eccentrica, altre volte risultato di compromessi discografici e comunicativi.
I capitoli del libro analizzano cronologicamente la sua discografia, dai primi passi con demo e mixtape al successo di massa del 2006 con l’album “Tradimento” fino all’ultimo lavoro “Caos” del 2022. Oltre all’analisi metodica delle rime e degli eventi più significativi della sua carriera, il libro offre anche approfondimenti e aneddoti. Si parla della relazione con suo fratello Nesli, del suo manager Paola Zukar, delle accuse di omofobia e delle critiche ricevute dal Presidente del Tribunale dei Minori di Milano, nonché di un processo contro Valerio Scanu. Tra i numerosi dissing inviati e ricevuti (contro Tormento, Vacca, Fedez, Miss Simpatia, Grido… solo per citarne alcuni), Monina traccia un ritratto appassionato del protagonista, mostrando in modo chiaro i contrasti tra Fabri Fibra e Fabrizio Tarducci.
Sullo sfondo uno spaccato dello showbiz del nostro paese, e in particolare il rap game di casa nostra messo a confronto con la storia della cultura Hip-Hop internazionale.