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Lucamaleonte L’artista-artigiano



La mia avversione per il contemporaneo è nota. Ma ci sono parecchie eccezioni.
Lucamaleonte è una di queste.

Sarà che è diplomato all’Istituto centrale del restauro, che era ed è un mio sogno proibito (per chi non lo sapesse l’istituo centrale del restauro è una scuola di alta formazione statale, ed è considerata a livello mondiale un Eccellenza del nostro paese).
Sarà che ha una manualità ed una pazienza rare ai nostri tempi.
Sarà che i soggetti dal gusto cosi antico mi piacciono.
Sarà anche che è un amico… 
ma questa volta mi occupo di contemporaneo con una bella intervista!

Ciao Luca, che musica mettiamo come sottofondo alla nostra chiacchierata?

Quello che ascolto di più mentre lavoro, la Traviata di Verdi.

Ho scelto di fare questa intervista a te per vari motivi. Diciamo che la tua ricerca tecnica, il tuo bagaglio culturale e i soggetti che scegli rappresentano al meglio la commistione tra artista-artigiano rinascimentale e street-artist contemporaneo.
Quanto c’è di vero in questa mia affermazione?

Intanto grazie per avermi voluto intervistare. Parti subito in quarta con una bella domanda ed un parallelo importante, che a me sta molto a cuore. Credo che in questo momento storico e storico-artistico poter essere definito come artista artigiano possa essere considerato un onore. Da sempre, e forse come dici tu, grazie al mio bagaglio culturale, ho sempre preferito essere considerato un artigiano piuttosto che uno street artista, anche perchè lo sei se la maggior parte della tua produzione è incentrata a lavori outdoor, e non è il mio caso. Credo che nel mio mestiere l’importante sia imparare a fare le cose bene, sapere quello che si sta facendo insomma, e chi meglio di un artigiano lo sa?

Dai trattati romani, ai ricettari medievali per arrivare alle wunderkammer rinascimentali… tutto questo tradotto con i mezzi messi a disposizione dalla street art: spray, taglierino, carta.
Parlaci un po di come è nata la mostra DE RERUM NATURA.

De Rerum Natura nasce dall’unione di diverse esigenze, ovvero quella di esporre in un luogo chiuso, anche se in questo caso non è una galleria, e contemporaneamente assecondare l’istinto di tornare a fare lavori per strada. Diciamo che la mostra non è altro che l’esposizione di lavori che andranno a finire per strada, una volta finita la mostra.
Le opere infatti sono dipinte su un tipo di carta particolare che solitamente viene utilizzata per la realizzazione di poster, il linguaggio usato, quindi è proprio quello della street art, il fine ultimo anche, a differenza dei miei lavori precedenti in spazi istituzionali, realizzati su tela.
Per quanto riguarda le tematiche, invece, non sono altro che la naturale evoluzione della mia ricerca sui manuali naturalistici del passato, solo che in questo caso ho aggiunto al bestiario sia parti anatomiche che floreali.

Walter Benjamin nel suo “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” ha gia affrontato il problema. affrontiamolo anche noi.
Ho notato che in alcuni dei tuoi lavori la matrice è esposta insieme all’opera, come vivi il rapporto tra lo stencil, la matrice e l’opera finita? Che significato assume nel tuo lavoro?

Bella domanda. Ti premetto che lo scritto di Benjamin mi ha assillato durante i miei studi a più riprese, mi fa piacere che ogni tanto si riproponga. Ho deciso solo ultimamente di esporre le matrici del mio lavoro, anche se segretamente le ho sempre considerate come la vera anima delle opere che realizzo, quelle che imprimono la forza ai miei lavori. Come dicevamo prima, è la parte realmente artigianale di quello che faccio, è la cosa con cui rimango più a contatto durante il mio lavoro, quella a cui dedico più attenzione ovviamente.
E’ stato emozionante, ed un onore poterle esporre, ed elevarle al grado più alto di opera d’arte a tutti gli effetti.

La street art: limiti ed obbiettivi?

Per quanto riguarda i limiti, ti dico i primi due che mi vengono in mente, altrimenti mi dilungherei un po’ troppo: la confusione che c’è dietro alla definizione di street art, confusione di tecniche, di luoghi, di tematiche e di confini, e chi utilizza questa definizione per pubblicizzare roba di scarsa qualità.
Per quanto riguarda gli obiettivi, non saprei, e non posso neanche parlare a nome di altri, posso dirti i miei di obiettivi, uno a breve termine, tornare in strada a farla veramente la street art, ed uno a più lungo termine, poter vivere di questo finchè non riesco più a tagliare stencil.

Chiudo con la mia domanda da vecchio scureggione: pensi che la manualità, il virtuosismo tecnico, siano ancora fondamentali nel processo di produzione artistico?

E allora io chiudo con una risposta da ancor più vecchio scureggione, credo che tutto questo sia fondamentale, ma che lentamente ce ne stiamo dimenticando, in favore di cose più facili.
La manualità e la tecnica sono impegnative, e tutti sembrano così stufi di impegnarsi…

Lucamaleonte è nato a Roma nel 1983, dove vive e lavora. Laureato all’Istituto Centrale per il Restauro, è attivo nel campo della StencilArt dal 2001.
È entrato a contatto con la street art realizzando stencil sui muri di Roma, approdando in poco tempo alla produzione di opere più elaborate dipinte su tela.
Ha sviluppato uno stile molto personale, ottenendo stencil elaborati a più livelli realizzando immagini con una resa quasi fotografica.
Ha partecipato, nel corso degli anni a diverse esposizioni sia in gallerie italiane, sia all’estero (Stati Uniti, Australia…), la sua ultima esposizione è stata a maggio 2008 al Can’s Festival di Londra.
In collaborazione con Sten e Lex, Lucamaleonte è impegnato anche nell’organizzazione, di eventi legati alla street art, come l’International Poster Art, mostra internazionale di poster, giunta ormai alla terza edizione.

La mostra DE RERUM NATURA è ospitata da GARAGEZERO.
Per info andate qui.