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Tutto nella norma – Un uomo normale (non una bestia) e le sue normali dichiarazioni sessiste



Parliamo del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi. 

Contestualizzo: la consigliera Cinzia Fabrizi di Fratelli d’Italia ha criticato alcune dichiarazioni rilasciate da Bandecchi mesi fa a fanpage.it, leggendole nel consiglio comunale:

“Lei ha mai tradito la sua fidanzata? Deve cominciare a tradirla, se no non è un uomo normale. Prima o poi la ammazza. […] Io ho due figli, quando gli dico ‘guarda che bel c*lo che ha quella’ questi mi dicono ‘io sono fidanzato, che mi importa’. Nella mia generazione un ragazzo fidanzato sa cosa avrebbe risposto? ‘Mi devo organizzare’. Il problema è che le donne sono diventate uomini, oggi, perché le ragazze giovani ragionano come ragionavamo noi negli anni Ottanta. E gli uomini sono diventati un po’ donne, sono fragili.   […] Io sono di un’altra generazione, sa cosa mi importa se mia moglie mi tradisce? Vado a dormire in un hotel a cinque stelle, il mondo è pieno di donne. La mia generazione è cresciuta pensando che per ogni uomo c’erano sette donne. Prima i mostri erano uomini, ora i mostri sono le donne”.

Bandecchi ha pensato bene di rincarare la dose durante la riunione del consiglio, con una risposta diretta, e successivamente in un’intervista a Repubblica dove se l’è presa con il “politicamente corretto”.

Ci stupisce che queste parole vengano dalla bocca di un uomo che ricopre una carica istituzionale, in un contesto istituzionale? No.

E che poi quello stesso uomo sia contrario a quell’atto di indirizzo sul contrasto della violenza di genere di cui stavano discutendo nel consiglio comunale? No.

Un sistema che si avvale di un linguaggio misogino per intimidire le donne, che normalizza l’oggettificazione femminile, che colpevolizza le vittime, che glorifica la mascolinità tossica e promuove l’idea dell’uomo predatore e la donna come preda sessuale si chiama cultura dello stupro. 

E se la donna non si adegua a tali schemi, se non le va bene essere considerata un accessorio dell’uomo? Allora è lei la cattiva, la “figa di legno” che ha fatto sbroccare l’uomo. 

E se un uomo raggiunge un punto in cui non accetta più i “no”, dove la collochiamo la linea della normalità?

Questo stesso sistema è quello che tende a normalizzare la violenza sulle donne. 

Ma, mi rivolgo agli uomini, non siete stanchi di sentirvi ripetere che un uomo, per essere “normale”, deve considerare ogni donna che gli passa davanti come un oggetto sessuale? Deve sbavare davanti a un culo e poi ci deve provare? E questo ogni giorno, anche se magari una compagna già ce l’ha, altrimenti non è sano di mente. 

Perché fa davvero pena, oltre che paura.

Noi, sì, siamo tanto stanche.

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