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Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte



In foto: Concierto (2006) di Analía Amaya

È stata inaugurata venerdì 22 marzo, la mostra Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte, ideata e curata da Giacomo Zaza e promossa dal Museo nazionale di Matera presso l’Ex Ospedale di San Rocco.

Il percorso espositivo si articola attraverso le esperienze di videoarte di dodici artisti cubani, protagonisti della ricerca contemporanea dentro e fuori l’isola: Juan Carlos Alom, Analía Amaya, María Magdalena Campos-Pons, Javier Castro, Susana Pilar Delahante Matienzo, Luis Gómez Armenteros, Tony Labat, Ernesto Leal, Glenda León, Sandra Ramos, Grethell Rasúa e Lázaro Saavedra.

Locandina Cuba Introspettiva – grafica ripresa da Aquarium (2013) di Sandra Ramos

Il progetto si muove tra contesti che s’intrecciano e s’incontrano: lo spazio pubblico e quello privato, la strada e l’intimità, la sfera socio-culturale e i percorsi immaginari.

Evidenzia l’andamento diversificato delle pratiche artistiche cubane, slegandole da qualsiasi etichettatura. Pone in risalto la produzione di nuovi significati mediante esperienze video performative.

Habana Solo (2000) di Juan Carlos Alom
El cuervo albino (2007) di Lázaro Saavedra

«L’ampio sguardo rivolto alla ricerca artistica da Cuba, con particolare attenzione ai protagonisti di una sperimentazione visiva tra le più interessanti dell’area caraibica – sottolinea Annamaria Mauro, direttrice del Museo nazionale di Matera – conferma l’apertura del Museo al mondo contemporaneo internazionale. Il complesso monumentale dell’Ex Ospedale di San Rocco continua a essere un laboratorio di perlustrazione della creatività odierna, capace di offrire immaginari condivisi ed esperienze provenienti da diversi ambiti culturali».

Ñ (enn-yay) (1982) di Tony Labat
Diglosia (2010) di Ernesto Leal
Poema sin nombre (2015) di Susana Pilar Delahante Matienzo

«Negli artisti in mostra – spiega il curatore Giacomo Zaza – prevale una visione riflessiva, intrisa di tratti ironici e paradossali, scabri e inquieti, come avviene in certa letteratura cubana, da Virgilio Piñera a Pedro Juan Gutiérrez. Una visione accompagnata dall’interiorizzazione e dal vaglio della storia (con le sue derive), nonché uno scenario ricco di attitudini sincretistiche. La pratica video cubana porta con sé una marcata spinta performativa. Gli artisti scelti per Matera si muovono tra valori fondativi dell’esperienza (la solidarietà, la libertà dell’individuo) e la ricerca di una dimensione poetica e di uno spazio sensibile, presso corteggiando il mondo magico».

Just Another Day (1999) di María Magdalena Campos-Pons

L’esposizione Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte inaugurata lo scorso venerdì dicevamo, ha visto oltre la presenza della direttrice Annamaria Mauro e del curatore Giacomo Zaza, anche quella dell’artista Luis Gómez Armenteros.

Life from the Spinning Washing Machine (2012) di Luis Gómez Armenteros
JavierCastro-El beso de la patria-cuba-introspettiva-goldworld
El beso de la patria (2011) di Javier Castro
Para el bien Mayor (2015) di Grethell Rasúa

Le visite resteranno aperte al pubblico fino al 30 giugno 2024 presso l’Ex Ospedale di San Rocco (piazza San Giovanni, Matera) nei seguenti giorni e orari: lunedì – domenica ore 9.00 – 20.00 e mercoledì 16.00 – 20.00.

Per informazioni: Tel. +39 0835 310058, mn-mt@cultura.gov.itwww.museonazionaledimatera.it.