Dopo l’inchiesta di Fanpage sulle battute razziste e antisemite, i richiami al nazismo e al fascismo, mi sono domandato: ma questa è l’unica destra possibile?
Davvero?
Non possiamo avere un’alternativa?
Quali sono i valori fondanti della destra oggi? Tolto fascismo e nazismo appunto.
Dio, Patria e Famiglia?
Dio poco.
Nella Bibbia (perché di quel Dio parliamo, non degli altri) c’è scritto di tutto e di più.
In nome di Dio sono stati fatti i più grandi massacri e opere di bene. Non so dove la bilancia pende di più, ho qualche idea, ma non sono uno storico e nemmeno un teologo, quindi lascerei l’argomento Dio a qualcun altro.
Salto Patria per tornarci alla fine.
La Famiglia.
Ecco, a partire da Giorgia a scendere, non mi sembra che abbiano proprio una famiglia tradizionale. Non è quella del Mulino Bianco ecco.
Comunque anche la famiglia la lascerei stare.
Poi c’è il capitolo Signore degli Anelli.
Che è forse uno dei pochissimi punti in comune tra me e la destra nazionale. Sul perché alla destra piace l’opera di Tolkien è ben descritto qui. Il libro è pieno zeppo di personaggi, ed è un bel mattone.
Però la storia del Signore degli Anelli è fatta di popoli diversi (nani, elfi, hobbit e umani) che combattono insieme, mettendo da parte i propri risentimenti e rancori per un fine comune. Ma non è la cosa meno di destra che esista?
Non lo so, scrivetecelo nei commenti.
Veniamo infine alla Patria.
L’Italia.
I militanti di destra tra di loro, quando non si chiamano camerati, usano la parola: patrioti.
Ma di quale patria parliamo quando parliamo d’Italia?
L’Italia è probabilmente la nazione europea con la storia, la geografia e la cultura più divisa d’Europa.
20 regioni.
110 provincie.
Un’unità nazionale recentissima: 1861.
“Vabbè ma lo spirito italiano…”
Quale spirito?
Il nord e il sud di questo paese prima dell’avvento del militare non si è mai conosciuto.
Spesso si è odiato, spesso si è combattuto, regno contro regno, comune contro comune e come nel caso di Firenze quartiere contro quartiere.
Potremmo smettere mai di combatterci tra di noi?
La destra nazionale si basa sulle radici comuni.
Quali radici?
Romane, etrusche, arabe, bizantine, longobarde, normanne?
Non siamo una nazione, siamo un poke.
Anzi, visto che ci siamo mischiati, siamo un’insalata di riso.
Che è buona, ed è anche estiva.
“Ma insomma, che vorresti nella destra?”
Non di certo la nostalgia di quel capoccione che ha prodotto le leggi razziali e ci ha portato in una guerra mondiale.
Tra l’altro la Meloni prima si è arrabbiata con i giornalisti accusandolo di infiltrazioni come nei regimi. Poi qualcuno le avrà fatto notare che il giornalismo d’inchiesta funziona così. E allora si è arrabbiata con i suoi dirigenti e militanti che seguono i “totalirismi” e trasformano il partito in una macchietta.
Giorgia, i tuoi giovani di Atreyu sono nostalgici del fascismo e del nazismo, come i loro nonni; iniziate a usare le parole corrette.
Da dove deve partire la destra?
Potremmo partire dal Risorgimento. Cavour, Mazzini, Garibaldi, i moti carbonari.
I nostri antenati che veramente hanno versato il loro sangue per unire l’Italia. Potremmo fare gli italiani. Ovvero rendere italiani tutti gli stranieri che lavorano, completano un ciclo di studi e vivono nel nostro paese. Italiani e patrioti come gli atleti che hanno vinto le medaglie agli europei di atletica. O come i lavoratori che raccolgono la verdura nei campi a rischio della propria vita.
Oppure potremmo partire culturalmente dal Rinascimento.
Non solo per l’importanza delle innovazioni artistiche, ma per l’idea di ordine delle forme date da Leon Battista Alberti.
Se non è ordine e disciplina, almeno sia ordine e simmetria.
Ordine e bellezza.
La verità è che non so veramente come vorrei questa destra.
So solo che ne vorrei un’altra.
Vorrei una destra che non lasci nessuno indietro.
Che valorizzi le persone per quelle che sono.
Vorrei una destra che non faccia paura.
E magari più simpatica.
Non so che altra destra volere.
Accettiamo consigli.