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C’era una volta e c’è ancora… Philadelphia’s Magic Gardens



Il Magic Gardens di Philadelphia è un luogo che ancora pochi conoscono, anche se per certi versi si tratta di una destinazione unica ed obbligata a Philly, una città celebre per i sui panini “cheesesteak”, oltre che ovviamente per il ruolo che ha rivestito nella storia degli Stati Uniti, ma non solo.

Questo giardino delle meraviglie è l’opera d’arte di una vita dell’artista Isaiah Zagar, che utilizzando materiali di scarto (vetri, mattonelle, qualsiasi oggetto in qualche misura luminescente e colorato, convertibile in parete con l’ausilio di un po’ di stucco), ha realizzato un monumento pubblico ispirato ai principi visionari della folk art.

La storia effettiva di questo posto incantato è solo una minima parte del fascino della location. Come presso Capalbio (Grosseto), dove l’artista Niki de Saint Phalle creò, insieme al marito Jean Tinguely, il fantastico Giardino dei Tarocchi, allo stesso modo Jeremiah ha dato vita nel 1960 insieme alla sua metà, Julia, ad un angolo di paradiso iridescente e irregolare da tutti i punti di vista.

Ricordate le creazioni che Gaudì realizzò nell’amata Barcellona? La casa Batlò, la Pedrera o il Parco Guell? Ecco, lo stesso principio strutturale ha animato l’opera creativa di quest’uomo la cui storia è stata narrata in un film dal titolo “In a dream”, diretto dal figlio dell’artista, regista emergente che ha deciso di ritrarre la sua storia familiare con estrema lucidità e dolcezza.

Galleria e centro d’aggregazione culturale della città, questo spazio consiste in un agglomerato ricoperto di mosaici di ogni foggia, realizzati appunto tramite l’utilizzo di materiali poveri che vanno da ruote di biciclette, bottiglie di vetro, frammenti di specchi e piastrelle fatte a mano, a comporre cortili e corridoi che ricordano vagamente le atmosfere alla Alice nel Paese delle Meraviglie.

Isaiah continua a lavorare imperterrito al suo sogno, rendendo l’esperienza del visitatore, che qui si può facilmente imbattere in lui, ancora più interessante ed unica. Incontrare Isaiah e sentire la sua storia, da quando a 29 anni ebbe un breakdown a causa delle droghe, fino ad oggi, in cui prosegue ancora l’allestimento delle mura della città, è come essere catapultati in un trip psichedelico di altri tempi.

Il sito del Philadelphia’s Magic Gardens: http://www.phillymagicgardens.org