Giancarlo spunta da dietro l’angolo di Via dell’ardiglione, noi siamo tutti fuori dal ristorante dove si terrà la cena, qualcuno mormora un “eccolo” ed è così che ci lasciamo andare ad un applauso spontaneo…brividi…
Giancarlo, con il suo modo di fare affabile, ci stringe la mano a tutti… uno per uno, guardandoci negli occhi e ringraziandoci per il caloroso benvenuto.
Entra nel ristorante.. e noi lo seguiamo.
La routine degli autografi dura circa 20 minuti, in cui tutti si fanno firmare di tutto… vecchie foto, poster, maglie, libri, sciarpe.. lui gentilissimo non fa una smorfia e firma… e firma.. e firma…!
Poi possiamo sederci e inizia la cena con “l’unico 10″!
…Cori… urla… calici alzati…in nome di Giancarlo e in nome di chi ha organizzato la cena, Valleri e per chi ci ha portato Giancarlo, il grande Dimi!
Ad un certo punto della serata mi avvicino a Giancarlo e gli chiedo se posso chiedergli alcune cose, lui con la tranquillità di chi sembra mi conosca da una vita, mi invita a sedermi sulla “panca” accanto a lui, un grande onore per uno che come me lo ha visto solo da lontano sui campi di gioco quando era bambino… e che ci ha costruito i sogni di calciatore quando aveva 7 anni…!
Quando alla fine mi alzo e torno al mio posto accanto ai miei “ultras” mi rendo conto di essere stato seduto accanto, ad un campione del mondo!
…Il “nostro” campione del mondo.
Ciao Giancarlo, volevo chiederti un paio di cose.
Non c’è problema siediti.
La prima cosa che volevo chiederti è se c’è stato, nel mondo del calcio, una persona che hai stimato dal punto di vista umano, non soltanto che ti ha aiutato a livello materiale ma proprio a livello umano.
La prima persona che mi viene in mente è Moreno Roggi, che mi ha sempre aiutato nonostante tutto, lui è un grande amico, uno che mi è sempre stato vicino nelle vittorie e nelle sconfitte.
Questa era facile… cosa vuol dire vita, dopo essere morto!
Mmmhh effettivamente ho capito la vita dopo aver provato la morte, fino a quel momento non avevo vissuto a pieno con la consapevolezza di cosa fosse veramente la vita, ma soprattutto non avevo capito a pieno la morte! mi ha lasciato un segno indelebile per tutta la vita e alla fine penso che da lì ho iniziato a vivere…
La morte alla fine va capita no?
Si, sennò non puoi capire la vita…
Com’è essere il simbolo di una tifoseria di una città che non è la tua??
È bello, mi accorgo di quanto sono fortunato quando mi ritrovo in queste serate, sono sempre occasioni in cui mi rendo conto che quello che ho fatto in campo, l’impegno e la dedizione ad una maglia ha portato a tutto questo… e ne vado fiero e orgoglioso…
Lo sai vero che a Firenze ormai sarà così per tutta la tua vita…?!
Credo proprio di si (ride)
Te lo assicuro.. Magari speri in serate con meno “briachi”!?
No… il popolo viola è questo! va bene così…
(rido orgoglioso…guardandomi intorno!) Quanto ti rende orgoglioso essere “l’unico 10″ di una maglia che ha visto come protagonista anche un’altro grande come Roberto Baggio… tra l’altro lui ha vinto più di te! purtroppo per noi… a parte il mondiale, di cui tu però non hai giocato la finale!
Certo… il più grande rammarico è quello di non aver potuto vincere più di tanto con la maglia viola! Roberto è stato forse uno dei più grandi numeri 10 della storia, ma era un’altro calcio il mio, un’altra epoca..e anche lui con la maglia viola non ha vinto poi molto!
Mi manca lo scudetto con la maglia viola! questo è il rammarico più grande della mia carriera.. ma la vittoria più bella della mia vita alla fine è quello che mi danno tutte le persone che incontro per le strade di Firenze ogni giorno e le situazioni come queste, in cui mi sento veramente a casa e orgoglioso delle scelte che ho fatto… Grazie.
Grazie a te.. una delle partite che ricordo con particolare amore perchè ero con mio padre è quel Fiorentina-Juve 3-3 con l’autogol di Contratto, ero in maratona! che partita.. essere cresciuto vedendoti giocare mi rende orgoglioso di fronte ai ragazzi di oggi… TIE’! Loro son giovani ma io ho visto giocare Antonio!!
Giancarlo ride.. si sente quasi in imbarazzo, è semplice, è alla mano… mi alzo lo ringrazio, lui miringrazia ancora una volta… poi parte un coro a tutta gola dei ragazzi:
“UNO DI NOI… ANTONIO UNO DI NOI!!!”
hanno ragione loro.. come sempre del resto!