E’ Brandon Boyd a incantare tutti al Rock in Roma. La sua aurea, la sua voce potente e dolce al tempo stesso, tra le più particolari nel panorama musicale mondiale, contagiano i presenti all’Ippodromo di Capannelle.
Un concerto degno di questo nome la performance eseguita dagli Incubus che hanno suonato vecchi cavalli di battaglia come Anna-Molly, Pardon me, Drive, Wish you were here.
Il pubblico, poco in verità, ha risposto con calore alla band cantando e pogando i vari brani.
Eccitati, in fondo, tutti dal ritmo sprigionato dal basso e dalla batteria che andando all’unisono finivano per confondersi unendosi.
Ma è la figura di Boyd quella che ha più sedotto. Tra il bello e dannato. Si toglie la maglia e come un Cristo in croce si appresta alla dannazione e alla beatificazione davanti ai suoi discepoli.
Il Rock in Roma non termina qui. Prossima data utile il 27 giugno. All’ippodromo arrivano i Portishead, ed è ancora tutta un’altra musica.