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Tara McPherson: rock’n’roll, tattoo, e un buco nel cuore



Nel panorama creativo americano Tara McPherson è un’artista talentuosa ed originale che si distingue per uno stile sognante e al contempo punk rock. Nasce a San Francisco nel ’76 e dopo un percorso di impronta californiana (durante il college ha lavorato per Matt Groening, il padre dei Simpson, all’interno della produzione di Futurama), si stabilisce a New York, e per l’esattezza a Brooklyn, dove in seguito al successo ottenuto come “fine artist” apre una sua galleria, chiamata Cotton Candy Machine, ovvero la macchina dello zucchero filato.

In questo spazio, che ha lei stessa ha definito un'”art boutique”, espone e vende le sue stampe e il suo merchandising, oltre ad ospitare mostre di illustratori ad altri artisti suoi amici. La rivista Elle l’ha definita “la regina dei poster”, poiché ha realizzato numerosi lavori per band come i Melvins o Beck.

Da un punto di vista iconografico McPherson è nota al pubblico grazie ad una peculiare caratteristica dei personaggi che disegna e dipinge: un foro a forma di cuore ad altezza del petto. Questa emblematica metafora sentimentale ricorre come una firma d’autore in moltissimi suoi pezzi. I suoi soggetti, oltre a figure antropomorfe, sono spesso animali, o strane entità surreali, come dei palloncini animati. La loro rappresentazione è sempre estremamente ornata e ben definita. Abbondano inoltre i riferimenti a tematiche astrali (insieme a Kidrobot ha realizzato una serie di pupazzetti da collezione, chiamati Gamma Mutant Space Friends, di chiara ispirazione spaziale) o comunque di sapore gotico (altrettanto ricorrenti sono il make up da maschera punk o il lirismo di certe fantasie stilistiche della tattoo art).

Prima di affermarsi come una delle principali esponenti del Pop Surrealism, McPherson ha lavorato disegnando copertine per editori di fumetti come DC comics, ma anche illustrazioni per aziende come Wyden Kennedy e riviste come Spin. Ha inoltre insegnato alla prestigiosa Parsons Shhool di New York e condotto lezioni e seminari presso un gran numero d’istituzioni educative e professionali, come TedxBrooklyn, Semi-Permanent, Offset, Institute of Comtemporary Art London, OFFF, School of Visual Arts, University of Philippines, AIGA NYC, AIGA Austin, Columbus College of Art and Design, University of Arizona, MADE a Edmonton, e Foyles a Londra.

In Italia ha collaborato con la Dorothy Circus Gallery di Roma, sia in qualità di artista che di curatrice. Attualmente espone con la Jonathan Levine Gallery di New York e ha girato il mondo per presentare e promuovere i suoi libri, “Lonely Heart: The Art of Tara McPherson” e “Lost Constellations: The Art of Tara McPherson Volume II”, mentre di recente è uscito “Bunny In The Moon: The Art of Tara McPherson Volume III”.

McPherson può vantare al suo attivo anche la produzione di sticker, spillette, t-shirt, e altri articoli come diari o segnalibri, tutti customizzati con nei colori che predilige, ovvero il verde veronese, un rosa potente che vira spesso verso il fluo, e il nero del mistero che avvolge numerose delle sue immagini.

La sua seducente sensibilità femminile l’ha portata a ritrarre le relazioni sentimentali in maniera poetica ma anche scevra da patetiche sdolcinatezze. Nel suo immaginario visivo uomini e donne sono abitanti di mondi irreali, spesso freddi e stellari, mentre attorno a loro i fiori hanno occhi per vedere ed assistere ad uno spettacolo sempre sensuale. La sensualità delle sue donne è espressa in nudità da antica eroina (con evidenti riferimenti alla cultura classicista), blandita da una dolcezza dei toni cromatici che esplora sfumature romantiche e allo stesso tempo icastiche.

Innocenza e colpevolezza, luci e tenebre, amore ed odio sono tensioni visualizzate da McPherson in un linguaggio chiaro ed iconico, con un accento infantile misto ad una linea provocante. Solitudine e perdita sono aspetti sublimati da uno spirito melanconico. E se lo sguardo di questa artista sulle persone e le cose si mantiene comunque lucido espressivamente, è pur mosso da un messaggio d’amore globale, che si ritrova nella natura, nelle creature d’ogni tipo, e alla fine dentro a noi stessi.