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Chiacchiere dal Kemp 2011



Secondo episodio per questa mini rubrica di chiacchiere dal Kemp, il festival con l’atmosfera.

L’atmosfera, in questo caso, è familiare, è proprio il caso di dirlo, e ce la forniscono cortesemente Wildchild, uno dei pupilli di casa Stones Throw e membro dei Lootpack (assieme a un certo Madlib), e suo figlio, il piccolo Baby Boogaloo, già provetto ballerino all’opera in crew come “Future Funk” (America’s got talent) o i Miniotix (visti invece in azione su America’s Best Dance Crew).

E non solo. Wildchild, da buon padre, ne è orgogliosissimo e non fa che parlare del figlio.

“A casa ha anche una crew di poppin’ , dove lui è il più giovane, chiamata Rock Creation ed un gruppo di coreografia chiamato Emanon. Il suo istruttore è venuto qui con noi, in Europa, per la prima volta, fantastico. Quindi gli sto facendo un po’ da Cicerone, consigliandogli un po’ di posti dove andare.”

Eri già stato al Kemp?

Nel 2004.

Hai trovato molte differenze?

Qui è fantastico. Per me questo è stato il miglior show che abbia mai fatto.

In assoluto?

In assoluto. Perché, mi ricordo, quando venni qua, le persone, il pubblico, quelli davanti, quelli dietro, ti da una carica incredibile. In quasi tutti i festival dove vado c’è un buon pubblico, ma spesso il pubblico vuol solo divertirsi, sul palco potrebbe esserci chiunque. Qui è diverso, ci sono persone dalla Germania, persone dall’Inghilterra, persone dall’Italia, come te. In California abbiamo qualche festival simile ma le persone non arrivano da altri paesi! E’ davvero fantastico.  Comunque, per tornare alla tua domanda, è abbastanza diverso anche perché è in una location diversa quindi mi sto divertendo a trovare le differenze. E poi, adesso, essere di nuova qua, assieme a lui (il figlio).. la performance di quando sono venuto qui la prima lui non l’ha neanche mai vista.

Immagino non fosse neanche nato.

Era nella pancia della mamma.

Parlando di hip hop, che valori gli trasmetterai?

Nell’hip hop? Prima di tutto viene la scuola. L’hip hop per lui deve essere divertimento. La maggior parte di quello che faccio, per lui, è semplicemente mostrargli la musica. Mi sento un sacco di funk o di soul, soprattutto quando gioco a basket o quando lo guardo in tv.

I Lakers, presumo.

Si.  E poi lo ascolto quando sono in studio, e lui viene a vedere cosa faccio e ama questa canzoni. Oppure gli faccio vedere “Soultrain” o le battle tra breaker europei. Non ha mai visto cose come “Beat Street” o “Wildstyle”, le prime cose che ha visto sono state il “Battle of the year” dove i ballerini si sfidavano sulle canzoni che lui poteva sentire a casa. Poi un giorno, guardando “Soultrain” ha visto gli Electric Boogaloo.. ed è stata la fine. E lì che nato il nome Baby Boogaloo. Perché ama il breakin’, ama il lockin’, ma il poppin’.. lo adora. E un anno dopo ha incontrato Little Coco, il ragazzino che ballava in “Breakin”, che adesso è cresciuto e che ha detto che si rivedeva molto in Baby Boogaloo. Cazzo, mi sono quasi messo a piangere!

Quindi, quello che faccio, sta nel registrare le cose, o i posti dove vado, e nel cercare di fargli vedere com’erano le cose prima: era difficile prima poter ballare, quindi quando le persone ne avevano la possibilità, si divertivano. Era divertimento. Fondamentalmente gli dico di divertirsi. Quando performiamo assieme..voglio dire.. noi abbiamo un nostro show ma io non so mai come potrà reagire la gente quindi semplicemente prendo Baby Boogaloo e gli disco “hey, perché non gli facciamo vedere quello che facciamo a casa?”

Questa cosa è fantastica!

Lui a casa ha la sua dance room, ed io a volte entro e gli dico “hey, ti sfido!” Ed è così che va, gioco con mio figlio, altri lo fanno col baseball, io lo faccio così. E molti genitori portano i figli a vedere i giocatori professionisti, quindi io lo porto a vedere i ballerini professionisti. La prima volta che l’ho fatto è impazzito! Però i ballerini famosi lo trattano “da pari” perché si rivedono in lui, ed è questo che manda avanti il meccanismo, ed è questo che mi porta a voler fare sempre di più.

Questo mi porta a chiederti cosa ti manchi maggiormente dei tempi d’oro, dei “wonder years”  dell’hip hop.

Gli show rap underground. Dove c’era solo buona musica. Adesso, al giorno d’oggi, puoi sentire tante canzoni, ma la maggior parte di queste non ha un’anima, ha solo un’immagine. Oppure c’è sopra un tizio che impreca così può finire in radio. Quelle che noi chiamiamo “underground songs” al tempo erano suonate in radio! Mi riferisco a cose come i De La o Common. Ora, l’hip hop può anche essere di moda, ma quando arriva sui grandi media, cercano sempre di cambiarlo. Quindi quando ascoltavo il rap, chiamiamolo alternativo, a me piaceva questa cosa di dover andarmelo a cercare. Perché se quello che amavo io fosse sempre stato in radio, l’avrebbero irrimediabilmente cambiato. Questo è quello che mi manca.

Qual è il tuo primo ricordo hip hop?

Mio zio che m porta a comprare i miei primi dischi.

Che erano?

Il disco della funk band “One way” e “Rock the bells” di LL Cool J.

Puoi dirmi qualcosa del tuo nuovo disco?

Il mio nuovo disco non ha ancora un titolo ma sarà super funk ed è stato prodotto da Georgia Ann Muldrow. Quel tipo di funk che suonano alle battle, ecco, rapperò su quelle cose lì. E’ un disco con una vibra positiva ma anche il mio tributo ai ballerini.

Uscirà sempre su Stones Throw?

No, uscirà sull’etichetta di Georgia, la Someothaship e ci sarà anche Baby Boogaloo!

Per maggiori info www.someothaship.com

L’ Hip Hop Kemp 2012 si terrà ad Agosto, dal 16 al 18 agosto, nella consueta location di Hradek Kralove (Repubblica Ceca).

Tra i tanti nomi annunciati, i Dilated People, i leggendari Beat Junkies, Dam Funk, i Foreign Beggars ed i Dope D.O.D.

Gold, come sempre, ci sarà e vi racconterà tutto, stay tuned!