Caro Marc Forster,
io non ti capisco proprio.
C’e’ qualcosa che mi sfugge nel tuo operato.
Ma insomma. Io non posso dire di conoscerti bene, ci sono illustri sconosciuti a cui mi sono dedicata un po’ di più nel corso della mia vita di spettatrice, tipo il tizio che si vede nello sfondo era l’amico dell’amico sfigato nella puntata di Friends etc etc… persone marginali, che la mia mente selettiva ha in qualche modo registrato.
Ma tu, caro Marc Foster, proprio non riesco a inquadrarti come regista.
Ci siamo incontrati la prima volta, credevo ignara, quando ho visto il Cacciatore di Aquiloni. Ora, se non avessi letto il libro, forse mi avesti potuto strappare un complimento. Ma purtroppo l’avevo letto e onestamente, il film sembra un’ eco lontana del libro. Non perché non sia fedele, non mi fraintendere, ma perché e’ completamente asettico. Oserei dire superficiale. La ricchezza dei personaggi, in parte un po’ l’ho ritrovata nell’interpretazione di Ershadi, le sfumature dei dialoghi, la delicatezza del quegli odori e il carico di sofferenza che sono papabili dalle prime righe del romanzo dove sono? E come hai fatto a non approfondire un po’ il personaggio di Rahim Khan?? Ecco, fuori tema..no, ma un po’ vigliacco forse si.
Ho anche pensato che forse avevi le mani legate per dovere di sceneggiatura e che forse, in questo clima di tensioni dipingere Kabul dei Talebani era difficile e dovevi stare attento. Ma poi ho pensato che questa possibilità avevi e te la sei giocata male.
Così ti avevo catalogato.. un po’ senza arte ne’ parte.
Sono passati i mesi, e mi rispunti con un filmone. Mi vieni a dirigere l’ultimo 007, Quantum of Solace. Devo ammettere che non ho fatto subito il collegamento, come avrei potuto?
Ma poi l’ho fatto. Caro Marc Foster, io non ci ho capito una sega nulla in quel film.
Oh, bada bene, sono un’amante di James Bond, ma Marc, ma che mi hai combinato?? Anche qui, forse non sei te, forse dovrei prendermela con quel premio Oscar che ti ha fatto la sceneggiatura, ma invece il regista sei proprio te.
Intanto Quantum of Solace, che per una volta non l’hanno tradotto, e se non era per un forum su facebook manco capivo il titolo. Ma non ho nemmeno capito di cosa diamine parlava il film. Poi, già mi tocca difendere boccuccia-Craig con il mio babbo che dice che pare un russo invece di un inglese, ma a me continua piacere. Anche se non sorride, anche se non ride, anche se non e’ così sexy ne’ nemmeno lontanamente simpatico. Ma mi sta bene uguale, i tempi cambiano. E tu che fai? Mi togli pure Q??!! E i gadget??? James Bond ha i gadget, e te li devono spiegare i gadget senno’ come fai a suggerire nel film quando usarli? E M a ‘sto giro, sta per Mammoletta?
E poi la trama… e’ un gran casino e con la Bond girl, povera lei, che non riesce nemmeno a dargli un ciuccione a ‘sto James Bond, quando tutte, TUTTE sono sempre andate a letto con lui…Insomma Marc, pensavo avessi amici in alto che ti davano filmoni da fare anche non eri tanto bravo.
Poi, caro Marc Foster, ti ho googlato, e che mi salta fuori? Che tu hai diretto, non solo Neverland, che solo a pensarci mi vien da piangere da quanto e’ delicato e tenero e appassionato e, delicato l’ho gia’ detto ma lo ridico, quel film. Il che mi da’ da pensare che sei bravino, parecchio.
Ma poi vedo anche che hai diretto pure Monster’s Ball, con un Heath Ledger superbo, anche se ha una parte minima e col senno di poi.. forse fin troppo azzeccata, e Billy Bob Thornton bravissimo. Ecco un film pesante ma quello l’hai saputo fare bene, benissimo . E il Cacciatore di Aquiloni? Che ti e’ successo?
Caro Marc, ora che ti conosco un po’ meglio, mi preoccupo anche un po’ per te. Me lo dici che ti passa per quel capino tondino e pelatino che ti ritrovi? Perché io non ti capisco…