Da qualche mese la compagnia inoutput, gruppo di creazione ibrida di origine fiorentina basato in Francia, ha intrapreso, ospite negli spazi della sede italiana del “LaMaMa ETC” di New York, la creazione di “Ni una más”, uno spettacolo sulla violenza di genere, perchè ad oggi, per quanto se ne parli, il problema della violenza sulle donne non è ancora risolto. Si continua infatti a fare molta confusione sul concetto di vittima e carnefice, senza soffermarsi a sufficienza sui fatti che portano poi a quei tragici dati statistici… “Nel 2011 solo in Italia 120 donne uccise”.
Usando una scenografia essenziale fatta di frammenti di ceramica, la giovane regista Nerina Cocchi porta in scena Giovanna Scardoni che, nel costume di Giulia Pecorari composto da 81 elementi tenuti insieme da 400 calamite, dà vita al monologo forte e stridente di Mia Parissi, il tutto incorniciato da una creazione musicale di Davide Fensi, prodotta con una miscela di voci raccolte dalla strada e suoni prodotti da strumenti creati dalla scena stessa.
L’aspetto forse più interessante di quest’impresa è la decisione coraggiosa di affidarsi per la produzione di questo spettacolo al proprio pubblico, ovvero agli individui delle varie comunità in cui viviamo, lavoriamo e ci esprimiamo.
Infatti inoutput metterà in scena il lavoro creato solo se riuscirà a raccogliere la somma-obiettivo della raccolta fondi (crowdfunding) lanciata sul web. Questa raccolta fondi, oltre a permettere al pubblico di contribuire alla nascita di questo spettacolo, offre in cambio della propria donazione una contropartita concreta: ad esempio, corsi di teatro, traduzioni, fotografie…
Così, attraverso questo processo di partecipazione molto pratico, inoutput offre la possibilità al pubblico, ovvero a chi gode in prima istanza dei frutti di un lavoro artistico, di scegliere quale progetto vuole vedere su un palco, e di partecipare allo sviluppo di una giovane compagnia che s’impegna a rispettare le condizioni etiche d’impiego dei propri collaboratori.