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MUSIC

Weekly Song #14 La canzone mononota



Frank Zappa, principale riferimento musicale di Elio e le Storie Tese, diceva: “Writing about music is like dancing about architecture”. Non posso dire di essere completamente d’accordo, altrimenti non sarei a scrivere questo articolo di domenica mattina.
C’è però qualcosa di estremamente vero in questa frase, e cioè che la musica è fatta principalmente per essere suonata e poi per essere ascoltata. Poi (eventualmente) si può parlarne e perché no, addirittura scriverne.
Ma dopo però! Con calma, rispetto e magari anche con un pizzico d’ironia.

Ho suonato e studiato musica per 10 anni prima di dedicarmi ad altro. Ad un certo punto l’ho presa così sul serio che mi sono sparato pure sei anni di Contrabbasso al Conservatorio. Oggi nonostante i buoni propositi dei bei tempi andati, faccio un altro mestiere.

Non ero portato? Ho incontrato cattivi maestri? L’avevo presa troppo sul serio?
Chi può dirlo. Una cosa è certa:

Ho condotto un’esistenza di sforzi, tallonando la chimera di una melodia composita
gremita di arzigogoli rarissimi, scoprendo che poi alla fine mi mancava quella nota sola
Bellissima…

Non appena ho ascoltato le prime parole del testo della canzone mononota mi sono quasi commosso dalla contentezza: eccola finalmente!

Il successo di Elio e le storie tese in questa 63esima edizione del Festival di Sanremo non è casuale, ridersi addosso nel mondo della musica è cosa talmente rara che non appena lo fa qualcuno ecco che ne parlano tutti.
Ma rincuoriamoci, la lezione “eliana” è stata così ben compresa che la canzone mononota ha vinto sia il premio della critica Mia Martini, sia il premio per il miglior arrangiamento attribuito dall’Orchestra.
Nella classifica generale invece di nuovo quel maledettissimo 2° posto, come da pronostico.

Non importa, adesso l’artista contemporaneo ha finalmente trovato un nuovo linguaggio espressivo.

Musica Maestro!