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Nuova immagine per GOLD by Skill Hands



I fiorentini che hanno un minimo di dimestichezza con le immagini di Street art che rallegrano Viale Paoli, ossia il viale principale accanto allo Stadio di Campo di Marte, avranno notato probabilmente il nuovo murales che porta la scritta GOLD. Vi presentiamo il suo autore con un’intervista e le foto che documentano il making of.

Per quelli che ancora non ti conoscono, dacci una piccola presentazione di te!

Mi chiamo Mariano Fazzi e lavoro nel campo della comunicazione: sono un graphic designer, type designer ed illustratore. Se mi sono avvicinato a questa professione è stato senza dubbio grazie al writing, ai graffiti. Mi identifico sotto il nome di Hands o Skill Hands, che è una cosa che mi porto dietro fin da quando ero ragazzino.

Come hai intrapreso il lavoro “per strada”?

Ho iniziato a dipingere durante le scuole medie, è stato amore a prima vista. Penso di ricordarmi ancora le prime lettere che ho tracciato, una “F” e una “M”, con una Montana Hardcore di quelle con all’interno ancora il piombo, parliamo del 1997. Sempre nello stesso periodo mi sono avvicinato al breaking e quindi sono stato ingoiato totalmente dalla cultura Hip Hop. Io sono di Lucca, e dalle mie parti non c’era da far molto (neanche adesso in realtà), così il writing ed il breaking hanno segnato decisamente il mio carattere, il mio gusto visivo e musicale.

Quali sono i progetti a cui hai collaborato di cui sei più fiero?

Il solo fatto di dipingere, di continuarlo a fare dopo tanti anni e di non essermi mai perso per strada è un fatto di cui vado fiero. I progetti più significativi sono stati “Let Colours Rulez.” con il quale ho cercato spazi urbani da riqualificare o situazioni per far intervenire writers da tutta la Toscana, spesso dialogando anche con le istituzioni. Nel 2007 insieme al progetto “Toscana Punk Rock”, realizzammo un evento che reputo importante: durante il “Toscana Punk Rock Beer Fest” al birrificio Brùton di Lucca, invitammo alcuni writer e breaker cercando di far unire queste due realtà, Hip Hop e Punk, che hanno in comune molto di più di quello che si pensa. Questa esperienza ha reso naturale, a distanza di 6 anni, la realizzazione della compilation benefit S.O.S for Gaza, e chi segue il sito Gold sicuramente ne sarà già a conoscenza. Nell’ambito legato alla grafica invece, sono dentro al network Crehate.org, che mi ha dato una forte spinta, e inoltre faccio anche parte del circuito Multiverso.

Cosa ti piace del panorama contemporaneo per quanto riguarda street art e similia?

Se parliamo di street art senza dubbio Blu, Banksy, Obey e Jr, per citarne alcuni. Blu è quello che mi ha colpito sin da subito per la “bestialità” del tratto. Banksy ovviamente per l’intelligenza e l’irriverenza. Jr per la qualità formale e l’accuratezza nella scelta dei luoghi, è un’artista a confine tra “street” e “land art”. Obey invece perchè è molto vicino al mondo della grafica e dell’illustrazione; con i suoi collage e pattern crea degli artwork di forte impatto visivo e contenutistico. Tra i writers più classici (per così dire), apprezzo particolarmente i canadesi 123Klan, anche loro si muovono tra grafica e graffiti. Altro nome è l’austriaco Nychos, un pazzo scatenato.

Quali sono le influenze sul tuo lavoro, come è nato il tuo stile e a cosa ti ispiri?

Nel mio lavoro cerco di mantenermi originale o quantomeno percorrere una strada personale. Questo non toglie che ci siano stati lavori che mi abbiano ispirato e colpito. Un esempio sono i fumettisti underground di fine anni ’60 che orbitavano attorno alla scena di San Francisco come Rick Griffin, Robert Crumb, S. Clay Wilson, S. Clay Wilson, Gilbert Shelton.

Dove ti vedi collocato nel futuro? E anche: quale è il tuo sogno nel cassetto?

Nel futuro mi vedo a fare ciò che faccio ma cercando di farlo sempre meglio. Non escludo l’opzione “estero”.

Cosa condividi del progetto GOLD, come filosofia e impostazione diciamo?

Gold ha contribuito a dare spazio a giovani grafici, illustratori, writer ed artisti, creando con loro negli anni, collaborazioni e situazioni per alimentare la scena underground. Questo è un fatto che gli va riconosciuto. Avere avuto l’occasione di lavorare con questo brand mi entusiasma in quanto Gold realizza prodotti di notevole qualità, con alle spalle concept e mondi che rendono unici tutti i progetti. Altro elemento molto importante è il lato umano. Ho incontrato per la prima volta Omar proprio per proporgli questo progetto: spesso è difficile far accettare le proprie idee, con lui invece c’è stata subito intesa e sincero entusiasmo. Questo l’ho apprezzato e mi ha fatto capire le ragioni del successo che ha ottenuto in tutti questi anni. Infine vorrei anche ringraziare Keeho Casati per il photo shooting e la Cobalt Quest per la realizzazione del video.

Eccolo: