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Il parco d’arte di Enzo Pazzagli, a Firenze.




Chi ha gettato lo sguardo fuori dal proprio finestrino, sul tratto di ferrovia che corre nella zona di Firenze Sud, dalle parti di Via Sant’Andrea a Rovezzano, probabilmente avrà notato, almeno una volta in vita sua, e a partire dal 2001, il singolare parco dell’artista Enzo Pazzagli. In uno spazio di circa 23.900 metri quadri, qui sono esposte 200 sculture, disseminate tra 300 cipressi che a loro volta rappresentano un’opera d’arte.

Sí perché qui gli alberi infatti compongono, nel modo in cui sono stati piantati, la figura di quella che l’artista ha giustamente chiamato “Trinitá”: da una veduta aerea, come testimoniano anche le immagini dal satellite, i profili di tre volti si delineano netti, costituendo un particolarissimo esempio di Land Art (avete presente ciò che facevano Christo e Jeanne Claude impacchettando pezzi di panorama? Ecco, il concetto che sta alla base del tutto é più o meno quello: modificare la natura con un atto di cultura praticamente). Se i confini di questi profili sono segnati dagli alberi, la “carne” dei volti in questione é costituita dalle opere in acciaio e plexiglass colorato realizzate da questo artista nato a Pietraviva (in provincia di Arezzo), e che fin da giovane ha imparato il mestiere del padre fabbro-ferraio (specializzandosi nella tecnica della lancia termica).


Pazzagli ha inoltre riservato poi una parte del suo terreno alle opere di artisti emergenti che vogliono esporre qui il proprio operato, mentre invece ha di recente appena inaugurato un’opera dal titolo “L’energia della Coppia, che dorme a ovest e si sveglia ad est”, costituita da una coppia di pannelli solari in forma umanoide, delle dimensioni di 9 per 6 metri ciascuno, in grado di produrre 6KW/h, confermando la vocazione di rispetto ed amore per la natura caratteristica dello spirito dell’artista, che ancora una volta ha dimostrato di credere e investire di conseguenza nelle forze e il potere benefico d’essa.