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Rubrica Fantasma# AD LIBITUM



 IL VIAGGIO MISTICO E L’ETERNA FESTA CHE NON PARTE MAI

Immaginate di svegliarvi ed accorgervi, o comunque aver la certezza, di esser posizionati al difuori del proprio corpo. Il corpo giace addormentato e beato nel letto, mentre te imparanoiato lo guardo ritto in piedi.

Ecco, con questo concetto, che non si chiama altro che autoscopia, immaginate cosa potreste fare. Certo i molti si dispererebbero, cercherebbero di riprendersi da questa visione, da quella folle concezione… sarebbe giusto e giustificato, eppure io proporrei altro. Proporrei di partire via, soli e solamente con la propria leggera mente, partire per un lungo viaggio mistico oltre il corpo e oltre il concreto, oltre il solido ed il materiale.

 

Il corpo è un concetto sbagliato. Si basa sul presupposto che viviamo per vivere, per biologia, per crescere, fare, dare, creare, mangiare. Il corpo lo dice Platone lo dice la Bibbia, è peso, è gabbia, è una chitarra sopra cui suonare con la paura, la certezza, l’esitazione che presto o tardi si scorderà.

Ma la mente è altro, di quella chitarra è la soffice sinfonia, che si alza vibrante, e oltre i confini del suono, la mente è il concetto della canzone, la poesia delle sue parole… la mente è dunque musica, dunque armonia, dunque piacere, dunque memoria, sensazione, misticismo.

Misticismo. Oh, fresco misticismo. Il lungo e tortuoso viaggio mistico che è la mente, che è questo pensiero che dilata tra me e voi, si estende su questa pagina, su questo schermo, e diventa qualcosa… lettere sul bianco. Lettere, che oltre al foglio sono concetti, sono sorrisi, sono altri pensieri. Come la mente. Mente che crea menti. Pensieri che voltano insieme ad altri pensieri.

Il gioco della Fisher-Price pieno di piccoli cavalieri attrezzati meglio di Conan il Barbaro: a questo ha portato il mio improvviso viaggio mistico. In un’altra era, in un altro tempo, in un altro posto, io sto giocando con quei piccoli omini snodabili, felice e spensierato.

Ma la mente continua il suo viaggio. E non parlo di Droghe. Perché indurre il proprio corpo, perché costringerlo a viaggiare senza contegno, senza ritegno, perché indurlo a confondersi, assopirsi, appassirsi? Nulla indotto sul corpo può stimolare il viaggio mistico della mente, perché il corpo stesso è sinonimo stesso di Droga.

Al contrario, soltanto la mente più indurre il corpo a raggiungerlo nella sua traversata mistica.

Le Droghe, e dunque il corpo, sono quello stimolo continuo sì, ricco di leggeri e veloci orgasmi, piaceri soffici e crudeli sbronze. Corse sudate verso un’incerta destinazione… una festa, continua, inesorabile, piena di buon alcol a buon prezzo, musica ‘giusta’ al volume ideale, questo è il corpo… eppure la Festa non parte mai.

Sarà la gente, un po’ troppo pischella o addirittura troppo tarda. Sarà il cellulare che sta finendo la batteria, sarà la tua ex che non sai che se si farà vedere, e con chi, e perché.

Fatto sta che per qualche motivo tutti ondeggiano ma nessuno balla, ed i pochi che ci provano sono guardati da tutti e smettono dopo pochi saltelli. Fatto sta che la ragazza più carina della festa sta con un mostro alto due metri rasato ed in canotta. Fatto sta che guardi l’orologio e noti che sono soltanto le 1 di mattina.

Qualcosa non parte. Qualcosa non è mai partito. E lentamente, molto lentamente, si fa tardi, la gente intorno a te diminuisce, chi già è a casa, chi si attacca su Facebook, s’isola, si annoia, si perde. Lentamente tutto, quietamente, finisce, si appisola, si accascia, si spegne.

Ed  allora, chiusi gli occhi, distesi nella posizione più comoda, in quella che preferiamo, la mente riparte. Il corpo si addormenta, il corpo muore, ma la mente sogna, la mente rivive.

 

Ad Libitum.