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TANTO TEMPO FA, IN UNA GALASSIA LONTANA LONTANA
GOLD

Dieci. Anni. D’oro.



 

Dieci anni. Dieci. Trema questo numero. Trema, spaventa, affascina.

Decennio.

Come eravamo dieci anni fa, chi eravamo, come, cosa? Cosa è quella distanza, quella passione, quella lontananza.

Dieci anni, sono tanti. Quando avevo dieci anni io correvo tra gli alberi e mi arrampicavo tra gli scoiattoli, giocavo con le foglie e lanciavo i sassi nell’acqua. Dieci anni fa io… facevo lo stesso, più o meno. Ma almeno avevo un po’ più stile: avevo addosso una maglietta gold.

Gold appunto, oro, valore, passione, scelte, obbiettivi e Firenze. E’ questo quello che abbraccia quel logo così conosciuto, così ricercato. Gold, qualcosa che rimane e se si piega… pazienza, diventa qualcos’altro. Conobbi Omar e Gold in via Verdi, insieme ad Emil e le vandali bombolette, le mille bombolette, i milli colori. Bombolette che coloravano le strade di Firenze, colori che quando vedevi sui muri sapevi di esser vicino ad un negozio Gold. Scritte strane, mia viste prima, poco, se non nei film, se non nei lochi e incomprensibili video musicali di Mtv.

Gold era questo, Gold è questo… quel dj set sempre in pole position sulla vetrina, sempre in fibrillazione di nuovi ritmi, nuovi scratch, nuovi beats. Quelle scarpe mai viste prima, nuove, innovative, newyorkesi, new style, quando internet non era ancora così ovvio, quando Fb ancora sguazzava nel subconscio malefico di Zuckerberg. Quando Vice Magazine lo trovavi solo da Gold. Quando Paul Frank era amico solo di Omar.

Dieci anni fa Firenze si tinse di giallo Oro, prima di Playground, prima di Dandy, prima di Baci e Abbracci. Tutto ad un tratto, dal suo torpore astrale, Firenze si svegliò e si trovò auto, autobus, cartelli, scrivanie, televisori, muri, porte, tasche, vetri imbrattati di innocui, silenziosi, ambigui, discussi, preoccupanti adesivi. Gold… Gold… Gold.

Dieci anni fa, prima di H&M, prima di Zara, prima dell’Ipod nelle tasche di tutti, prima di Justin Bieber e prima di Lady Gaga. Gold c’era prima, e prima che ce ne rendessimo conto, Gold era già stato a Parigi, a Londra, a New York, a Tokyo, a Fiesole.

Gold ha messo le multe rosa finte alle macchine di tutti. Gold ha promosso Clet nelle strade di tutti, nei pensieri di tutti, nell’arte di tutti nelle foto di histagram di tutti. Nella Firenze di tutti.

Eppure Gold continua. Anni passano ma non la grinta. E’ nato Multiverso, un co-working di brillanti menti tutti in un unico creativo open space. E’ nato il Logic, spazio musicale e notturno dei dj di tutto il mondo. E’ nato Goldworld, webmagazine giovane, splendido, nuovo, brillante, unico e multiforme. Gli anni passano. altri dieci anni, presto. altri sforzi, altri successi. Dieci anni fa lanciavamo sassi nel fiume, tra dieci anni… chissà. Forse lanceremo sogni nel mare.