Un regista di grande fama commerciale (Tom Shadyac, noto ai più per essere il padre di “Ace Ventura”), dopo una brutta caduta in bicicletta (e conseguente shock psicologico post trauma), si interroga su cosa c’è di sbagliato nel nostro mondo e cosa possiamo fare per cambiarlo, ponendo questa domanda ad alcune significanti menti del panorama scientifico e culturale contemporaneo. Con una telecamera e una crew di 4 persone, Tom ha realizzato “I am”, un toccante documentario ricco di riflessioni universalmente utili su quella che è la nostra natura di esseri umani.
Sfatando il mito collettivo per cui nella vita sono solitamente gli individui più forti ad averla vinta all’interno di una comunità, il film illustra come in realtà invece nella società animale quanto in quella umana, i meccanismi di cooperazione e i principi di democrazia siano il motore trainante di tutte le specie. Siamo abituati a credere di essere qualcosa di separato sia dalle altre specie, sia dal nostro stesso prossimo, ma gli studi più recenti dimostrano che non è cosí. Anzi, siamo più interconnessi tra di noi di quello che vediamo, a livello di DNA addirittura, e ciò che facciamo come individui, influenza direttamente tutto l’ambiente.
Tramite l’odierna tecnologia questa visione delle cose viene dimostrata ampiamente con esperimenti che hanno messo in luce una ricchezza che possediamo intrinsecamente, vale a dire la capacità innata che abbiamo di connetterci con ciò che ci circonda ad un livello che non é quello mentale bensí più prossimo a quella che chiamiamo la sfera emotiva. In altre parole occorre smettere di pensare che é il cervello a trasmettere messaggi al resto del corpo, bensí é il corpo a inviare stimoli che la nostra testa deve analizzare perché significativi, e sulla base di essi orientarsi.
Non si tratta di nulla di nuovo per molti (le filosofie orientali, new age e le religioni già hanno fatto da sole questa scoperta), per altri invece vedere questo video sarà la dimostrazione che possiamo veramente cambiare le cose con l’energia di cui siamo portatori, quella positiva (che in ultima analisi non è che amore), e che ha ispirato persone come Gandhi o Madre Teresa solo per fare un paio di nomi. Ciò che ci rende quello che siamo é il fatto che apparteniamo ad un tutto, ad una rete invisibile di cui abbiamo per ora solo intuito l’esistenza.
Tom ha venduto le sue case da star di Hollywood e il jet privato. Oggi gira in bicicletta ed è più felice di prima. Non è quanto siamo capaci più di altri di accumulare a definirci, ma l’abilità di percepire questa connessione con il mondo che ci circonda.