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New Orleans, la città più singolare e folle d’America



“America has only three cities: New York, San Francisco, and New Orleans.
Everywhere else is Cleveland.” disse Tennessee Williams. Eppure Nola, o New Orleans, non ha solo un fascino “Made in Usa”. E’ un mix incredibile di suggestioni americane, ma anche europee, ed africane (anzi, per essere precisi creole). Tutti la conoscono prevalentemente per la musica (qui nacque il celebre Mr Satchmo, ossia Louis Armstrong), ed in particolare per il jazz (ad ogni angolo della strada troverete qualcuno che si mette a suonare), ma oltre a questo bisogna dire che Nola è un calderone di manifestazioni artistiche ed energie alquanto disparate tra di loro, che fanno della cittadina della Louisiana un posto più unico che raro.

L’anima europea si respira soprattutto nel French Quarteer, che è rinomato soprattutto per due strade parallele ormai notissime: Royal Street e Bourbon street. La prima è un insieme incredibile di locali notturni e luoghi dediti ai piaceri mondani (non solo pub in cui anestetizzarsi il fegato ma anche strip bar e similia con tanto di signorine che attraggono sulle strade ladies and gentleman indistintamente), dove si può ascoltare musica dal vivo, ricevere in dono collanine di perline colorate lanciate dalle terrazze (questa è un’ usanza che risale al Mardigras, la festa di Carnevale, o Martedí grasso in cui la città viene letteralmente invasa da balli in maschera e parate di ogni tipo), o semplicemente godersi lo spettacolo del “people watching”.

Royal street al contrario è letteralmente più regale: gallerie di ogni tipo si affacciano lungo la via con in vetrina tanta arte figurativa dal gusto molto particolare, ed un tripudio di colori e di forme bizzarre si alternano con negozi di artigianato locale e casette basse tutte adornate con lavori in ferro battuto e legno intagliato. Qui affaccia anche il retro della cattedrale di Saint Louis, mentre la facciata principale guarda invece sulla verde e vivissima Jackson Square, una piazza dove si trovano artisti e piccoli banchi di creativi locali che fanno ritratti, vendono monili, e cercano di resistere al caldo che è costante ed estremamente umido.

Altra caratteristica di questo luogo incantato, è il fatto che sia ancora in funzione un sistema di “cable car“, ossia gli antichi tram che viaggiano da una parte all’altra della città. Se vi lasciate portare fino ad uno dei capolinea, approderete a quello che è il NOMA, (non confondetelo con MOMA che è quello di New York invece!), che è un grande edificio in stile classico immerso in un tranquillo parco, al cui interno si può ammirare una vasta collezione di opere divise per epoca e regione geografica di provenienza, che permettono al visitatore di fare un viaggio molto piacevole e vario nella storia dell’arte.

Ultima curiosità, il simbolo di New Orleans è il Giglio, esattamente come quello di Firenze, solo che qui ne vanno tutti piuttosto orgogliosi e lo sfoggiano ovunque (a Firenze il Sindaco invece ha indetto un bando per sostituirlo pare, leggete qui), ed il cibo è buonissimo: frutti di mare, ostriche e crostacei sono semplicemente all’ordine del giorno, per un prezzo più che ragionevole ed una qualità impareggiabile. Qualora siate onnivori, potreste assaggiare anche l’alligatore, che cacciano nelle vicine paludi le cui acque confluiscono nel mitico fiume Mississippi, dove per i più romantici invece è possibile fare una piccola ma rilassante crociera su battelli a vapore, e dunque un’altro salto indietro nel tempo.