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‘L’Uomo che non puo’ contrarre l’AIDS’ muore suicida.



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Una notizia tragica che abbraccia una delle malattie più terribili e senza soluzione del genere umano. Stephen Crohn è l’ennesima vittima di questo male, morto suicida non per il virus, ma per il peso di saper di essere unico nel mondo a non poter contrarre il virus, cosa che invece hanno fatto molti dei suoi amici e suoi conoscenti.

Crohn è considato un caso unico al mondo: per un particolare errore genetico egli non poteva contrarre il virus. Il suo sangue è stato sottoposto ad innumerevoli test e studi fin dal 1982, quando il virus ancora non aveva un nome ed il suo compagno Jerry Greenwood  si era ammalato. Da allora Crohn ha vissuto nella speranza, piena di sofferenza, di poter cambiare qualcosa. Il suo sangue è stato sottoposto a continui studi, sottoponendosi a dosi mille volte superiori a quelle contratte durante un rapporto, eppure rimanendo sempre immune.

All’età di 66 anni tuttavia non ha retto più il peso, lo sforzo, la guerra:

“Continui a perdere persone ogni anno- sei, sette persone. La settimana scorsa è comparso nel giornale il necrologio di un mio amico. Non è facile, quando perdi amici e sei tanto giovane, e va avanti così per tanto tempo. L’unica cosa che si può paragonare è l’essere in guerra.” (da “Surviving AIDS.”, documentario del 1999)

Crohn era un pittore, scultore, editore e lavorava per i servizi sociali a New York. Il suo corpo si è spento ma il suo sangue rimane, puro ed immune, a continuare la guerra contro il virus fantasma della nostra era.