Regia di Frank Miller
Produzione: Usa
Anno: 2008
Un bel film per salutare le feste? The Spirit, senza dubbio.
Ci sono uomini che amano le donne, donne bellissime che amano i gioielli specie se tempestati di diamanti, e poi c’è lui, lo spirito della città innamorato di lei come ogni bravo eroe che si rispetti. Il suo compito? Proteggerla. Le sue doti? La capacità di rigenerarsi da ogni ferita.
Che siate amanti del fumetto di Will Eisner o meno il film merita davvero di essere visto per la splendida realizzazione e per il suo tocco ironico che lo rende decisamente più leggero e piacevole rispetto a Sin City. Frank Miller cammina da solo dopo la collaborazione con Rodriguez superando ottimamente la prova.
La verve ironica spetta al cattivo di turno Octopus, dotato ovviamente dello stesso potere di Spirit e che come in ogni storia che si rispetta è sempre il male che crea il bene ( assurda legge di semiotica applicata però in ogni qualsivoglia storia di eroi e supereroi).
Il fumetto si mescola con il mito. E allora ecco che compaiono il vello d’oro di Giasone e il sangue di Eracle quasi a sancire il passaggio del testimone tra l’eroe mitologico e quello del fumetto: ogni tempo e ogni città hanno bisogno del proprio superuomo che faccia sognare e aiuti gli uomini comuni.
Come avrebbe fatto mai la città e la polizia senza Spirit? E ancora che ragione avrebbe Spirit di vivere senza la sua amata città?
Schernito comunque il nazismo che aveva proprio l’obiettivo di creare il superuomo, di selezionare la razza che avrebbe dominato il mondo e che con Octopus non fa che produrre bizzarre creature tutte identiche e tutte stupide.
Ma quando leggo ciò che succede a Gaza, dei morti delle bombe e dell’impossibilità umana di mettere fine ad ogni guerra, e specialmente di smascherare il cattivo di turno, non sempre ben identificabile come nei fumetti, spero anch’io in un eroe dalle sembianze umane e non che rimetta le cose a posto perché innamorato della propria terra.