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Il delirante loop di sognare le proprie ex



le ex (2)

E’ un paio di settimane che nei miei sogni ho degli incontri accesi, fortemente sessuali e ambigui con le mie ex ragazze.

La prima cosa interessante è che in questi vividi sogni le mie ex sono le persone più deliziose, calde, e fresche che si possa immaginare. Le incontro in solitarie città diroccate, strani centri commerciali infiniti, camere da letto colorate da stelle e costellazioni miste, ed in quell’attimo sento una mano carezzarmi il volto, o una voce, tanto familiare, chiamare il mio nome, e quando mi volto… sembra che tutta l’intimità di una vita si sia immersa, si sia concentrata in quell’attimo onirico.

Non che succeda niente di esageramente spinto, o comunque, niente che si vorrebbe realmente fare date le visionarie circostanze… certo chiunque si ecciterebbe se si trovasse con la propria lei in un castello lunare con tre soli ( uno nero, uno rosso, uno azzurro) a farci luce e il mare color diamante a cullare il tempo. Eppure come sempre nei sogni, le cose avvengono in una strana catena di sensazioni e deliri. Un secondo le stai sfilando la maglietta, quello dopo sei su un letto in mezzo ad una spiaggia coperta di neve.

E’ vero, è una citazione di ‘Eternal Sunshine of a Spotless Mind’, ma proprio per questo non voglio entrare nei malati dettagli della mia vita sessuale, nè discutere i suoi pregi, o le sue geografiche difficoltà… diciamo ne sono abbastanza contento, in certi sensi fiero… per molti malinconico. Ma c’è una cosa che davvero di questi sogni mi turba l’anima, è che quando mi sveglio, dopo l’influsso biblico di ricordi, sensazioni e piaceri, beh queste lontane figure, queste leggere muse… mi mancano, mi mancano in un piccolo, caldo bruciore interno, perché per tutta la durata del sogno mi sembravano la fiamma più calda della mia esistenza.

Sento di volermi attaccare su skype in lunghi e banali collassi di ricordi che non portano a nulla, se non ad una velata amarezza, la triste, delicata comprensione, che le gioie dei sogni sono gioie per quanto incoscienti… per quanto deliranti. E’ un loop, un loop che si ripete: il reggiseno che si sfila, il bacio che si ristampa sulle labbra, ancora, ancora… si può rivivere, o si vuole solo risognare? Che ogni piacere del giorno è solo un riassunto di qualcosa che nel caldo, nella beata inconscienza si è sognata… un amore che riprende fiamma, per un attimo: una sigaretta riaccesa, come dice D’Annunzio, che non dà piacere, ma anzi, soltanto avvelena?