Ciao Maicol, parlaci un po’ di te, tanto per farti conoscere anche da chi non bazzica l’ambiente dell’hip hop. Qual è stato il tuo percorso nel breaking, come hai iniziato?
Il mio nome all’anagrafe è Maicol Alberto Ortega Diaz detto Smile, e sì, sono un Bboy ah ah. Un Bboy, scherzi a parte, a mio parere, è colui che vive il breaking come un vero e proprio stile di vita, non come una moda. Le mie origini sono colombiane, ed è stato quindi in Colombia dove ho iniziato a ballare, grazie ai miei cugini che mi hanno insegnato i primi passi all’età di 4 anni. Nel mio paese è quasi normale sapere ballare diversi stili di ballo: dalla Salsa, Merengue, Bachata, Reggaeton..per finire a improvvisare qualche passo di Electric/Break (come veniva chiamato in giro dalle mie parti). Ho sempre ballato solo per gioco e divertimento. Solo nel ’97, dopo aver assistito ad un concerto in Cali, (la mia città natale), di vari mc’s, ho visto per la prima volta una vera “Crew” legata al breaking, con tanto di dj, bgirls e bboys, che si esibiva in uno show con coreografie e freestyle; il nome della crew era Energy Kids, ed uno di loro è stato in seguito poi il mio maestro, una vera guida: Wilson Pop! A lui devo le prime basi fondamentali, le cosiddette “foundations”. Da quel momento, in cui ero giovanissimo, ai tempi della scuola durante le vacanze ho iniziato ad allenarmi anche 4 volte al giorno, cercando di praticare le cose insegnatemi e di migliorare anche la prestazione fisica nel ballo, cercando così di fare tesoro dei consigli lasciati dal mio Master! Nel mondo della cultura hip hop anche in Colombia si faceva prestissimo poi a spargere la voce quando c’erano spazi, raduni legati al breaking o addirittura vere e proprie “Jam”, dove tutti gli elementi di questa cultura venivano riuniti per fare festa, e confrontarsi soprattutto. Ne ricordo una in particolare, perché si svolgeva proprio davanti casa di uno dei dj che aveva per l’occasione bloccato la strada da cima a fondo, era il mio primo “Block Party” ah ah! Era in quelle occasioni che potevi far vedere il tuo modo di ballare, il tuo stile, e dove finivi spesso per sfidarti in una “battle”. Ciò dipendeva dalle persone con cui andavi in giro, nel senso che anche se io non c’entravo nulla, capitava di dover difendere la “mia” crew e di sfidarmi a colpi di passi e tricks; solo per essere arrivato alla jam con quel gruppo di breakers, per gli altri voleva dire che ne facevo parte, e toccava sfidarsi per cose personali o per dimostrare quale fosse la crew più forte. E’ questo il ricordo che ho degli “Old Schoolers” degli anni ’90 in Colombia. Non importava chi eri e da quanto lo facevi, dovevi solo ballare per difenderti, per farti valere. Queste sono le mie origini, ed è così che ho vissuto l’hip hop nel mio paese e con i miei amici. Poi sono arrivato in Italia, e qui ho continuato ad allenarmi duramente cercando di migliorare. Ma questa è un’altra storia ah ah..
L’8 dicembre si svolgerà a Firenze la sesta edizione del B.Kidz Battle, evento di cui tu sei l’ideatore e organizzatore. Come nacque quindi l’idea di organizzare un contest così?
L’idea del B.Kidz Battle è nata una sera allo Yab (locale storico fiorentino, dove il lunedì sera l’apertura è sempre dedicata al cerchio coi bboys & bgirls), mentre, con i miei amici, parlavamo dei nostri allievi visto che anche loro insegnano breakin’ nelle scuole o nelle palestre. L’idea era quindi di fare incontrare i nostri allievi durante un allenamento, una jam o magari in una vera e propria battle, in modo che potessero confrontarsi, stringere amicizia e motivarsi, sarebbe stata una bellissima esperienza. Quindi l’idea c’era, ma andava sviluppata e portata fino alla realizzazione: trovato un nome emblematico, un progetto, un programma e tutto il resto. Per fortuna sono molto determinato nelle cose che faccio, e insieme a tutti gli amici e con le conoscenze e i contatti di ognuno, siamo riusciti a tirare su un evento che adesso ha una notevole rilevanza. Da una cosa regionale ad un evento con ospiti anche di caratura internazionale. Questo è il B.Kidz Battle: una manifestazione dedicata a quelli che sono alle prime armi, a quegli allievi che non sono mai stati protagonisti di una gara perché non sono ancora ballerini affermati o con esperienza, come quelli che da anni fanno sfide su sfide. Almeno per un giorno, anche loro possono vivere l’emozione così di partecipare ad un qualcosa dove tutto è curato nei minimi dettagli, come per gli eventi dei professionisti. Ci tengo a precisare poi che i premi al B.Kidz non sono mai stati in denaro perché io sono dell’opinione che non si balla per i soldi, ma per passione, quindi ci sono sempre stati trofei simbolici.
Qual’è stata l’edizione a cui sei particolarmente legato, sempre se ce ne sia qualcuna che hai amato di più..
L’edizione a cui sono in particolar modo legato è indubbiamente la prima, perché la location poteva contenere al massimo 120 persone e noi riuscimmo a riempire anche la piazza fuori! E vedere ognuno dei miei amici che contribuiva dando il proprio supporto è stato molto significativo per me: c’era chi prendeva le iscrizioni, chi era in giuria, chi presentava, chi metteva la musica, tutti si sbattevano! Fu una cosa veramente molto bella e toccante, tutti uniti per sostenere la nostra passione e diffonderla nel migliore dei modi!
Quali artisti hai coinvolto negli anni passati?
Gli artisti che ho sempre coinvolto fin dalle primissime edizioni erano gli stessi insegnanti che facevano da giudici, ma poi ho capito che non era facile e tanto meno giusto giudicare i nostri stessi allievi. Ho deciso poi successivamente allora di invitare qualcuno che fosse l’idolo dei ragazzi. Ho provato a sentire direttamente quello più gettonato, fortunatamente una mia vecchia conoscenza (nel 2006 lo avevo già ospitato per il Funk it up), ovvero Lilou (Pokemon). Oggi Lilou, dalla Francia, è il campione (per ben due volte) di uno degli eventi più importanti al mondo di uno contro uno: il REDBULL BC ONE. Lo avremo anche per questa sesta edizione del B.Kidz Battle e ad affiancarlo ci saranno altri validissimi ospiti. Molte volte mi sono chiesto poi se non fosse meglio invitare i pionieri o altri personaggi della vecchia scuola, ma sono convinto che la maggioranza dei ragazzi vuole la novità perché si identificano con gli artisti giovani e forse si immedesimano…non so!
Come sarà strutturata la sesta edizione del B.Kidz quindi?
Questa sesta edizione sarà strutturata in modo da avere tutti gli elementi della cultura hip hop rappresentati artisticamente anche da donne cariche di skillz come Dj Leva57 (Zulu Nation Italia) da Roma, Mc Nill da Bologna, writers come Maya (DRT Family) sempre da Roma e Lady Pajaro da Firenze, Bgirl Joolie Joo tornata per questa occasione dalla Francia che sarà anche in giuria, poi le Pois Zebras con uno show di Locking (gruppo composto da: Localock, Jazza Funk, Denise & La Pazz, ovvero l’unione tra Toscana e Valle D’Aosta). Avremo poi anche le percussioni africane di Sanà Soro & Alain Nahi Frank che ci accompagneranno durante le pause per far ballare tutti! Gli altri ospiti non sono poi da meno: Dj Crazy Kid, Dj Ramas, Willie DBZ, Lukito, un pioniere come Mudy per l’human beatbox, e ovviamente gli altri due giudici, Lilou come ti dicevo prima, e Froz (Bandits), che arrivano direttamente da Seoul, dove si sono battuti pochi giorni fa per la finale mondiale leggendaria, creata in occasione del decimo anniversario del RedBull Bc One.
Un piccolo sogno nel cassetto. Per le prossime edizioni se tu avessi a disposizione un budget bello ampio, chi ameresti portare come ospite/i al B.Kidz?
Sai, di nomi che mi piacciono ce ne sarebbero parecchi. Stiamo intanto però lavorando duramente ad ogni edizione perché speriamo un giorno che qualche sponsor si interessi all’evento. Ma se dovesse succedere ciò, la prima cosa che amerei fare è ri-invitare inizialmente tutte quelle persone e amici che hanno contribuito a cachet bassissimo se non gratuitamente (come lo stesso staff) ad aiutarmi nell’organizzazione del B.Kidz. Per ricompensarli del sostegno immenso che mi hanno dato in questi anni!
Chi conosce l’ambiente dell’hip hop sa che indubbiamente il breaking ha una potenzialità enorme, che spesso, anzi la maggior parte delle volte, non viene utilizzata, perlomeno in Italia. Mentre all’estero la mentalità è indubbiamente molto più aperta. Magari che so, vai a Parigi per esempio, e ti trovi uno spettacolo di breaking in un teatro pieno di gente. Tu mi accennavi nei giorni scorsi che la motivazione e lo scopo del B.Kidz principalmente è proprio questa no? Portare anche gente comune a conoscenza di tutto ciò, di questa cultura, non solo breakers, coinvolgere un po’ tutti quindi…
Esatto! In Italia dobbiamo aprirci un po’, far arrivare la cosa a tutti, sfruttare le nostre potenzialità, in tutte le discipline. Il B.Kidz Battle, nel suo piccolo, cerca quindi di essere un evento aperto e dedicato a tutti, appassionati della cultura hip hop e non solo, per chi ci sta dentro oggi o chi si sbatteva tempo fa: dagli allievi, agli insegnanti, fino a coinvolgere i genitori e le famiglie dei piccoli ballerini in erba, un evento alla fine per chi è semplicemente amante della buona musica, che per l’occasione sarà esclusivamente su vinile, dal Funk, Rap, Breakbeats, Disco Funk e tutto il meglio della black music! Quindi se volete supportare noi e questo mondo siamo all’ Auditorium Flog l’8 Dicembre di questo 2013. Vi aspettiamo per accogliervi come parte della famiglia!
Evento Facebook: B.Kidz Battle