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I Codici di lancio nucleare USA furono ‘00000000’ per 20 anni



strangelove

Ricordate i film di spionaggio durante la guerra fredda, con sospette valigette legate con manette ai polsi del presidente, chiavi dall’apertura simmetrica per attivare testate con la fronte sudata nei segreti quartirei generali della Casa Bianca? Ricordate War Games? Ricordate Caccia all’Ottobre Rosso? Beh, pare che tutto ciò fosse solo una bufala cinematografica, poiché per venti anni il codice di lancio delle testate nucleari  MinuteMan ( missile balistico intercontinentale) era semplicemente ‘zero-zero-zero-zero-zero-zero-zero-zero.’

Le ragioni di questo banale codice di lancio si possono datare al National Security Action Memorandum 160‘,firmato da Kennedy nel 1962, che in poche parole assicurava che tutte le testate USA avessero una ‘Connessione di Azione Permissiva’ (PAL), ovvero il codice giusto di lancio in mano alla giusta autorità in carica.

Questa forma di moderno codice PIN, a cui tutte le testate erano incriptate, assicurava che l’uso di soluzione atomica fosse perfettamente controllato e monitorato, in un clima di estrema mania di complotto ed instabilità politica.

Il PAL tuttavia non fu, benché richiesto come ordine esecutivo da JFK, intallato su tutte le testate a seguito della crisi missilistica di Cuba e più della metà dei missili nucleari in Europa non furono ‘protetti’.

Segretario storico della Difesa Robert McNamara (di cui esiste un documentario incredibile intitolato Fog Of War diretto da Errol Morris) fu immediatamente contrario all’installazione del PAL poiché riteneva che ogni Comandante Strategico avesse il diritto a rispondere a prescindere ad un attacco nucleare in caso di emergenza e sopratutto, in caso di isolazione nelle comunicazioni. I codici furono poco dopo resettati al ‘00000000’, codice di cui tutti gli alti (e non) ufficiali presenti nei silos erano informati e, con pochissima necessità di autorizzazione, liberi di utilizzare.

Non male, considerando tutte le testate nucleari esplose nel mondo secondo questo timeline.

Approfittiamo dunque di questo vuoto di pensieri post-apocallittici fortunatamente (!) mancati per riproporre il nostro storico messaggio d’amore: Make Love

Fonti – Arstecnica / TodayIFoundOut