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Weekly Song #43 – Ordinary Love



Il nemico pubblico n°1, il leader carismatico che, negli anni dell’Apartheid, coinvolse migliaia di sudafricani in una lunga battaglia per i diritti del popolo nero.

È di pochi giorni fa la notizia della scomparsa di Nelson Mandela; aveva 95 anni e da molti mesi era in gravi condizioni di salute a causa di un’infezione polmonare.
Sarebbero così tante le parole da dire in questo momento che non basterebbero tutte le pagine di questo sito…

Una decina di anni fa lessi per la prima volta l’autobiografia di Nelson Mandela, allora ero poco più che ventenne. Oggi poco più che trentenne, scopro, rileggendo alcuni articoli pubblicati dai giornali in questi giorni, che Nelson Mandela aveva più o meno la mia età quando decise di intraprendere il suo lungo cammino verso la libertà.

Era un giovane e brillante avvocato, avrebbe potuto scegliere una via più comoda e chiudere gli occhi se avesse voluto; invece, in pochi anni divenne il capo dell’Anc, il partito d’opposizione che successivamente fu costretto alla clandestinità e alla lotta armata.

Ogni pagina della vita di quest’uomo, ogni anno della sua lunga prigionia a Robben Island (il carcere di massima sicurezza dove fu rinchiuso per 27 lunghi anni) è intriso di coraggio, follia, misericordia, saggezza e perdono.

Non sono pochi i momenti della nostra esistenza in cui diffidiamo dell’umanità. Ciò nonostante, il premio Nobel per la Pace Nelson Mandela, con il suo esempio realizza ogni giorno un capolavoro, una grande opera d’arte in cui brilla il colore più bello: quello della fede e della libertà.
Oggi, come non mai, le sue parole risuonano come il richiamo più emozionante e più puro alla lotta contro tutte le discriminazioni. Mentre mi accingevo a scrivere quest’articolo, ho ripreso in mano “Lungo cammino verso la libertà”, la sua autobiografia pubblicata da Feltrinelli nel 1995. A pagina 267 c’era un segnalibro con alcune parole che avevo evidenziato. Il virgolettato che segue risale al 1961, periodo in cui Nelson Mandela fu costretto alla clandestinità. In quei giorni il leader della lotta all’Apartheid inviò questa lettera ai giornali appellandosi alla popolazione sudafricana:

Sono informato che è stato emesso nei miei confronti un mandato di cattura e che la polizia mi sta cercando. Il Consiglio d’Azione Nazionale ha analizzato seriamente la questione in tutti i dettagli e mi ha consigliato di non costituirmi. Ho accettato quel consiglio e non mi consegnerò a un governo che non riconosco. Qualsiasi politico serio si renderà conto che nelle condizioni in cui versa attualmente il paese, cercare di abbassare il prezzo del martirio consegnandomi alla polizia sarebbe ingenuo e criminale. Ho scelto questa linea d’azione, che è più difficile e comporta rischi e sofferenze maggiori che starsene tranquilli in prigione. Ho dovuto separarmi dalla mia amata moglie e dai miei figli, da mia madre e dalle mie sorelle, per vivere da fuorilegge nel mio paese. Ho dovuto cessare la mia attività, abbandonare la mia professione e vivere poveramente come succede a molti del mio popolo. Combatterò il governo al vostro fianco, minuto per minuto, anno per anno, fino alla vittoria. Che cosa intendete fare? Venire con noi o collaborare con il governo nel tentativo di soffocare le richieste e reprimere le aspirazioni del vostro popolo? Intendete essere muti e neutrali in una questione di vita o di morte per la mia gente, per la vostra gente? Da parte mia ho fatto una scelta: non lascerò il Sudafrica e non mi arrenderò. Solo attraverso la sofferenza, il sacrificio e l’azione militante potremo conquistare la libertà. La lotta è la mia vita. Continuerò a combattere per la libertà fino alla morte”.

Con ogni probabilità all’inizio del 2014 uscirà anche in Italia “Mandela: Long Walk to Freedom”, il film tratto dalla sua autobiografia, la cui premiere londinese si è svolta, triste coincidenza, proprio nel giorno della sua morte. Accompagnato da un bellissimo video diretto da Mac Premo e Oliver Jeffers, nella colonna sonora del lungometraggio troviamo anche “Ordinary Love”, un brano degli U2  pubblicato su youtube un paio di settimane fa.

Passeranno molti anni prima che l’umanità ritrovi un uomo così. Nel frattempo lasciatevi ispirare.

Il trailer del film