Un giorno girando su youtube mi sono ritrovato virtualmente in una piccola stanza dove una videocamera riprendeva un dj che passava musica elettronica di un certo livello. Dietro, una manciata di hipster infottatissimi che ballano a stretto contatto con il maestro delle danze. La mia innata curiosità mi ha portato a vedere altri video che contenevano quella curiosa formula, accostata al nome dell’artista: “boiler room”. Ascoltando ho facilmente notato che la maggior parte dei djs di elettronica internazionali hanno fatto almeno una comparsa nei cupi e oscuri ambienti di questi strani club. E da li ho cominciato ad osservare uno per uno questi particolari live, cercando con fatica di capirci qualcosa.
La boiler room più che una serata è un insieme di performance riprese e trasmesse in streaming, manifestazioni a cui chiunque, da casa propria, può prendere parte. Gli eventi fisici, purtroppo, sono raggiungibili esclusivamente su invito e ambientati in location con alto livello di segretezza; sono ripresi in diretta e trasmessi sul canale web http://www.boilerroom.tv, costellando misteriosamente i sobborghi di molte metropoli europee (oltre che i canali youtube di tutti gli appassionati di elettronica) e diffondendosi in larghissima scala.
Per molti Richie Hawtin, Nicolas Jaar, Bonobo, Shlohmo, Ta-ku, Flume o Apparat che suonano in una stanzetta, senza preavviso né pubblicità, hanno molta più importanza e attrattività di una partita di Champions; e così che gli inglesi Blaise Bellville e Charles Drakeford, hanno ideato questa semplice quanto efficace formula: una serata di elettronica “in da club” ripresa in diretta streaming.
Questo progetto, nato nel 2010, presenta diverse e innovative particolarità: la prima cosa che viene all’occhio è che nella maggior parte delle boiler room il pubblico fisico non sta davanti alla console, ma dietro, come per fare rientrare tutti dentro alla camera, dando la sensazione al pubblico web di stare invece davanti al dj, osservando il susseguirsi di una festa privata esclusiva. Questa è una delle caratteristiche principali, ma non è inalterabile, visto che in molti altri video, il pubblico sta dove gli pare.
Un’altra interessante particolarità è legata all’internazionalità del giovanissimo progetto: ci sono Boiler Room a Londra, Berlino, Los Angeles, Cape Town, Sydney e in molte altre metropoli di tutto il mondo, tanto da farlo diventare uno degli special event “nomadi” globali più importanti mai creati, e mettendo in risalto gli aspetti diversificati di ogni location.
Un’altra tendenza molto interessante è la raffinatezza e ricercatezza della selezione dei brani da parte dei djs: in molte boiler room è possibile ascoltare selezioni di brani miscelati esclusivamente per l’occasione, ascoltabili difficilmente in altri live.
In sostanza questa serie di video rappresenta la qualità low-cost di artisti di calibro mondiale, abituati a pubblici di mastodontiche dimensioni, espressa in luoghi dalle dimensioni ridottissime, offerta gratuitamente a tutto il mondo su un canale web.
Un’idea rivoluzionaria per i cultori di musica underground che potranno sempre sentirsi all’interno di party esclusivi, ascoltando uno dopo l’altro la creme de la creme dell’elettronica internazionale che si diletta a creare sonorità uniche, facendo ballare tutto il mondo in diretta streaming.