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È STATO MEGLIO DI UNA STRIPPATA
MUSIC

Yared e Dj Skizo, l’intervista doppia!



 

Lo scorso 6 dicembre si è tenuto al Leoncavallo un evento che in qualche modo è già passato alla storia, pur essendo ancora fresco di memoria: le celebrazioni per il 40esimo anno della cultura Hip Hop, che hanno vista protagonista Dj Kool Herc, un (ormai ex) ragazzone giamaicano che un giorno d’agosto del 1973 ha dato vita alla scintilla creativa originaria.

La serata, che ha visto coinvolti molti esponenti della scena italiana della prima ora, è stata preceduta da una conferenza pomeridiana dove i molti intervenuti, compresi tantissimi ragazzini (e questo credo sia il lascito migliore di questo evento), hanno potuto confrontarsi col padre fondatore dell’hip hop.

Ho deciso quindi di organizzare un’intervista con Yared e Dj Skizo, i due principali promotori di questa serata/evento: purtroppo, a causa dei rispettivi impegni quotidiani, non siamo riusciti ad organizzare una bella chiacchierata su skipe, ed abbiamo dovuto rimediare con l’antiquato ma assai più gestibile metodo epistolare.

La chiacchierata, per quanto in forma di email, è lunga, corposa e piena di spunti: buona lettura.

 

L’evento si è concluso pochi giorni fa. Che bilancio fate sulla serata? Che tipo di feedback avete ricevuto? La cosa è andata secondo i piani? E’ venuto qualcuno che vi ha stupito perchè non vi aspettavate di trovarlo/a lì?

Skizo Bilancio ottimo, oltre le aspettative, un ritorno di persone e attenzione mediatica eccellente,un tassello del mosaico e’ stato posto nel momento giusto nel posto giusto.
Ovviamente nulla nasce perfetto e nulla poi si manifesta altrettanto, ma la gente ha risposto nelle modalita’ che ci aspettavamo, ovvero di pieno supporto incondizionato, e anche laddove le persone non sono riuscite ad intervenire personalmente ci hanno fatto sentire il loro calore sulle bacheche e in strada prima e dopo l’evento. Il tam tam ha suonato in ogni citta’.
Le cose fatte col cuore sono di impulso, c’era ovviamente un piano logistico che e’ stato rispettato ma aldila’ di questo il party era fatto dalla gente che e’ arrivata creando l’energia e una onda che rimarra’ indelebile per sempre,e’ stato affermato in quella notte che la cultura hiphop e’ stata preservata e che se la si vuole mantenere viva non servono solo sterili concerti zeppi di addetti ai lavori ma contenitori di cultura. Quel posto non era un concerto.. era un contenitore di cultura.
Non ci ha stupito l’adesione degli artisti che erano altresì molto interessati a scrivere tutti insieme quella pagina di storia, mio unico merito forse di aver intuito quello che altri avevano sottostimato ovvero il gigante numero di persone che non tollera piu’ l’industria spazzatura.

Yared Il feedback è continuo e penso che da lì, dal pubblico accorso, usciranno svariati pilastri
della scena futura, era una situazione veramente carica di buoni sentimenti e di vero Hip Hop.
A me han sorpreso in bene le tante persone che sono accorse sin dal dibattito: certo, la presenza del Padre dell’ Hip Hop Dj Kool Herc è un fatto che attira un numero di persone incalcolabile, poi per il 40esimo anniversario di nascita.. ma li c’era altro, c’era il consolidamento della scena, intendo la scena formata dalla gente che ha capito il nostro invito ed è accorsa fiera di esserci e dare il proprio contributo. Ho visto gente di ogni età , i b boyz e b girlz giovanissimi, quello mi ha infuocato veramente, la massa di gente unita per l’ Hip Hop.

Qual era il senso di questa serata, oltre alla ricorrenza dei 40 anni di cultura hip hop?
Skizo Offrire una alternativa valida e culturalmente appropriata e mi pare che la popolazione abbia recepito e dimostrato perfettamente, con l’affluenza, l’input lanciato. In primis c’era la volonta’ di dare la possibilita’ alle persone di confrontarsi con una realta’ inconfutabile, vivente, come quella di Kool Herc che ha dimostrato una lucidita’ immensa e trasferito sugli intervenuti un grosso quantitativo di energia positiva.

Yared Era, appunto, consolidare la Fondazione Hip Hop Italiana e ricongiungerla a quella mondiale tramite il Padre dell’ Hip Hop, oltre alla presenza di tutta la gente o gran parte della gente della scena Italiana Unita.

Qual è lo stato di salute dell’hip hop nel 2013 a livello mondiale? E in Italia, invece, come stanno le cose?
Skizo Non penso di poter darti una diagnosi dello stato attuale delle cose a livello globale,il movimento e’ in continua evoluzione,di sicuro da una mia analisi si percepisce a livello mondiale una grossa presa di coscienza dello stato delle cose e sempre piu gli eventi sono affiancati da discussioni, incontri, conferenze, segno della sete delle persone di capire. La conoscenza va di pari passo alla liberta’ di scegliere e mi auspico un numero sempre piu’ ampio di persone che sapranno preservare, studiare e ampliare questa nostra cultura.

Yared L’Hip Hop quello vero a livello mondiale sta messo bene vedi la Duck Down records, la Pro Era, Dam Funk e Snoopzilla, Funk Volume, Doom, Stones Throw Records o altre realtà come J Rocc dei Beat Junkies, Q Bert.. i b boyz stanno avanti in tutto il mondo dall’ America all’ Asia, all’ Europa, ora pure l ‘ Africa è entrata in competizioni internazionali, per quanto riguarda l aerosol li c’è gente avanti in tutto il mondo da qui a NY.
Pero’ c’è il rap quello proposto dai media che è distruttivo e si sta autodistruggendo da sé, se vedete la gente si sta allontanando da questo fenomeno, in US si sta tornando a un suono quasi anni ’90 per avere un feedback dal pubblico, ma li il pubblico Hip Hop non segue più i media, sono scene diverse, si incontrano quando uno della vera si vende a loro è lì l’unico momento d’ incontro tra l’ Hiip Hop ed il rap da classifica o quando dei b boyz appaiono sui palchi dei tour delle star, ma restano commistioni, è gente che passa d’ altra parte. Io credo che già da questo Agosto si è visto a NY la risposta che ha avuto il Dj Kool Herc 40th Hip Hop Anniversary: era imballata Central Park e ha creato un nuovo tipo di impatto per tutti quelli che non avevano visto la nascita dell’Hip Hop e capito che era una vera jam. Al Be there or be square a Milano si è ripresentato questo tipo di approccio spirituale sociale che portera’ alla vita mille altre situazioni già nei giorni seguenti alla jam. Milano, Bolo e altre zone.. si sono create situazioni di jam è questo è solo uno degli aspetti del vero hip hop, per non parlare delle azioni dei writers e dei b boyz: questo differenzia l’ hip hop dal rap di oggi, nell’ hip hop si fa tutto per la cultura non per il denaro, che è cosa importante ma non deve essere primo fattore di partenza o d’ arrivo.
Per quanto riguarda l’ Italia, fa parte dello stesso discorso globale perchè stiamo combattendo con un problema globale imposto da industrie che controllano il mercato globale, ma qui come in USA o nel resto del mondo, internet e reti di distribuzioni indipendenti rendono l’hip hop più vivo che mai, è solo da cercare.. a volte qualche emittente radio o tv dà spazio, altre volte bisogna cercare nell’ underground che è il vero habitat dell’ hip hop. Non che un fatto di vero hip hop non possa uscire dall’ underground e diventare un fatto famoso pure al di fuori dell’ underground ma deve nascere nell’ underground per essere hip hop. Qualsiasi sia l’ elemento o disciplina che fate, deve essere reale con studio e credibilità, in Italia io vedo buone uscite indipendenti e ottimi dj’s vincono campionati nazionali e internazionali, crew riconosciute ovunque, dalle crew di aerosol art o singoli tipo Dado che è in Tst, Fx, e riconosciuto da P.H.A.S.E. 2 e Vulcan,e come lui ce ne sono altri, o Alien Army riconosciuta con titoli mondiali ed internazionali, noi siamo riconosciuti da Dj Kool Herc, Wu-Tang, R.A. The Rugged Man, rappresentiamo la Hit Squad in Italia, dagli EPMD, da Donald D che abbiamo anche prodotto pure, i Rhymes Syndacate e la lista è lunga. MOP, CNN e tanti ancora e come noi altri, quindi a parere mio stiamo messi bene, abbiamo svariati campioni mondiali o vice campioni in molte discipline, il più è che voi dei media fate arrivare queste info al pubblico e non che c’ arrivano solo tramite Italia Hip Hop Foundation: sta in voi quindi informare le persone in modo corretto, seguendo una linea unica con noi della fondazione di qui e del mondo.

Mi piacerebbe sapere come vi siete avvicinati all’hip hop. Cosa vi colpì inizialmente? Cosa avete trovato nell’hip hop che non era presente altrove? Qual era lo scenario nel quale vi muovevate? Qual è il primo ricordo hip hop che avete? Potrebbe essere un pezzo su un treno, un rima di qualcuno o uno scratch su un canzone..
Skizo Io sono stato costruito per questa cosa e ho modellato il mio lato artistico giorno per giorno dando un solido contributo quotidianamente, nulla in particolare mi ha colpito….non c’è un film o un particolare feticcio..io fui attratto dalla potenza del gesto nella sua semplicità, gli scratch, le canzoni, i treni vennero dopo …per i primi anni ho solo respirato la potenza della cosa che avevo scoperto disinteressandomi del resto.

Yared Il primo ricordo mio è : arrivo a Fiumicino e vedo la mano di un agente donna dell’ immigrazione e mi porta via da mia madre, sentivo in aeroporto delle canzoni nell’ aria.. dopo quando ci siamo stabilizzati a Roma ricordo che sentii di nuovo quelle canzoni.. erano canzoni di George Benson e poi Diana Ross che passavano sempre in radio, e un’ altra immagine sono io che gioco e mio fratello pompa GrandMaster Flash o Michael Jackson nel ghetto blaster e fa electric boogie e io che cerco di imparare  imitandolo. Questi i miei primi ricordi ma se vuoi sapere che mi flashò a fare l’ MC fu un live visto in tv, il Tube Live che Videomusic dava nel weekend e c’eran sempre dei fatti Hip hop. Beh, lì ho visto JMJ e Run DMC e non ho capito più nulla.. e i Public Enemy, Rakim, BDP, NWA, De La Soul, EPMD. Il loro messaggio era così vero e parlava di me. Nell’hip hop ho trovato qualcuno che parlava di me ed un suono che mi faceva stare bene.. parlavano di me, proprio di me, senza denigrarmi, ispirandomi e rendendomi una persona spiritualmente più innalzata e felice di essere sé stessa. Lo scenario mio fu incontrare dopo anni di scuola, mio frate Aman, uno dei primi B Boyz di Bolo ed i Puffi Crew di B Boyz di Bolo, incontrare Galante che faceva le stesse mie scuole, fare tag in giro per il quartiere con Gambino e da li ci siamo conosciuti, ed abbiamo realizzato che c’era altra gente di un giro diverso dal nostro, facevano fatti nei club, nelle disco di allora, mentre Dj Fabri faceva cose nei Cso. Un nostro amico, Tommy uno skater del FCE, ci portò dove abitava all’ Isola Nel Kantiere e li cominciammo a fare le prime jam nei Cso: era tutto molto spontaneo, onesto e indipendente. 

Sempre per quanto riguarda voi due, cosa vi ha lasciato in dono l’hip hop e come vi ha cambiato in quanto persone?
Skizo Io mi preoccupo forse di più di cosa ho lasciato io in dono all’ hiphop ogni giorno e sembra non bastarmi mai: ecco perchè continuo a pagare il prezzo di averlo scoperto, migliorandomi come artista e prima come uomo.

Yared A me ha lasciato tanta dignità ed un modo di vivere e vedere le cose.. poesia, tanta poesia e melodia universale. Amore ….. e un metodo, tecniche per fare questa arte.

Quali sono le prossime iniziative del gruppo Italia Hip Hop Foundation?
Skizo Stiamo decidendo come muoverci sul territorio per organizzare nelle parti d’Italia più difficili da raggiungere degli eventi che diano la possibilita’ a tutti di fruire di eventi come il Be there or Be Square; proseguire con la nostra piattaforma su web che dà comunque un grosso aiuto a chi si approccia per la prima volta a questo movimento.

Yared creare consapevolezza e dare la vera versione di hip hop che Dj Kool Herc ha inventato. Fare quello che lui c’ha detto di fare: il vero hip hop senza vendersi mai, e noi obbediamo.

A volte, partecipando alle discussioni del gruppo Italia Hip Hop Foundation, al quale sono iscritto, ho avuto l’impressione che, nel tentativo di diffondere la tradizione nella sua forma più pura possibile, si perda di vista un altro obiettivo, che è (o dovrebbe essere), quello di arrivare a più persone possibili. Non temete l’effetto nicchia? Come se ne esce?
Skizo La massa serve a creare confusione, che peraltro regnava da tempo in Italia…preferisco un nucleo solido, conscio, con basi reali e con motivazioni precise. La massa ha aiutato la gente a distogliersi dal punto e dal motivo, allontanando sempre di piu’ la meta.

Yared Non credo sia il nostro caso, perchè l’ hip hop non è per tutti ma per chi lo cerca, vedi.. lì dove si cerca di creare attrattiva per un fenomeno lo si uccide, l’ hip hop è vivo da sé, la gente va educata sui pezzi del puzzle a livello storico, nazionale e internazionale e lì dove noi stessi abbiamo lacune può succedere che qualcuno nel gruppo magari ce le colmi. Vedi noi non abbiamo cercato gente per il gruppo Italia Hip Hop Foundation è la gente chiede di esserne parte perchè il resto è tutto pompato, noi no, noi siamo lì presenti e seri con disciplina e certezze, ci sono state trasmesse dagli architetti e dai nostri vissuti, già stare assieme lì io, Skizo, Ice One.. ci siamo dati dei ruoli e siamo molto seri in questo, la stessa cosa è successa per l’evento del 6 dicembre che vede altri elementi (come Double Drop) nella sua creazione, ed il Leo che ha creduto e dico creduto perchè è stato proposto a più realtà italiane e loro sono stati gli unici a crederci, questo va detto. E’ stato grazie all’ottimo lavoro di Tommy Tumble e Double Drop, con noi Ihhf e Club Banger Booking: pure lì la gente per buona parte della promozione ha fatto da sé, tanto sentiva l’evento, è stato un passa parola, non abbiamo stressato nessuno con l’evento, è stata una presa di posizione popolare nella comunità hip hop italiana, quindi io non temo l’effetto nicchia, e se accadesse, è sempre bene partire da una base che ha capito il fatto e poi è pronta a diffondere quello che ha capito, perchè come detto prima, in futuro voi dovrete continuare la tradizione cominciando da ora.

Questa rinnovata esposizione mediatica di cui gode da qualche anno il rap in Italia non ha anche effetti positivi?
Skizo Se parli della spazzatura che radio format e video propongono, non hanno più a che vedere nulla con l’hip hop e farebbero molto meglio a cercarsi contenitori/generi a loro più congeniali e meno ostici…tengo comunque a chiarire che non esiste nessuna chiusura da parte nostra verso i media qualora si pongano in maniera costruttiva dandoci lo spazio che ci compete e trattando la questione con il dovuto rispetto, e nella occasione del 6 abbiamo avuto qualche dimostrazione positiva in questo senso.

Yared Io ho visto sto fatto più volte nella storia della scena italiana, e non è mai positivo quando un movimento culturale viene scimmiottato da pseudo artisti major e dai media. Ti dico questo: quando ci fu l’ondata di hip hop sul finire degli anni ’90 e poi all’inizio dei duemila, c’era un fatto globale di hip hop serio, tipo nei metà ’90 molto fu che l’hip hop era ovunque con ottimi prodotti.. Dre, Snoop, Wu Tang, Mobb Deep, Fugees, B.I.G. e infine Pac e allora a noi arrivò un’ ondata seria, pure mediatica, che portò nuova linfa: da li in poi Eminem, 8 Miles, hanno portato altra linfa positiva per le battle.. i giovani non avevano mai vissuto una vera jam, ma ora pure quello arriva dagli USA, è marcio pesante a livello di mainstream, quindi a noi arriva già un messaggio corrotto: in più il mainstream italiano non ha mai creato un artista hip hop serio, non uno, ha comprato artisti dall’ underground per trasformarli in commerciali, fino ad arrivare al pop, ma non ha mai investito nella scena o nelle etichette hip hop indipendenti come accade nel resto del mondo dove le major sono costrette a distribuire l indipendente per non perdere almeno l’introito di distribuzione visto che i loro prodotti non sono ascoltati. Se vai in USA o in Uk, molti non sentono radio e non vedono musica in tv, la loro musica la comprano da internet, sia il prodotto fisico che quello digitale, e non seguono più radio o tv: qui lo stesso accade per i giovanissimi che sanno più di quello che voi credete e sono stanchi. Vedi, ora voi siete tutti su Kendrick Lamar, io lo conosco da anni e ho smesso di seguire i suoi fatti ora, da quando è nel mainstream per le scelte che ha fatto, ma i primi album indipendenti sono ottimi: me quella è l’essenza di Kendrick, ora che ha successo, che è una star.. ecco, dobbiamo muoverci da questa meta fasulla, imposta dall’industria, della fama e della trasformazione in pop star, noi siamo fratelli e sorelle tra noi, non star, non re umani, l’arte dell’ hip hop deve splendere, non il singolo e, sopratutto, non il crossover: un conto è sperimentare ma vendere o fingere il funk non va bene non è hip hop. Non è hip hop cercare solo il profitto, è giusto essere ricompensati, ma non sfruttare la cultura hip hop per un fabbisogno unicamente personale, hip hop resta colletività, Unità, Pace, Amore nelle Arti emovimento filosofico vivente in continuo sviluppo.

Avete avuto spesso posizioni molto critiche nei confronti di certa scena rap italiana. Tu Skizo, ad esempio, nell’intervista rilasciata a Panorama parli di “guerra”, in quella a “The flow” parli di “grande truffa dell’hip hop”. Chi è il nemico di questa guerra? Qual è la grande truffa dell’hip hop? Prima invece le cose andavano bene? In caso di risposta affermativa a quest’ultima domanda, qual è stato il punto di rottura? Dove lo individuate?
Skizo Non vorrei spendere troppe parole su argomenti spazzatura, parto dalla fine… non c’è mai stato un punto di rottura in quanto col 90 per cento non abbiamo mai fatto neanche un km di strada assieme…dall’inizio…alla fine…esiste poi un 10 per cento di artisti che hanno deliberatamente deciso di “abbracciare” generi differenti…cercando però di mantenere i piedi in due scarpe per mantenere una sorta di credibilità di strada….a loro chiediamo di schiarirsi le idee o di continuare per la loro…truffa-bugia…ecco questo e’ il nemico se tu lo vuoi vedere tale..io lo vedo sempre più sfocato anzi vedo che il vaso di Pandora e’ stato ampiamente scoperchiato e la gente ha capito…e saprà fare le proprie scelte e supportare quello che riterranno opportuno.

Yared La guerra (non è un termine che mi piace, il conflitto è meglio perchè io non sono un guerriero) è contro chi vuole uccidere l’ innocenza della spiritualità e la voce del movimento che resta la gente il popolo, chi vuole uccidere e riscrivere l’ hip hop che è amore.
La grande truffa è verso chi ha ucciso per un periodo l’ indipendenza dell’ hip hop e prova a trasformarlo in pop da major con messaggio spirituale nullo e totalmente infertile, non creativo.
Sì, all’ inizio c’ eravamo noi nella scena hip hop, non i produttori del mainstrean, non i capi redattori che si improvvisano art director o esecutivi o esperti di hip hop e che, invece, non sanno manco la storia della loro scena e offendono, cercando di distruggere l’hip hop con le loro riviste dai ’90 fino ad ora, che controllano sta marea di finte etichette indipendenti che in realtà sono sonde (finte indipendenti controllate da major), tutte le sonde che fanno? Che creano ? Dov’è il messaggio di Koll Herc in questo???? Dov’è l’ amore per l’ hip hop e per la gente???
Te lo dico io, non c’è, non esiste perchè è un fottuto business e basta, il loro è senza amore, senza creatività, con un messaggio malvagio, corrotto e sterile. Io torno da un lungo viaggio, ho visto Vajor, Vulcano e Cardassia per tornare sulla terra e vedere che hanno tolto lo stile allo stile per un fattore monetario!! 
Il nemico sono tutti quelli che non accettano la vera forma ed essenza dell’ hip hop. Io chiedo a te che vuoi occultare e cambiare, colonizzare l’ hip hop: perchè vuoi cambiare qualcosa che è vivo? Dovrebbe essere vietato, se domani la lirica viene invasa da ciarlatani che commercializzano il fenomeno li fermano, non lasciano accadere questo: Dj Kool Herc ha dato a noi il compito di fermare tutto quello è falso hip hop e rimettere le cose al loro posto. 

Negli anni ’90 c’era probabilmente un approccio diverso, che consisteva nel provare a confrontarsi con tutte e quattro le discipline. Adesso, probabilmente, non è più così. Qual è il ruolo di questo cambio di approccio nello stato di salute dell’hip hop?
Skizo Se non studi non ti nasce l’esigenza di confrontarti con i diversi aspetti: anche oggi io ho il piacere di vedere nuove leve che sviluppano skills in diversi ambiti…

Yared Se intendi per la nostra scena, nella vera scena hip hop è ancora così, ne abbiamo avuto una prova il 6, c’erano tutti gli elementi tradizionali, più tutti i nuovi, cioè voi media assassin della stampa ed i registi hip hop, in più c’era gente seria a fare il beatbox, altro elemento non alla luce come gli altri 4 tradizionali, ma un elemento vero e proprio della cultura hip hop, quindi ora è molto piu avanzata xche ci sono nuovi elementi che bussano alla porta per essere riconosciuti a livello ufficiale e altri  che sono appena stati riconosciuti,  quindi puoi vedere il processo è continuo ed in crescendo.. Kool Herc  mi faceva vedere un elemento che è ormai parte dell’ hip hop da tempo e lui al 40th HIP HOP anniversary a Central Park NY  l’haa portato sul palco: lo street workout, gente che fa fatti estremi, esercizi fisici in contesto urbano, non in palestra, usano le strutture urbane  (questo perchè disciplina dei posti più poveri d’ America) e si è creata una palestra col degrado urbano dei dinosauri,  intendo le strutture edificio ghettizanti  delle zone popolari. Hanno trasformato in una palestra a cielo aperto con discipline e regole e tecniche che fanno invidia ai più grandi ginnasti, che però, a differenza di questi, lo fanno pagati in strutture costose dagli sponsor, invece lo street workout e per passione, è  un’ arte e fa molto bene al corpo: è un disciplina nata nelle metropoli americane, il movimento è infermabile.  

Questa serata rappresenta un nuovo punto di partenza? Come si riparte da qui?

Skizo Carichi, consapevoli, a testa alta…e se ognuno riuscirà a conservare quella felicita’ trasmessa il 6 dicembre, molte bugie si scioglieranno come neve al sole.

HIP HOP AND WE DON’T STOP.

SKIZO AKA BADNEWZ4U2DAY

Yared Sì è un nuovo punto di partenza per tanti, per i giovanissimi che non avevano mai visto una jam: hanno visto che non sono le tristi battle di finti mcs in tv le jam, ma sono unione di tutti, di tutta la scena, dove il cypher è vivo e non si muove non si rompe mai. L’hip hop è amore divino, il cypher è un cerchio che si rafforza nel suo centro, non ha inizio, non ha fine, non ha divisioni, è una porta temporale dove io ne sono parte attiva…( Gatekeeper… Reale in Poesia per Sempre…)

Il 6 dicembre resterà per sempre nella storia dell’hip hop perchè eravamo tutti uniti ed il Padre dell’hip hop ci è venuto ad insegnare e rafforzare il legame che ci lega alla sua legacy sin dal passato, nello stesso giorno in cui Mandela ci saluta e il Padre dell’hip hop gli rende omaggio dal pomeriggio alla mattina seguente nella jam con tutti noi: eravamo in tanti sul palco e nell’ evento e tanta tanta gente da tutta Italia, questo è irripetibile, questo è un marchio indelebile nella storia del Movimento, similitudini di messaggi e vite si intrecciano con le nostre realtà perchè fanno parte di nostre realtà da sempre, e quel giorno si sono fuse in un unico messaggio di bene, nulla accade per caso.

Si continua seguendo Italia Hip Hop Foundation perchè a noi Herc ha dato il compito di continuare a fare vero hip hop per la gente e ci puoi scommettere che noi faremo quel che dice il maestro.

Se volete essere in Italia Hip Hop Foundation, quella è casa vostra, ma ricordo a tutti la casa va tenuta sempre pulita e chi sporca o ruba da casa dell’ hip hop non è il benvenuto.
S
ono benvenuti i giovanissimi e chi vuole imparare o condividere conoscenza e non promuoversi, ma crescere di livello spirituale, filosofico e artistico assieme come unica unita’ per la scena hip hop in Italia. Seguiteci.
Pace al re vero, pace alla terra.

 

 

Pagina Facebook Italia Hip Hop Foundation:https://www.facebook.com/groups/italiahiphopfoundation/ 
Trailer dell’evento: http://www.youtube.com/watch?v=keXVZd_-yjM