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Run 2 Glory



Domani 1 marzo al Leoncavallo, Massive Eventi propone una serata gloriosa in cui 18 MC’s si sfideranno uno contro uno in una battaglia di freestyle, puntando a ritrovare il valore artistico della sfida: “Run 2 Glory”.

Il party proposto per riportare in auge lo spirito originale della battle freestyle, ha chiamato MC’s da tutta Italia appartenenti all’undergound così come al mainstream, per far sì che si sfidino creando un’atmosfera carica di competizione e qualità.

Alla giuria presenzieranno tre ospiti d’onore: Danno, Esa e Maury B, che oltre a porre il loro verdetto definitivo su coloro che proporranno le loro rime, si esibiranno in una breve live performance.

Inoltre l’hosting della serata sarà affidato ad Ensi, che gestirà la battle, mentre i piatti saranno proprietà esclusiva di DJ 2P.

Per capire meglio cosa significa “freestyle” in un momento come questo, in cui l’hip hop si sta divulgando in maniera così massiccia, così tanto da perdere talvolta la concezione delle proprie radici, ho posto qualche domanda ai Jedi Masters che faranno da giudici a “Run 2 Glory”.

ANYA Comʼè cambiato lo stile delle battle di una ventina dʼanni fa rispetto a quelle attuali?

DANNO Vent’anni fa non c’erano sfide organizzate, se ci si sfidava era per divertimento o per via di uno scazzo vero, erano sfide più ingenue forse ma anche più genuine..

ESA Prima ci si scannava per la gloria .. ora è un lavoro.

MAURY B Innanzittuto un saluto a tutti i lettori! Il livello tecnico credo sia cambiato decisamente anche perché soprattutto bisogna dire che appunto, come dici tu,a quei tempi a volte le battle non erano preparate o organizzate ma “succedevano a caso”, all’improvviso; cioè, magari andavi in una città che si riteneva “rivale” o comunque di alto livello. Ad esempio, ricordo Bologna in cui c’erano MC’s che avevano già uno stile evoluto e stiloso, quindi appena arrivati sul posto si sapeva che da un momento all’altro poteva “scattare la sfida”. Ecco, il termine di differenza più appropriato da quell’epoca ad oggi è questo: “sfida”, “confronto”. Un po’ come la vecchia tradizione dei b-boys nel cerchio: lo spirito era quello. A noi è capitato. Ricordo una serata al “Livello 57” in cui ci è capitato di “attaccarci” con i Camels che all’epoca erano, diciamo, tra i top level in rima sia freestyle che testi; quindi chiaramente noi quando giravamo con i Gatekeepaz, c’era questa sorta di competizione non scritta, ma che si sentiva nell’aria e ci si doveva “affrontare”. Però era una questione di “Rispetto”, perché si sapeva che dall’altra parte c’era un buono stile, quindi per stare al passo bisognava affrontarsi. Chiaro, era una cosa amichevole; nel senso che non ci si attaccava direttamente, ma durante il freestyle magari si faceva qualche rima che “alludeva” ad una probabile risposta o provocazione. In ogni caso quindi, appunto il livello più che tecnico virtuoso, cioè di elaborazione ed evoluzione stilistica, come ad esempio le punchline (che oggi in molti portano “da casa”) a quei tempi era una cosa più “istintiva”, di difesa o di attacco, ma una cosa che veniva più dal “cuore” o “dall’anima”, piuttosto che prettamente dalla testa e quindi ragionate, studiate, o addirittura preparate. Chiaro, probabilmente il livello tecnico era magari più basso come “elaborazione tecnico stilistica”. Eravamo più, come dire, “rudimentali”, agli antipodi; anche perché non avevamo stili, percorsi, esempi da seguire; internet non esisteva ancora per poter vedere (come adesso) tutti gli stili e gli mc’s migliori o preferiti dai quali prendere esempio, quindi le cose abbiamo dovuto “inventarcele”, gettando però così le basi di ciò che oggi è diventata questa “disciplina”, ok?

ANYA Il livello qualitativo, di tecnica e di stile dei partecipanti è rimasto invariato?

DANNO No ora sono molto più bravi a fare le punchline e a distruggere l’avversario, però noi avevamo un sacco di fantasia in più…

ANYA Qualʼè la battle alla quale hai partecipato, che ricordi più nitidamente?

DANNO Ovviamente il “2 The Beat”… Ma anche un paio di sfide improvvisate con Esa o con Cenzou o con Moddi rimarranno per sempre fra i miei ricordi piu’ belli…

ESA Quando mi ha sfidato Yared dei Cammelli al Juice del 96, penso.

MAURY B Be’ come in molti sanno la battle che più mi è rimasta nella mente, come anche nell’immaginario di molti real italian HH followers è stata senza dubbio, quella dell’“Hip Hop Village” nel 1995. Lì, sono arrivato in finale con Tormento ed è finita come è finita. Però conservo ancora sempre un ottimo ricordo: una situazione pesante da gestire, ma che ancora a pensarci mi emoziona. A volte un po’ quasi mi vergogno, perché devo dire che sono stato abbastanza tamarro, spavaldo e territoriale… Del tipo: a casa mia non esiste che nessuno viene a battermi; qui io sono il numero uno e comando io! Hahaha, pensa te che mentalità girava all’epoca. Però allora era veramente un po’ così. In palio, oltre che una semplice vincita, di un modesto premio materiale, c’era “l’onore” della propria città da difendere e portare in alto, le palle, l’orgoglio, la tradizione, lo stile… Ma se ce’ un rapper col quale mi sono diverse volte sentito e messo in competizione (confronto e sfida), il mio eterno rivale diciamo è sempre stato (all’epoca il grande rapper/freestyler): Neffa. Al tempo era uno tra i migliori, se non il migliore, ma io non ero da meno ed essendo più giovane, mi sentivo comunque tirato in mezzo e in competizione per far capire a lui e anche a tutti gli altri, che anch’io ero forte e mi difendevo bene al microfono pur essendo forse magari più sottovalutato e meno “blasonato” di lui. Sicché, una volta ad una jam (mi sembra sia stata “Jiuce 1996 Ancona”),io ero nella chyper, aspettando il mio turno; dovevo entrare dopo di lui, quindi fremevo per prendere quel cazzo di microfono bollente e farlo esplodere giusto appunto subito dopo di lui, facendo notare a tutti la differenza e la superiorità di stile nelle rime, nella disciplina, nonché la fame che avevo nell’affermarmi, essendo nella posizione di “outsider”. Al che, lui vedendomi così leggermente in ansia frenetica, fece l’errore, il passo falso di sbagliare apposta il mio nome, tipo per sbeffeggiarmi, chiamandomi (pavoneggiandosi e forse con l’intenzione di umiliarmi o semplice leggerezza) “Mario B”. A quel punto, una volta preso il microfono ho dovuto dimostrare a lui e a tutti che con me non si scherzava: nessuno mi prendeva per il culo, facendo l’arrogante o il superiore. Quindi dando un saggio del mio stile, tirando fuori il mio meglio, ho voluto sottolineare che “non era superiore a me”, anzi…. Inoltre, avevo ancora più il coltello tra i denti, perché quella notte, mentre loro, i “vip” avevano dormito comodi in hotel, noi avevamo piazzato la tenda proprio all’interno del salone in cui si svolgeva la festa (tipo punk a bestia). Ma ci piaceva così. Eravamo io e mio fratello Psyko Killa. Non ti dico quante risate, che divertimento, che ricordi fantastici che ho… Forse ad oggi capisco che il bello era proprio quello: partire per una jam, con una cazzo di tendina canadese e rimanerci anche 3/4 giorni magari, spesso con pochissimi soldi in tasca. Lo spirito che portavamo dentro di noi era come un diamante grezzo che risplendeva maggiormente in casi estremi di sopravvivenza. Conservo ricordi eternamente bellissimi, unici ed irripetibili. Appunto, come dico nella strofa del “Suono Originale” con Bassi e Shocca in “Musica Che Non Si Tocca”: “La mia voce suona ancora spingo stili a vita… Io sono Maury B, Next Dee… Gatekeepaz…”

ANYA Cʼè stato un rapper in particolare con cui hai fatto freestyle, che è stato particolarmente forte, da essere ricordato al primo posto in unʼipotetica classifica di freestyler?

DANNO Be’, ho avuto l’onore di fare freestyle sul palco con gente come Deda e Neffa che erano vere macchine da freestyle, erano i numeri uno, ma forse il livello piu’ assurdo e visionario di freestyle al tempo l’ho ascoltato da Gruff

ESA Secondo me il più potente che ho visto era Maury B al Regio nel 1991.

ANYA Pensi che ad oggi, il freestyle si sia un poʼ perso tra i rappers? Cioè, che si prediliga la composizione di rime studiate piuttosto che lʼimprovvisazione?

DANNO Non lo so, non frequento troppi rappers.

ESA Ma, penso che scritto o meno è bello se il rap porta una carica positiva e cultura, prima di tutto…

MAURY B Sì, decisamente oggi la mentalità è più da tecnicisti, piuttosto che da “improvvisatori”, tranne in alcuni casi in cui qualche Mc non proponga tutte e due le versioni: un po’ come Ensi, il quale evidentemente, agli occhi di tutti, porta un livello tecnico di buona riuscita, ma anche un intrattenimento naturale, innato, spontaneo; ti fa capire che comunque sta improvvisando, mettendoci all’interno dei freestyle, degli elementi che si riconducono effettivamente a ciò che sta vivendo/accadendo in quel preciso momento, situazione, occasione. Quindi un plauso va di rigore a lui. Non per niente ad oggi, ha ottenuto la nomina e i titoli conquistati, forse probabilmente perché diciamo “conserva e porta avanti” quegli elementi del passato del quale ti parlavo prima, riconducibili anche a come insegnava Soul Boy; ossia “Rappin with the Eyes”. Probabilmente ha imparato, custodito e conservato anche qualcosa di noi vecchi (e lo dico con orgoglio). Un altro, che spicca con queste doti, (e sicuramente è lo specialista) è: Mirko Kiave. Anche lui porta un esempio di freestyle di alto livello tecnico, dato da allenamento e studio, ma senza mai tralasciare quello spazio più rudimental. Allo stesso modo c’è Clementino.
Ad oggi è vero, in generale, si porta molto più tecnicismo e costruzione da cameretta che improvvisazione istantanea, spontanea, ma non sarebbe un male. Bisognerebbe solo sempre unire le due visioni: mai tralasciare la spontaneità, l’attimo presente con la tecnica pre impostata. Questo potrebbe essere il connubio perfetto tra “passato e presente”, appunto per costruire un “prossimo futuro”, ok?

ANYA Hai mai partecipato come giudice ad una battle freestyle in cui per la prima volta hai visto qualcuno, lo hai valutato e dopo poco è emerso dallʼunderground?

ESA Direi Mezzosangue con il “Captain Futuro Rap Contest” di 2 anni fa…

MAURY B Sì, ad esempio, uno degli ultimi che ricordo è stato Rancore, il quale ha partecipato all’edizione del “Tecniche Perfette”. Credo sia stato nel 2011, arrivando in finale contro Nazo. Ricordo che prima di quell’occasione non era ancora “emerso” al pubblico con CD e cose di questo genere, ma si parlava già bene di lui. Ricordo che stava nell’ombra prima di disputare la finale, ma una volta arrivato il suo turno sul palco al microfono, ha dimostrato di essere poi già quel bravo giovane qual è diventato di lì a poco dopo, facendo uscire un buon disco e affermandosi ad un pubblico numeroso. E’ stato apprezzato e seguito, facendo anche non pochi concerti dal vivo in seguito. Tra l’altro, in quell’occasione, Rancore fece una buona esecuzione, ma ricordo che Nazo era indemoniato, tipo modalità “superceyenne”, praticamente in stato di grazia e, come dire, imbattibile. Infatti abbiamo dovuto dare la vittoria a lui, a Nazo. Quella sera in più, vinceva la finale il Lazio e quindi Rancore (da romano qual’è), giocava in casa; mentre Nazo da napoletano veniva da fuori. Quindi chiaramente molti del pubblico locale spingevano per Rancore, ma chiaramente noi della giuria “tecnica” eravamo pienamente d’accordo sulla superiorità evidente di Nazo. A parte questo però, di lì a poco Rancore sarebbe uscito con il suo CD, facendo quel salto di qualità che gli spettava, affermandosi a livello nazionale. Questo è l’esempio che meglio ricordo in questo ultimo periodo!

ANYA Quali sono le qualità tecniche che un freestylers dovrebbe seguire per essere reputato tale al 100%?

ESA Possibilmente iniziare, fare e finire seguendo la musica e aggiungendo dei bei messaggi per la gente…

MAURY B Dunque, qui andiamo sul personale, quindi vi posso dire quali sono le qualità, ossia le skills che “secondo il mio punto di vista” dovrebbe avere un ottimo Freestyler, in modo da essere completo al 100%! Allora le doti sul quale lavorare sono varie e differenti le enumero, ma non per ordine di importanza (perché tutte le qualità sono fondamentali allo stesso livello): 1- Il vocabolario di conoscenza letterale, cioè spaziare e variare tra le parole, più adatte, più appropriate; anche per dare modo di interesse a chi ascolta, rendendosi appunto completi, vari, piacevoli ed interessanti all’ascolto. 2- Il tanto blasonato flow, cioè la musicalità della propria voce sulla musica, tenendo conto che oltre che andare a tempo, è cosa molto interessante e notevole andare “nel tempo”, dentro il tempo, insieme al tempo, intonato nel tempo… Ricordo sempre questo: “Musica e versi sono in perfetta sintonia”, come detto in tempi lontani da noi Next Diffusion nel lontano 1995 nel disco “Dritto da Cuore”. Il flow comprende anche l’intonazione, cioè la tonalità (anche quella è soggettiva e personale, nonostante il fatto che alcuni risultano migliori rispetto ad altri, perché hanno una voce più stilosa particolare, unica). 3- La capacità nello sviluppare, seguire, approfondire un tema preciso; l’abilità nello spaziare intorno all’argomento scelto o proposto che sia. Cioè, la dote nel proporre la completezza e la varietà di trattare un’argomentazione. 4- La caparbietà nella sfida, ossia le tecniche di confronto, che possono essere l’abilità nello spiazzare l’avversario, rigirando a proprio favore la rime, portate come attacco dallo sfidante; la prontezza, l’attenzione, l’essere sempre “pronti ed attenti” a qualsiasi avvenimento o attacco; la capacità stessa di un attacco, calcolando anche sempre dove potrebbe portare lo sfidante con le rime proposte, tenendo anche sempre in mente che le cose possono anche benissimo essere girate dall’avversario contro voi stessi. Una brava ad adottare questa tecnica credo sia Mc Nill. Avendo assistito ed essendo stato in giuria a non poche battle nelle quali diversi mc’s erano convinti di schiacciarla ed offenderla per il fatto che è una donna, ho visto con molta sorpresa (e sfortuna per i malcapitati), che proprio il fatto di essere donna, lo ha spesso sfruttato e rigirato letalmente a proprio favore, e ho assistito a delle vere e proprie umiliazioni del disattento “maschietto”… Mamma mia! In alcuni casi ho assistito a dei veri e propri “suicidi”: ne ho viste veramente delle belle! 5- Da non sottovalutare la presenza sul palco, la capacita’ di tenere lo spazio ed intrattenere il pubblico che comunque sta assistendo ad un’esibizione “live”, che comprende anche la gestualità, l’interpretazione della parole dette con l’espressione corporea, ricordandosi sempre che il pubblico spesso e volentieri ha piacere di essere coinvolto. Quindi è importante intrattenere la gente, facendola sentire sempre e comunque “parte integrante dello show”. Ecco, queste mi sembrano un po’ alcune delle qualità fondamentali per essere considerati dei “buoni Freestyler”, soprattutto Originali, unici, particolari… E allora ci vediamo domani… RUN 2 GLORY!!!

Ringrazio per la collaborazione Massive Eventi e i tre giudici per le illuminanti risposte.

Per ulteriori info riguardo all’evento, cliccate QUI.