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Tannen Records, l’intervista!



 

La ristampa di Odio Pieno, imperdibile esordio dei romani Colle Der Fomento, da parte dell’etichetta Tannen Records, è stato un piccolo caso discografico: 1000 copie, tutte quelle previste, polverizzate a forza di preorder in meno di 24 ore.

Niente male. Niente male davvero.

All’alba del Record Store Day (che si festeggia domani 19 aprile in molti negozi di dischi) quale migliore occasione per scambiare due chiacchiere col responsabile di quell’etichetta? C’è ancora spazio per altre ristampe rappuse? Il RSD aiuta le etichette o è solo una grandiosa operazione di marketing? E, soprattutto, potreste ristampare anche Scienza Doppia H, please?

Complimenti per i risultati ottenuti con la ristampa di “Odio Pieno”. L’edizione limitata è andata esaurita in 24 ore. Vi aspettavate una risposta del genere?

Inizialmente avevamo preso accordi con Irma Records per la pubblicazione di solo 500 copie del doppio vinile dei Colle Der Fomento. Da quando abbiamo iniziato la serie di ristampe non abbiamo mai sforato la tiratura di 500. Immaginavamo un grosso interesse attorno a questa pubblicazione ma non pensavamo potesse vendere così tanto e soprattutto in così poco tempo. Appena pubblicata la copertina sul nostro store, prima ancora di inviare il comunicato ufficiale e di pubblicizzare la notizia sui social network, sono arrivati tantissimi preorder. Abbiamo quindi concordato con Irma Records di duplicare la tiratura preventivata arrivando a 1000 vinili numerati a mano, lasciando comunque ancora molte persone a bocca asciutta…

 

Ci sarà un’ulteriore ristampa del disco?

Non lo escludo. Eventualmente la ristampa non sarà numerata a mano e non avrà l’inserto con testi e foto d’archivio. Dobbiamo tutelare gli acquirenti della tiratura deluxe limitata. Garantiremo, nel caso si concretizzasse l’idea della ristampa, un’edizione comunque impeccabile in doppio vinile 180 grammi di altissima qualità.

 

Da quel che vedo, spulciando nel vostro roster di artisti, non mi pare che l’etichetta abbia avuto uno stretto contatto, in passato, col mondo del rap italiano. Dove nasce l’idea di rimettere le mani su un caposaldo del genere come “Odio Pieno”?

Da diversi anni ci siamo specializzati nella pubblicazione di vinili. Questa scelta di formato ci ha catapultati in un ritmo di produzione frenetico. Abbiamo aperto le porte a molte ristampe o riversamenti per la prima volta su vinile di dischi epici italiani anni ’90. Il pubblico ha reagito con molto interesse. Facendo una carrellata di dischi che hanno lasciato un segno, l’attenzione è ovviamente caduta su “Odio Pieno”.

 

Gli ottimi risultati ottenuti da questa operazione porteranno ad altre, simili, in futuro? C’è qualcosa che ci potete anticipare? Magari la ristampa di “Scienza Doppia H”?

L’intento di “rispolverare” le vecchie glorie ci ha spinti a prendere in considerazione tutta la scena hip hop italiana degli anni ’90. Sicuramente non ci fermeremo qui, è un bellissimo lavoro e un’enorme soddisfazione avere l’onore di “rovistare” tra l’enorme bagaglio culturale della musica italiana degli ultimi decenni. Riordinare e ripresentare materiale che spesso non è più facilmente reperibile. La “golden age” per noi rappresenta sicuramente un’isola felice da cui attingere anche per dimostrare e testimoniare come il rap italiano abbia una storia lunga e fatta di sostanza.

 

A proposito di futuro: il Record Store Day si avvicina. Cosa bolle in pentola, per quell’occasione, in casa Tannen?

Abbiamo quasi sempre festeggiato il Record Store Day con delle uscite particolare dei Calibro 35. Quest’anno ci siamo un po’ distratti a causa del grosso lavoro e delle numerose uscite che abbiamo affrontato in questo primo quadrimestre del 2014. Il Record Store Day lo festeggeremo pubblicando tutti i dischi ufficiali dei CSI in vinile. Avevamo pubblicato il loro cofanetto celebrativo lo scorso settembre. Da allora abbiamo ricevuto tantissime mail di persone che chiedevano di poter acquistare i vinili singoli in quanto il box era troppo costoso. Abbiamo pensato bene di accontentarli e quale miglior occasione del Record Store Day, dando l’esclusiva ai negozi di dischi?

 

Quali, invece, le prossime release?

Come anticipato prima stiamo pianificando una serie di uscite hip hop di cui, però, non posso anticipare nulla. Parallelamente abbiamo una serie di ristampe di dischi rock anni ’90 e un cofanetto d’eccezione di una band culto italiana. Non possiamo svelare nessun dettaglio purtroppo. Il nostro è sempre più un lavoro di rivalutazione di materiale del passato e giochiamo molto su come presentarlo al pubblico. Continueremo a pubblicare qualche disco nuovo di progetti che ci entusiasmano ma diciamo che il grosso del lavoro in programma è tutto sulla rivisitazione in vinile di opere del passato.

 

Ancora sul RSD: cosa ne pensate, della manifestazione, in quanto etichetta?

Penso sia una bellissima iniziativa anche se con un retrogusto per forza nostalgico. Una manifestazione di passione, ormai affievolita dall’irrequietezza del mercato discografico attuale. L’intento è sicuramente nobile ma, come spesso succede, il messaggio viene mal interpretato o sottomesso alle leggi del mercato. Noi cerchiamo da sempre di essere corretti e partecipare in linea con il senso della festa quindi sostenere i negozi di dischi lasciando a loro l’esclusiva di vendita per i primi venti giorni. Così facendo gli acquirenti sono obbligati ad andare in un negozio di dischi indipendente per riuscire ad accaparrarsi una pubblicazione limitata e dedicata a questo evento. Due esclusive, dei negozi e del prodotto, per sostenere una tipologia d’acquisto che tiene in considerazione una trasmissione diretta della cultura.

 

L’ancora di salvezza per un’etichetta, in un periodo storico fatto di mp3 ed Itunes, è il vinile? O ci sono altre soluzioni?

Non credo che il vinile possa rappresentare l’ancora di salvezza per un’etichetta. Sicuramente è tornato e sopravvive, anche se con numeri contenuti. Noi spesso curiamo pubblicazioni in vinile di dischi di altre etichette. A malincuore devo ammettere di credere molto nella musica liquida ma penso sia possibile attribuire proprio a questa tipologia di ascolto evanescente la rivalutazione del formato vinile. Chi vuole avere il formato tangibile sceglie il formato più intimo e collezionabile dal suono più caldo e profondo. Vedo molto in questi due opposti lo sviluppo del mercato discografico.