Le forme di espressione, dal disegno alla musica, dalla scrittura al cinema hanno la funzione di essere un mezzo di cui servirsi per elaborare un’idea e renderla concreta e fruibile. Ma il rischio è sempre quello di risultare banali, scontati e soprattutto simili a qualcos’altro che qualcuno qualche tempo prima ha già realizzato.
L’originalità è data dal saper misurare una giusta dose di tecnica, abilità e storia. La propria. Ed è proprio questo fumetto che si distingue da molti altri, in un periodo in cui c’è un’inflazione di talento e creatività: il fatto di caratterizzare un prodotto con le proprie origini, con le proprie esperienze, con le proprie passioni.
Il Generale e Papa Leo sono cresciuti leggendo fumetti e vivendo intensamente la propria città: Firenze.
La città e la loro gioventù sono stati gli elementi che hanno portato alla creazione di personaggi basati sugli stilemi del fumetto classico dei supereroi, ma con la differenza sostanziale di non costruire la loro storia in un posto lontano da quello in cui gli stessi sceneggiatori e ideatori sono cresciuti.
I Vibranti si aggirano per le strade di Firenze, sono ragazzi che potreste incontrare in un pub, che sono resi reali dalle storie che vivono, perché gli eventi che vengono narrati sono realmente accaduti.
E’ una trama fantastica che viene resa concreta da quei palazzi, da quei monumenti, da quegli accadimenti che rappresentano la vera Firenze in un fumetto tangibile e allo stesso tempo surreale.
Le scene, i luoghi da rappresentare e i testi «si scrivono noi -mi spiega il Generale- e diamo l’indicazione alla disegnatrice, Chiara Sgatti (che vive all’estero), fornendole delle fotografie o addirittura dei filmati dei posti, proprio per mantenere la fedeltà ai luoghi in cui vogliamo che si svolga l’azione».
Ma la prima domanda che viene in mente è…
«Chi sono i Vibranti?»
Generale «Allora i Vibranti sono dei ragazzi di Firenze o studenti fuori sede. Sono nati negli anni Novanta (si capirà poi la motivazione di questa scelta anagrafica) e ad un certo punto scopriranno di avere dei super poteri. Sono stati messi insieme da un personaggio chiamato il Veterano, che è tornato a Firenze dopo tanti anni di assenza, insieme alle figlie, che hanno un’età paragonabile a quella di questi ragazzi e lui inizia ad addestrarli, allenarli e prepararli per uno scontro…»
Papa Leo «Più che altro, a far capire a questi ragazzi come gestire questi poteri. Perché in realtà questi si sono ritrovati con dei poteri, ma senza sapere come adoperarli.
Il problema è che prima che questo percorso di addestramento sia concluso, uno di loro viene ucciso e quindi il nemico si rivela prima del tempo… e qui comincia la storia.»
«Com’è nata l’idea di realizzare un fumetto sui supereroi? Non pensate sia un topic già abbastanza inflazionato?»
Papa Leo «L’idea ci è venuta negli anni Ottanta, quasi per scherzo. Si leggevano i supereroi a quei tempi, ma la differenza tra quelli e i Vibranti è che i nostri supereroi sono italiani, fiorentini proprio. Questi vogliono essere supereroi “normali” (come potrebbero essere quelli americani), ma con tutte le particolarità dell’Italia.»
Generale «Quando li abbiamo ideati non erano sette supereroi, non erano i Vibranti, ma erano quattro-cinque e si ritrovavano alla “montagnola”, all’Isolotto (quartiere di Firenze) e giravano in Seicento, andavano in giro come potevano fare i ragazzi del tempo, come si faceva anche noi, ma con la particolarità di avere questi poteri. Inizialmente era pensata così. Poi all’epoca si buttò giù l’idea di farlo e si iniziò quasi operativamente, facendo le foto di alcuni posti per l’ambientazione in cui si doveva svolgere la storia, però poi alla fine non andò in porto. Quando qualche anno fa feci il primo album “Stupefacente” di ragga-muffin italiano, sulla copertina c’eravamo ritratti noi musicisti in veste di supereroi. Questo era già una sorta di spunto per la creazione del fumetto. Oltre a ciò c’era un pezzo mio che diceva proprio “Supereroi / supereroi / io leggo tutto dei supereroi” e faceva capire come noi si fosse dei fissati con questa cosa.»
Papa Leo «C’era questa contrapposizione tra “Paranoia” e “Tranquillità”: all’origine era questo.»
Generale «Qui eravamo nei primi anni Novanta, poi quest’idea è stata messa in un cassetto e lì c’è rimasta fino al 2011 quando ci venne l’idea di preparare questo nuovo album “Veterano Vibrante”. A questo punto, in collaborazione con Lorenzo Losnooze Masini (che ha fatto la copertina) si ritirò fuori che appunto Veterano Vibrante poteva essere proprio un personaggio dei fumetti e Lorenzo realizzò la copertina del disco come se fosse un personaggio di questo fumetto.
Nel 2011 insomma, grazie alla collaborazione dello Snooze e ad una disegnatrice toscana, si cominciò a lavorare facendo un po’ gli schizzi sui personaggi, però poi il progetto si chiuse, perciò sembrava un’idea destinata a non avere futuro. Invece poi grazie a Gold, c’è stato un contatto tra noi e la disegnatrice Chiara Sgatti di Firenze che attualmente abita a Londra e questo progetto ha finalmente ripreso slancio. Siamo riusciti a chiudere questa prima parte, che era lì da tempo immemorabile.
Un’altra particolarità del fumetto è che non sappiamo in che anno si svolge, però si sa che è comunque un periodo attuale: ci sono dei riferimenti storici (che verranno manifestati in seguito) realmente accaduti degli anni ‘70-’80. Ci sarà un riferimento alla strage dei Georgofili, al Mostro di Firenze… Tutto quanto avrà una coerenza storica con gli avvenimenti accaduti a Firenze e nel mondo.»
Papa Leo «La storia si ambienta comunque in un immaginario che rimane nell’astratto, mentre invece le ambientazioni sono reali.»
«Perché avete scelto la città di Firenze, tra tante?»
Generale «Perché noi siamo di Firenze, principalmente. In seguito nella storia verranno fuori anche altri luoghi: ci saranno degli episodi che si svolgeranno in Puglia. Non è tanto Firenze contro qualcos altro: è che essendo di Firenze, la ambientiamo in un luogo che conosciamo bene, semplicemente questo.»
«Oltre all’ambientazione, evocate anche una vicenda tristemente nota al panorama fiorentino: la serie di delitti del Mostro di Firenze. Come contestualizzate questo personaggio nel vostro fumetto?»
Papa Leo «Il Mostro di Firenze ci ha condizionato la vita. Quando noi eravamo ragazzi, eravamo in paranoia per qualsiasi cosa a causa del Mostro di Firenze. Per noi era la paranoia di Firenze. Il Dottor Paranoid è la personificazione della paranoia. Nel fumetto ne parliamo perché alla fine il supereroe europeo o italiano deve essere inserito nella storia del proprio paese. Quindi bisogna metterci anche questo: il mostro di Firenze è storia, in qualche modo.»
Generale «Prima, negli anni ’80, non si parlava d’altro a Firenze, ma poi c’erano i manifesti fatti dal Comune dappertutto che avvertivano i ragazzi di stare attenti di notte: “Occhio ragazzi”. Alla fine poi, nessuno ha saputo realmente cos’è successo, anche questo ti dà l’idea di come sia stato un condizionamento potente a livello di mentale e che quindi si sposava bene col personaggio di Dottor Paranoid.»
Papa Leo «Un po’ come Jack Lo Squartatore.»
«C’è qualche artista del fumetto che ha influenzato la realizzazione del vostro?»
Papa Leo «Io e il Generale non abbiamo gli stessi gusti. Siamo appassionati di tutti i tipi di fumetto, però lui è particolarmente interessato ai supereroi ed è lui che me li ha fatti scoprire, perché io leggevo roba Bonelli. Tuttora continua ad esserci una differenza di gusto tra me e lui. Più che un artista che ci ha condizionato, io direi che è stato un mix di fumetti di avventura e di supereroi, che sono quelli che a noi piacciono.»
Generale «Io chiaramente ho l’influenza Marvel che più che ad una passione si avvicina ad una mania. I supereroi Marvel per me sono stati l’ispirazione principale. Io ho fatto proprio una ricerca su quello che era l’approccio supereroistico italiano per potermi poi avvicinare in qualche modo al genere. Noi abbiamo cercato di fare qualcosa che più che altro, rispecchiasse le nostre idee. Ci sono tante ispirazioni (episodi che usciranno saranno un omaggio alla storia del fumetto), ma piuttosto abbiamo cercato di fare un lavoro che invece trovasse una sua strada all’interno del mondo dei supereroi.»
«La figura di questo Dr Paranoid com’è nata?»
Generale «Ai tempi in cui registrai “Stupefacente”, scrissi questo pezzo inedito (non è mai uscito, ma in qualche live è stato fatto) in cui raccontavo le gesta di un personaggio chiamato Mr Easy in cui affrontava Dottor Paranoid.»
«E come si è sviluppata in seguito questo personaggio?»
Papa Leo «Quando s’era ragazzi negli anni Ottanta si scherzava su questo dicendo: “Oddio, c’è il Dottor Paranoid, si va in paranoia”.»
Generale «Era la paranoia personificata. E’ questa l’idea di base che è rimasta. Col tempo abbiamo studiato questo personaggio e gli abbiamo dato una sua storia: Dottor Paranoid ha la capacità di utilizzare la paranoia per arrivare a degli obiettivi personali.»
Papa Leo « E’ ispirato poi anche ai classici “cattivi dei supereroi”, ma con la particolarità di avere questi poteri psichici che mandano le persone in paranoia.»
«La conclusione del fumetto sarà la classica fine con i buoni che vincono e i cattivi che perdono?»
Papa Leo «L’uomo Ragno come andrà a finire?»
Generale «Questi sei episodi sono una prima parte, poi ne abbiamo pensata già ad una seconda e anche una terza, ma ancora non abbiamo riflettuto su una conclusione. I personaggi vivono di vita propria, alla fine. Una volta che li hai creati, sai quello che fanno e come ragionano, però non sai come va a finire. Ma una cosa voglio dire: già nella prima parte, si vedrà come in realtà anche i cattivi, non sono cattivi a 360°, così come i buoni non sono totalmente buoni. Alcune cose verranno discusse e saranno discutibili.
«Ci sarà un seguito quindi, dopo questa prima pubblicazione?»
Generale «Si spera di sì, salvo ripensamenti. Dopo questa serie iniziale, che farà avere il primo approccio ai personaggi, dovrebbe seguire una serie intermedia dove affronteremo il tema delle origini per capire da dove nascono questi poteri,cosa c’è dietro queste due fazioni… E poi la storia dovrebbe andare avanti per almeno altri sei episodi che dovrebbero culminare in una battaglia campale tra i buoni e i cattivi, mantenendo ferme le precisazioni fatte poco prima.»
«E l’obiettivo finale quale sarà?»
Generale «Andare in stampa, ma già andare online dopo vent’anni che avevamo solo in testa questo progetto, per noi è un grande risultato.»
Papa Leo «A livello concettuale, questi primi episodi servono a delineare i personaggi, lasciando aperte un sacco di domande. Finendo di leggere questa prima serie, chi legge dovrebbe trovarsi a chiedersi chi sono i personaggi, perché accadono determinate cose… Alla fine ci si aspetta delle risposte che ancora non abbiamo dato.»
Aspettando la pubblicazione online, già ci stiamo facendo molte domande.
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