Ci sono quelle che durano da una vita, quelle che non ti aspettavi finissero “in questo modo”, quelle banali, quelle che ti tengono incollato 10 ore di fila davanti allo schermo, quelle noiose, quelle che hanno dovuto inventarsi di tutto per trovare un filo connettore, quelle sature di sesso, quelle troppo splatter per essere viste dai minori…Il mondo delle serie tv è vasto e multicolore, basta scegliere, ma scegliere bene, perché l’incubo più grande dei series followers è sempre dietro l’angolo!
A tutti è capitato di seguire una serie tv, farla propria, aspettare con ansia la seconda stagione e dopo poco tempo accorgersi che non continuerà: Le storie che avevamo integrato nella nostra quotidianità non esistono più creando in noi un senso di vuoto seriale.
Molto spesso non è un errore cancellare una serie, ce ne sono di davvero noiose, ma esistono alcune eccezioni: programmazioni di qualità, aggraziate dalla critica, chiuse per un rapporto sbilanciato fra ascolti e investimenti, per colpa di dinamiche commerciali che lo spettatore appassionato stenta a capire…e a perdonare!
Gold ha deciso di stilare una classifica delle migliori serie tv cancellate prematuramente.
Eccola:
10°) ROME
E’ una serie storica del 2005 ispirata ad alcune vicende dell’antica Roma del I sec. d.C. Fatti reali si mescolano con personaggi di fantasia per una versione “cult” di molte produzioni seriali in costume prodotte successivamente. “Rome” rimane ancora oggi una delle serie tv più costose della storia. Dopo una prima stagione con 12 episodi di successo, hanno limitato il numero delle puntate portandole a 10, senza rinnovare per una terza. Tutto al risparmio, insomma!
9°) BORED TO DEATH
Una delle rare produzioni comedy della HBO che mescola deliziosamente l’umorismo ad un’atmosfera a tinte noir. Caratterizzata da una discreta scrittura e una buona recitazione, ha convinto la critica ma ha progressivamente deluso i telespettatori, probabilmente per un eccessivo sbilanciamento fra le aspettative e quello che effettivamente la serie ha lasciato, visto sopratutto la presenza all’interno della serie di Zack Galifianakis, reduce da una trilogia “da leoni”.
8°) THAT’S MY BUSH
Dopo aver preso in giro tutta la società americana nella celebre serie animata, gli autori di South Park, si apprestarono a umiliare il presidente degli Stati Uniti di allora, George W. Bush, dipinto come un uomo inaffidabile ed infantile. La serie del 2001 è stata cancellata dopo solo 8 puntate, ma ancora non è chiaro se la sua prematura sospensione sia dovuta ai costi di produzione o ai risvolti politici legati agli attentati dell’11 settembre. In ogni caso “That’s my Bush” ha rappresentato la satira sociale e politica più spinta e mai più riprodotta nel palcoscenico seriale (non animato).
7°) DOLLHOUSE
La serie fantascientifica del 2009 dell’autore di “Buffy, l’ammazzavampiri” di produzione Fox, conta 2 stagioni che a vederle sembrano scritte da due mani completamente diverse: la prima molto interessante e sensuale, la seconda noiosa e priva di idee. Dollhouse è una di quelle serie molto promettenti che ha perso la propria linfa vitale nel suo percorso. Peccato.
6°) THE CRAZY ONES
La sitcom che passerà alla storia per aver offerto ai telespettatori di tutto il mondo l’ultima apparizione negli schermi di Robin Williams è una serie divertente e appassionante. Ambientata negli uffici di una gigantesca agenzia di pubblicità conserva una struttura completamente nuova, perché caratterizzata da riprese fatte esclusivamente con una “single-camera”. La sua cancellazione non ha nulla a che vedere con la morte del protagonista, in quanto era già stato tutto deciso due mesi prima; gli stravaganti dialoghi e la comicità irriverente del protagonista non sono bastati a fermare l’imminente chiusura della serie. R.I.P. Robin.
5°) LOW WINTER SUN
Uno dei disastri più eclatanti della storia seriale moderna in termine di audience è girato interamente in una delle maggiori aree urbane statunitensi: Detroit, descritta in maniera nuda e cruda, in cui la corruzione e la malavita vanno a braccetto per colmare interessi comuni. La bellezza di “Low Winter Sun” è che non si distingue il bianco da nero; non si capisce chi siano i buoni e i cattivi, ma allo stesso modo è evidente la volontà di scavare nella mente dei protagonisti per offrire al pubblico i loro controversi doppi giochi, intorno ai quali viene scritta una trama interessante e persuadente. La serie che si rifà sicuramente all’apprezzatissima “The Wire” e alla longeva “The Shield” poteva sicuramente avere più fortuna.
4°) THE BLACK DONNELLYS
La gangster series del 2007, conclusa dopo soltanto una stagione, aveva un grande potenziale, trattava un interessantissimo tema come la malavita organizzata irlandese e possedeva un fascino raro e difficilmente descrivibile. E’ un miracolo che l’avessero trasmessa in Italia e fortunatamente si può guardare nonostante la sua cancellazione, avendo avuto un finale ampiamente programmato. Gli ascolti non sono volati, ma questa serie, che si trova temporalmente fra “I Soprano” e “Boardwalk Empire”, è stata molto apprezzata dalla critica.
3°) MAGIC CITY
L’unica pecca di questa strepitosa e colorata serie ambientata nella Miami del ’60 è un accenno di lentezza all’inizio della prima stagione. Poi non c’è che dire: costumi curati nei minimi dettagli, un’atmosfera che fa venire voglia di tornare indietro nel tempo, una trama fitta che si srotola progressivamente, sesso e perversioni. Magic City è la rappresentazione eccellente di un’America rinvigorita dal boom economico, dove il denaro fa da padrone a chiunque lo possegga. La sua cancellazione ha scioccato tutti, compreso il protagonista della serie, il “comico” del fantastico superhero-movie “Watchman”, Jeffrey Dean Morgan.
2°) CARNIVALE
L’esoterismo e la lotta continua fra il bene e il male sono i protagonisti di questa serie targata HBO del 2003. Una serie che se trasmessa oggi, a più di 10 anni di distanza, avrebbe avuto un giudizio differente da parte degli spettatori: un tema antico come il mondo, narrato con una frequenza accattivante, con sfumature cupe e interrogativi che si svelano a poco a poco. Questa è Carnivàle, una delle serie più sottovalutate degli ultimi anni. Ha fatto letteralmente innamorare i nostalgici di Twin Peaks, considerato anche che il protagonista è il nanetto della grandiosa serie dei primi anni ’90, Michael J. Anderson. Cancellata dopo due sole stagioni mantiene ancora dopo un decennio quel fascino espresso in ogni puntata.
1°) FLASH FORWARD
In cima alla classifica, una delle delusioni più grandi di tutta la storia delle serie tv. Flash Forward è una di quelle serie da vedere tutta d’un fiato, costruita attraverso una trama che non ti da scampo: vuoi sapere immediatamente cosa succede dopo! La fantascienza fa da padrona a questa unica stagione, incomprensibilmente non rinnovata. Non tanto perché risultasse qualitativamente eccellente, insuperabile, ma perché è l’unica fra quelle elencate effettivamente non conclusa. Guadandola tutta (in 3 giorni al massimo) non può non esserci un’altra stagione: è impossibile. Per questo motivo, al contrario delle altre, non consiglio la visione di questa beffa seriale, incredibilmente suggestiva e coinvolgente, decisamente troppo per non avere una fine.
Kame.