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Weekly Song 67 – Paparazzi



Un totale di 14 anni di reclusione, poi ridotti a 9, di cui 6 e mezzo ancora da scontare.
Una condanna cumulativa per reati di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione,  bancarotta fraudolenta, aggressione a pubblico ufficiale, detenzione di banconote false, corruzione.

Volto onnipresente su tutti gli schermi ai tempi di vallettopoli, atteggiamento spregiudicato di chi pensa sempre di farla franca, arrogante e insofferente alle regole.

È Fabrizio Corona, che dal carcere di Opera si rivolge ai giudici per chiedere la concessione degli  arresti domiciliari.

Il motivo? Problemi psichiatrici, psicosi, depressione e attacchi di panico.

La sofferenza di chi sta in carcere non fa quasi mai notizia.
Corona però non è un uomo qualunque. Il “Re dei Paparazzi”, così è stato più volte apostrofato in questi anni, è un personaggio mediatico, legato a doppio filo al mondo dei vip e del gossip fotogiornalistico.  Non mi stupirei se fra qualche anno qualche regista famoso, magari frequentatore di certi ambienti radical chic, decidesse di realizzare un intero film sulla sua vita. Dopotutto il materiale per realizzarlo non scarseggia, basta dare una rapida lettura alla sua biografia.

Di fronte a cotanta notizia il dibatto in rete è inevitabile. Da una parte i suoi fan, affascinati dal personaggio perseguitato dai poteri forti e dalla teoria del complotto. Dall’altra i suoi detrattori, accusati dai sopracitati fan di essere soltanto degli invidiosi.

Capirai.

Nel frattempo il sostituto pg Giulio Benedetti ha dato parere contrario alla richiesta dei legali di Corona, ma la decisione definitiva della magistratura arriverà solo fra una settimana.

Una cosa è certa, grazie a Fabrizio Corona le sofferenze dei carcerati sono tornate di moda. 

Le sofferenze dei carcerati vip.

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fonte immagine in preview: liquida.it