Banksy torna a far sentire la sua voce. Sul sito www.banksy.co.uk ha da pochissimo pubblicato un mini documentario, dall’ironico titolo: “Fai sí che quest’anno TU scopra una nuova destinazione”, in cui si vede come attraverso dei tunnel sotterranei sia entrato nella striscia di Gaza.
Come al solito estremamente sarcastico è il tono con cui ha realizzato questo video. La località “lontana dai sentieri più battuti dal turismo” è un paesaggio post-bellico in cui i bambini giocano tra le macerie. Ma il messaggio più esplicito lo manda alla fine del filmato in cui vediamo un muro su cui appare la scritta: “Se ci laviamo le mani dal conflitto tra coloro che sono potenti e non, stiamo dalla parte dei potenti, non restiamo neutrali”.
La posizione dello street artist di Bristol è chiara sulla faccenda Gaza da tempo. I danni lasciati dalle operazioni di guerra hanno lasciato la popolazione di quelle zone in balia delle rovine e dell’abbandono, in uno “scenario unico”, come vorrebbe decantare il promo in stile agenzia di viaggio.
Il 25 febbraio sul suo account di Instagram era apparso solo la prima delle immagini che vedete in questo post (senza fare riferimenti a coordinate geografiche come invece era solito fare durante la sua residenza a NY), che richiamava fortemente un’opera dello scultore Auguste Rodin. Ma in realtà non è l’unica nuova immagine apparsa.
“Un uomo mi ha chiesto cosa significasse la mia opera e ho spiegato che volevo mostrare la distruzione di Gaza mettendo foto sul mio sito, ma che la gente su internet guarda solo foto di gattini.” Ecco dunque anche l’immagine di un gatto di dimensioni simili a quelle di una casa (o a quello che ne è rimasto) colto nell’atto di alzare la zampa per giocare con un groviglio di rovi, anzichè una matassa di lana come nell’iconografia tradizionale.
Insomma, ancora una volta si ha l’impressione che Banksy sia veramente più interessato a tematiche che vanno al di là delle sue opere d’arte in sè per sè, la sua critica sociale è sempre più tagliente e realista, e tocca argomenti scottanti per l’intera opinione pubblica. Ancora una volta la sua attività di artista si impernia su questioni che toccano la sensibilità collettiva su scala planetaria, come per chiederci di non chiudere gl’occhi, come in un monito ad ognuno di noi (da notare l’uso del grassetto nel messaggio del video: YOU, tu!).