E’ l’arte libera per eccellenza, che interagisce con gli spazi della città, che trasforma le zone più trascurate in enormi tele urbane creando un museo a cielo aperto, accessibile a tutti. E’ l’arte che si mette in contatto col territorio e diventa lo strumento per ridare nuovo risalto a spazi che sono solitamente abbandonati e privi di qualificazione.
La street Art non ha bisogno di cornici e non necessita di biglietto di ingresso, è l’arte a portata di mano. Nonostante questo (o forse per questo?) rimane ancora un’arte demonizzata e nel maggiore dei casi sottovalutata.
Ci sono però eventi che fortunatamente riescono a dare spazio a questa forma d’arte. Dal 7 Marzo è iniziata infatti la quarta edizione di Memorie Urbane Street Art Festival. Per tre mesi le città di Gaeta, Terracina, Fondi, Arce, Latina, Priverno, Caserta saranno lo scenario della nuova edizione che darà vita ad un “laboratorio artistico a cielo aperto”che si propone di liberare la fantasia degli artisti partecipanti, riqualificando l’arredo urbano attraverso la Street Art.
Memorie Urbane si conferma uno dei Festival di Street Art più interessanti della scena internazionale. Nasce nel 2011 da un’idea di Davide Rossillo, presidente di Turismo Creativo, da sempre sostenitore dell’arte contemporanea come elemento di interazione culturale e strategia di crescita socio-economica e turistica. E’ un Festival che parte dalla Memoria, come elemento determinante di Identità del territorio, ma si apre e si proietta nel futuro attingendo a nuovi stili e forme comunicative. Un ponte tra passato, presente e futuro, che ricollega luoghi del passato con nuovi modi di raccontare.
Giunto alla sua quarta edizione, con oltre 90 muri già realizzati, Memorie Urbane non nasconde le proprie ambizioni ed aumenta il numero di artisti, eventi collaterali e collaborazioni. Quest’anno gli artisti saranno 40 e il festival avrà anche la partnership della kermesse lituana “Vilnius street art”, da cui arriveranno alcuni protagonisti insieme ad artisti italiani, inglesi, polacchi, e provenienti da Spagna, Norvegia, Portogallo, Grecia, Germania ma anche Brasile, Argentina, Russia, Cina e Stati Uniti.
I loro nomi sono tra i più importati delle scena internazionale dell’arte urbana. Dalla Germania: 1010, ALIAS, Ecb Hendrik Beikirch, Case Maclaim; i “cugini” d’Oltralpe Shaka, Kan, Levalet, Jana e J’s, Ella, Pitr e MTO. E ancora dall’Inghilterra atterra David Walker, e per la prima volta in Italia anche Adomas Žudys / AWK (Lituania), Apolo Torres (Brasile) , Bezt(Polonia) ,Pichiavo (Spain) Doa (Spain) , Ino (Grecia) , Milu Corech (Argentina) , Sainer(Polonia) e Stein (Norvegia). Mentre dalla Spagna arrivano Btoy, Axel Void e Pablo S Herrero; dal Portogallo, Eime e Frederico Draw; Ernest Zacharevic dalla Lituania e Natalia Rak dalla Polonia. Dall’Argentina il graditissimo ritorno di Bosoletti, Pastel e Elian; dalla Norvegia Strok. Martha Cooper dagli Stati Uniti, Alexey Luka dalla Russia e Daleast dalla lontana Cina. Memorie Urbane valorizza molto anche gli artisti italiani, a quest’edizione interverranno Vesod, Pixel Pancho, 108, Eduardo Tresoldi, Fra Biancoshock e Millo.
Nell’ambito del festival sono previste anche mostre personali. La prima, che ha aperto ufficialmente la quarta edizione di Memorie Urbane, sarà Urban Iconomithology del duo di artisti spagnoli PichiAvo, che esporranno dal 7 marzo al 4 maggio presso la Basement Project Room di Fondi: la loro sfida sarà quella di trascinare in una dimensione contemporanea la potenza del linguaggio classico, dissacrandolo, decostruendolo. Per Memorie Urbane gli artisti promettono di catapultare lo spettatore nelle tre età di Bacco, attraverso una reinterpretazione in chiave contemporanea delle monete dell’Impero Romano, una versione inedita della Pietà.
Dal 29 marzo al 17 maggio, presso la Pinacoteca di Arte Contemporanea di Gaeta, la mostra di Martha Cooper, la fotografa americana che ha seguito il movimento della Street Art sin dalle sue origini negli anni ‘70. Infine inizieranno, il 30 aprile la personale di Levalet presso la Aus+Galerie di Latina e il 7 maggio, quella di Eime presso lo Square 23 di Torino.
Il festival inoltre si apre alle tecnologie proponendo alcune applicazioni per smartphone. Quest’anno con l’app Urbacolors dei francesi urbamedia (scaricabile su App Store e Google Play), sarà possibile geolocalizzare i muri: appoggiando lo smartphone vicino alla targa esplicativa delle opere sarà possibile avere accesso a una serie d’informazioni supplementari.
Portare colore sul grigio e sul vuoto, la filosofia del Festival, una filosofia di vita.