Non è un mistero che una delle comunità cinesi più grandi d’Europa sia quella pratese e nel corso degli anni hanno raggiunto un numero tale da indurre la pubblica amministrazione ad assumere dipendenti madrelingua, al fine di semplificare il crescente numero di iter burocratici ad essi collegato. Ma una buona fetta di cittadini pratesi da tempo rimprovera la giunta comunale ricordando che l’integrazione passa prima di tutto dalla legalità, e spesso le incomprensioni linguistiche e culturali, sempre secondo alcuni, sono l’alibi ideale per vivere al limite delle regole.
Ed il Comune sembra aver recepito il messaggio, è notizia di questi giorni infatti che 200 persone, di nazionalità o di origine cinese, saranno assunte e affiancate alle forze dell’ordine al fine di agevolare servizi e controlli verso i propri connazionali ma, ci fanno sapere dal Comune, non si escludono altri utilizzi. Ai candidati, che dovranno sottoporsi ad un addestramento, verrà offerto un contratto a tempo indeterminato e la possibilità di fare carriera. In un periodo storico come questo, dove crisi e xenofobia stanno raggiungendo livelli preoccupanti, Prato sembra muoversi controcorrente e di questo non possiamo che esserne felici.