Il 3 giugno è entrata in vigore anche in Italia la “Cookie Law”: una normativa europea recepita dal Garante della Privacy che invita tutti i siti web ad informare i propri utenti della presenza dei cookie.
I cookie non sono nient’altro che dei piccoli file nati principalmente con lo scopo di memorizzare i dati dei naviganti. Questi dati vengono poi utilizzare per profilare il cliente, scoprire quali sono le sue preferenze e proporgli pubblicità personalizzata.
La notizia, mi ha toccato anche da un punto di vista professionale, non mi occupo di programmazione web ma il mio lavoro di consulente per la comunicazione mi costringe talvolta ad sconfinare in altri ambiti professionali, spesso contigui al mio.
La riflessione che ho fatto in prima battuta è stata la seguente: “Il web non è gratis e finalmente ce ne rendiamo conto. Gli utenti però hanno il diritto di essere informati, quindi… bene così. Informiamo chi dobbiamo informare e continuiamo a fare il nostro lavoro serenamente”.
Poi compro il giornale (eh lo so… so’ vecchio) e a pagina 25 de La Repubblica trovo un bell’approfondimento sul tema. Lo leggo con interesse e scopro 3 cose:
– la prima è che il provvedimento è in fase di revisione per tutelare i piccoli gestori (bene)
– la seconda è che nel frattempo nessuno verrà multato (bene, meglio così).
– la terza…(e qui casca l’asino): in alcuni casi per mettersi in regola non sarà sufficiente pubblicare una nota informativa o un banner.
In alcuni casi sarà necessario comunicare l’aggiornamento anche al Garante della Privacy …e pagare 150 euro (MALE…MOLTO MALE).
Buon ascolto, buon weekend
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