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La notte tamarra di Fedez secondo Filippo Facci



Filippo Facci per “Libero Quotidiano”

Ho 48 anni e sto scrivendo un articolo su un tamarro 25enne che ha fatto casino in una discoteca per truzzi, e che ieri ha mostrato gli addominali via twitter: in altre parole sono un fallito, ha ragione Grillo, noi giornalisti siamo tutti morti, lontani i tempi in cui il mio quotidiano mi spediva a San Pietroburgo a seguire concerti (di musica, mica Fedez) e in cui un mio articolo poteva far aprire inchieste e dimettere ministri.

Fedez

Mi ha telefonato il vicedirettore, ma non l’ha impietosito neppure la minaccia (mia) di suicidio dalla Torre Branca, quella che signoreggia sulla discoteca per truzzi «Just Cavalli» e su Parco Sempione, ovviamente a Milano: è il luogo in cui Fedez, il tamarro 25enne che di professione fa musica rap e rompe i coglioni, secondo le cronache – compresa l’Ansa, che ha parlato con la Questura – l’altra notte, alle 4.30, avrebbe:

1) rifiutato di farsi fotografare con una ragazza, cioè un selfie;

2) compartecipato a una rissa e lanciato una bottiglia che ha mandato uno specchio in frantumi, e ferito una ragazza alla testa;

3) cercato di abbandonare la discoteca salvo chiamare la polizia perché i buttafuori non lo facevano uscire, e questo perché non era ancora arrivata la polizia (non ha senso, lo so);

4) rifiutato di sottostare agli accertamenti della polizia, come tutti gli altri testimoni, e filmato la scena con lo smartphone ed esclamato pure – secondo varie fonti – «polizia di merda»;

5) sostenuto che la polizia doveva tutelarlo in quanto vip, e minacciato i poliziotti di querela – un’altra;

6) denunciato effettivamente i poliziotti in Questura perché non lo avrebbero garantito adeguatamente, essendo lui un personaggio famoso. Altri dettagli dell’appassionante vicenda: pare che il tamarro sarà denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale («Siete delle merde, fate un lavoro di merda» detto ad alcuni poliziotti) e pare che anche la ragazza ferita potrebbe querelarlo.

Poi naturalmente c’è la versione del tamarro, pardon di Fedez, che è questa, e chissà, magari ha ragione lui: un uomo a torso nudo – dice Fedez – si sarebbe avvicinato al suo tavolo iniziando a insultarlo a casaccio, dopodiché il tamarro avrebbe cercato di andarsene coi suoi amici e però la security l’ha bloccato. Questo dice la denuncia di Fedez per «abuso di potere».

Poi c’è la versione del suo avvocato, perché in Italia i rapper comunicano a mezzo ufficio legale: Fedez non c’entra col ferimento della ragazza (anzi, lui l’ha soccorsa, l’unico in tutta la discoteca) e quelle degli insulti ai poliziotti sono tutte balle, il legale diffida dallo scriverle; Fedez era semplicemente al Just Cavalli a festeggiare i compleanni di due amici (perché parliamo di questo: di gente che va a festeggiare i compleanni al Just Cavalli) ma c’erano troppi truzzi che volevano i selfie e allora si è creata ressa, è scoppiato un parapiglia – ma Fedez si era allontanato – e il parapiglia ha coinvolto i buttafuori e ferito una ragazza: ma è Fedez che ha chiamato la polizia. Ci credete? Sai che me ne frega: io non vedo l’ora di finire questo articolo da fallito, anche perché a stendermi è peraltro l’accoppiata Fedez-Just Cavalli. Micidiale. Lui è quello che è.

Il locale invece – posso esprimere pacatamente un parere personale? – è una cosa orrenda per gente orrenda, di quelli dove tanti piccoli Cristiano Ronaldo entrano accompagnati da filosofe dell’Est o di Lambrate, dove gente che indossa la cravatta alle 4 del mattino si mischia a zoccole leopardate o ad altra gente che – mentre tu ti senti invincibile col tuo tavolo prenotato e le tue bottiglie e le tue modelle un tanto a botta – ti si presenta effettivamente a torso nudo, così.

E ora magari dovrei ricordare che Fedez è il tamarro tatuato che insulta tutti per farsi pubblicità con misere battutine per celebrolesi, ricordare e contestualizzare le battute sceme contro Giovanardi, Renzi, Brunetta, Gasparri, Napolitano, tonnellate di giornalisti – querelati, tra questi io – e insomma eccolo qui il mio fallimento: parlare di questo coso scarabocchiato e ritrovarmi lanci come questo dell’Agenzia Italia: «Dalla lite di Fedez all’allarme Mers in Corea del Sud, ecco le 5 notizie di oggi da non perdere». Ma diosanto. Tutto perché questo qui «ha molto seguito» e perché un sacco di ragazzi e bambine guardano a quello che dice: ma scusa, vicedirettore, ma a noi che ce ne fotte? Mica comprano i giornali, dài, è tanto se conoscono i verbi all’infinito.

Fortuna che a soccorrermi giunge l’ennesima versione di Fedez alle 4 del pomeriggio: è un video in cui lo si vede un po’ stanco e affranto e «spaventato» (ha detto) in cui ricostruisce la nottata ancora una volta.

Dice che dal nulla ha visto la ragazza ferita, allora ha chiamato l’ambulanza, poi gli è arrivato un pugno in faccia (così, non si sa di chi) e ha chiamato pure la polizia, poi la polizia è arrivata ma Fedez dice di aver avvertito «un forte pregiudizio nei suoi confronti» e allora si è messo a fare dei video, un poliziotto l’ha accusato di aver tirato la bottiglia alla ragazza e allora Fedez ha preteso che il poliziotto lo ripetesse in video (tutto molto probabile) e comunque Fedez possiede «del materiale che porterò nelle sedi opportune». Ecco. Non abbiamo messo anche la versione di Fedez: ne abbiamo messe due o tre. Ora però ciao ciao, Fedez: torna alle tue canzoncine e piantala di scassarci la minchia.