Un edificio dimenticato nel quartiere Parioli in una Roma splendente, oggetto di progetti che si sono incagliati nel tempo.
Dallo smarrimento della propria identità che da banca si è trasformato in simbolo di decadenza strutturale, oggi lo studio Gravity ha deciso di sfruttare i labirinti cavernosi dell’edificio prima di portarlo a nuova forma.
Tracce Temporanee è stato (e lo sarà ancora fino a domani) un emblema dell’impermanenza.
L’architetto Elena Nicolini ha organizzato una mostra in cui il colore si fonde con l’architettura stessa, proponendo a 28 artisti di usufruire di uno spazio temporaneo, in cui l’essenza della street art (così legata al concetto di transitorietà) si manifesta in tutta la sua essenza, accompagnata da uno scenario insospettabile tra palazzi residenziali di un viale alberato.
Una reinterpretazione artistica dello spazio, che si propone di essere colta in poco tempo (prima della ristrutturazione che avverrà dopo l’11 ottobre) e di trasmettere un’emozione che non potrà essere vissuta nuovamente: perpetuata solo da una fotografia, da un ricordo.
Carpe diem.
Inaugurata la mostra il 9 ottobre, l’11 sarà l’ultimo giorno per visitarla in Viale Liegi, 39, Roma.
Photo Credits: Paolo Landriscina